DANIELE SANGUINETI
CERAMICHE LENCI
SAGEP (25 febbraio 2015)
Il nome Lenci rievoca la geniale produzione - avviata a Torino all'inizio del 1919 da Elena König e dal marito Enrico Scavini - di favolose bambole, di arredi rivolti al mondo infantile e, soprattutto, di magnifiche ceramiche. Si ripercorre il primo, glorioso, decennio (1928-1938) e le strategie messe in atto per inserire, ad alti livelli, le nuove creazioni nei circuiti deputati delle arti decorative: le biennali di Monza, le prime esposizioni pubbliche in Italia e all'estero, i cataloghi commerciali, la rete delle vendite, l'utilizzo del veicolo pubblicitario. Attraverso una ricca serie di immagini d'epoca e di fonti inedite, il volume indaga, con rigore scientifico, un aspetto finora poco approfondito: dalle prime recensioni della critica alle réclame veicolate dalle riviste ("Domus" e "La Casa bella"), dalle comparse pubbliche dei primi esemplari fino alle modalità di inserimento degli oggetti nell'arredo borghese. L'indagine dedicata ai cataloghi d'epoca dà conto, in particolare, del più antico ad oggi pervenuto (1929), di cui si presenta l'edizione integrale in rapporto all'individuazione odierna delle stesse ceramiche.
CERAMICHE LENCI
SAGEP (25 febbraio 2015)
Il nome Lenci rievoca la geniale produzione - avviata a Torino all'inizio del 1919 da Elena König e dal marito Enrico Scavini - di favolose bambole, di arredi rivolti al mondo infantile e, soprattutto, di magnifiche ceramiche. Si ripercorre il primo, glorioso, decennio (1928-1938) e le strategie messe in atto per inserire, ad alti livelli, le nuove creazioni nei circuiti deputati delle arti decorative: le biennali di Monza, le prime esposizioni pubbliche in Italia e all'estero, i cataloghi commerciali, la rete delle vendite, l'utilizzo del veicolo pubblicitario. Attraverso una ricca serie di immagini d'epoca e di fonti inedite, il volume indaga, con rigore scientifico, un aspetto finora poco approfondito: dalle prime recensioni della critica alle réclame veicolate dalle riviste ("Domus" e "La Casa bella"), dalle comparse pubbliche dei primi esemplari fino alle modalità di inserimento degli oggetti nell'arredo borghese. L'indagine dedicata ai cataloghi d'epoca dà conto, in particolare, del più antico ad oggi pervenuto (1929), di cui si presenta l'edizione integrale in rapporto all'individuazione odierna delle stesse ceramiche.