FRANCESCO
ARCANGELI
TARSIE
postfazione di Massimo Ferretti
Scuola Normale Superiore (19 marzo 2015)
Collana: Forme
"Tarsie" uscì in un anno difficile, il 1942. Fu il primo vero saggio di Francesco Arcangeli (1915-1974), protagonista della critica e della storiografia artistica in Italia. Scritto in poche settimane, questo breve libro resta un punto decisivo della sua maturazione. La scelta del tema risaliva però ad Emilio Cecchi, che lo mise fra i primi numeri dei suoi "Quaderni d'arte", anche se furono Anna Banti e Roberto Longhi ad indirizzarlo verso il ventisettenne bolognese. Assieme all'insegnamento di Longhi, si rivelano in Tarsie le forti radici letterarie di Arcangeli: base buona anche per l'intesa epistolare con Cecchi. Dalle lettere scambiate allora, che sono al centro della Postfazione, affiora un'attenzione particolare per la 'forma' del libro, il senso della 'collana', l'efficacia critica delle fotografie. Oltre ad aprire squarci importanti sulla storia dell'editoria d'arte e sul suo pubblico, queste lettere ci danno inaspettate anticipazioni delle scelte di Arcangeli negli anni successivi.
TARSIE
postfazione di Massimo Ferretti
Scuola Normale Superiore (19 marzo 2015)
Collana: Forme
"Tarsie" uscì in un anno difficile, il 1942. Fu il primo vero saggio di Francesco Arcangeli (1915-1974), protagonista della critica e della storiografia artistica in Italia. Scritto in poche settimane, questo breve libro resta un punto decisivo della sua maturazione. La scelta del tema risaliva però ad Emilio Cecchi, che lo mise fra i primi numeri dei suoi "Quaderni d'arte", anche se furono Anna Banti e Roberto Longhi ad indirizzarlo verso il ventisettenne bolognese. Assieme all'insegnamento di Longhi, si rivelano in Tarsie le forti radici letterarie di Arcangeli: base buona anche per l'intesa epistolare con Cecchi. Dalle lettere scambiate allora, che sono al centro della Postfazione, affiora un'attenzione particolare per la 'forma' del libro, il senso della 'collana', l'efficacia critica delle fotografie. Oltre ad aprire squarci importanti sulla storia dell'editoria d'arte e sul suo pubblico, queste lettere ci danno inaspettate anticipazioni delle scelte di Arcangeli negli anni successivi.