CARLA DI DONATO
ALEXANDRE SALTZMANN E LA SCENA DEL XX SECOLO
Carocci (5 marzo 2015)
Collana: Lingue e letterature Carocci
Alexandre Salzmann è un pioniere della Luce come soglia dell'invisibile e via d'accesso all'Essere. Motore segreto di avvenimenti di primo piano e collaboratore di protagonisti della scena del XX secolo, Salzmann non sceglie mai la ribalta, rimanendo sempre ai margini. Ammirato da Artaud, Bernard Shaw, Gordon Craig, Rilke, Kandinskij, Buber, Nijinskij, Stanislavskij, Claudel, Pitoeff, Jouvet e molti altri, è "un protagonista dell'ombra" nel sessantennio tra fine Ottocento e primi trent'anni del Novecento, dalla Georgia alla Russia, dall'Asia Centrale al Nord Europa. Convinto che occorra "saper vedere", crede in una Luce regolata unicamente dalla Musica e realizza un sistema di illuminazione concepito come un pentagramma luminoso. La scienza della Luce di Salzmann, che contiene il segreto di una lingua perduta per un teatro che va oltre i cinque sensi, confluisce nella Scienza del Movimento di Gurdjieff in quanto "luce come veicolo". Peter Brook, qui testimone d'eccezione, ci racconta il perché.
ALEXANDRE SALTZMANN E LA SCENA DEL XX SECOLO
Carocci (5 marzo 2015)
Collana: Lingue e letterature Carocci
Alexandre Salzmann è un pioniere della Luce come soglia dell'invisibile e via d'accesso all'Essere. Motore segreto di avvenimenti di primo piano e collaboratore di protagonisti della scena del XX secolo, Salzmann non sceglie mai la ribalta, rimanendo sempre ai margini. Ammirato da Artaud, Bernard Shaw, Gordon Craig, Rilke, Kandinskij, Buber, Nijinskij, Stanislavskij, Claudel, Pitoeff, Jouvet e molti altri, è "un protagonista dell'ombra" nel sessantennio tra fine Ottocento e primi trent'anni del Novecento, dalla Georgia alla Russia, dall'Asia Centrale al Nord Europa. Convinto che occorra "saper vedere", crede in una Luce regolata unicamente dalla Musica e realizza un sistema di illuminazione concepito come un pentagramma luminoso. La scienza della Luce di Salzmann, che contiene il segreto di una lingua perduta per un teatro che va oltre i cinque sensi, confluisce nella Scienza del Movimento di Gurdjieff in quanto "luce come veicolo". Peter Brook, qui testimone d'eccezione, ci racconta il perché.