venerdì 13 marzo 2015

COMUNICARE FA BENE, ANZI BENISSIMO! - LOGGIA DELLA MERCANZIA, GENOVA




COMUNICARE FA BENE, ANZI BENISSIMO!
Loggia della Mercanzia
piazza Banchi - Genova
6/3/2015 - 31/5/2015

Una selezione di grandi manifesti, autentiche opere d’arte dei maggiori cartellonisti italiani del ’900, presentati e commentati da Ruggero Pierantoni attraverso una serie di letture inedite e multimediali.
Com’è noto, il manifesto di affissione diventa il primo e il più efficace strumento di comunicazione di massa a partire dalla fine dell’Ottocento, quando lo sviluppo della tecnica di stampa litografica a colori permette alte tirature e la più larga diffusione sui muri delle città trasformandolo così in uno strumento indispensabile alla crescente produzione industriale dell’epoca e ai nuovi stili di vita della società.

"Comunicare fa bene, anzi benissimo!” presenta una selezione di manifesti pubblicati tra la fine dell’Ottocento e gli anni Cinquanta del Novecento e li accompagna con le letture di Ruggero Pierantoni, biofisico di formazione, studioso della percezione acustica e visiva, che parte dal manifesto esposto per approfondire sulla molteplicità di segni e messaggi racchiusi in queste immagini d’epoca.
Il testo delle sue letture esemplari è poi integrato da contributi multimediali (foto e video), che i visitatori potranno visionare attraverso i codici QR code stampati sui pannelli utilizzando smartphone e tablet o nella videoproiezione completa presente in mostra: documentari di CinecittàLuce, trasmissioni RAI, ecc. ma anche scene e trailer di film, in modo da poter ulteriormente contestualizzare l’opera esposta e il commento che l’affianca e ne approfondisce i significati.
Ad esempio i manifesti di fine Ottocento riguardanti il viaggio verso le Americhe si intrecciano con lo spunto attualissimo della lettera scritta a Buenos Aires da un emigrante ai propri figli, il racconto del viaggio “... sine aire para respirar”.
Il manifesto di Luigi Caldanzano “Lenti radioattive” (1917) fa scattare riferimenti a Madame Curie, Rosalind Franklin, ma anche a Puccini. E in modo analogo si passa attraverso il bozzetto del Rex (1932) al filmato coevo dell’Istituto Luce, ma anche alla scena del film “Amarcord” di Fellini, il bozzetto del manifesto “Esposizione internazionale E42” di Roma, con l’arco di Adalberto Libera, ci parla di Gaudì e dell’arco di Saint Louis progettato da Saarinen, mentre in un’intervista video Federico Fellini racconta la storia dell’EUR.

Il percorso espositivo si snoda attraverso microsezioni tematiche, partendo dai manifesti di fine Ottocento dei quotidiani (tra cui Il Caffaro disegnato da Aleardo Villa), per passare poi ai viaggi in nave d’inizio ’900 e anni ’30, ai nuovi mezzi di comunicazione, come la radio e il telefono, alle esposizioni, al cinema (gli enormi manifesti dei film anni ’20 e il primo “Frankenstein” del 1931), alla pubblicità di prodotti legati alla salute, all’industria (Gio. Fossati e Ansaldo), terminando con un’installazione di scatole di latta che ci parla dell’indotto industriale a Genova Sampierdarena nel ’900.
Una sezione fotografica presenta inoltre una serie di immagini inedite di Genova dagli anni Venti ai Cinquanta, scenari urbani in mutazione (piazza Portello e piazza Dante, prima e dopo la costruzione delle attuali gallerie; piazza di Francia, ora piazza della Vittoria; la barriera doganale che separava la citta dall’area portuale, ecc.) e frammenti di storia del cartellonismo, l’arte “della strada” che dagli ultimi anni dell’Ottocento aveva cominciato a coprire i muri e le palizzate della città.