GIACOMO CASANOVA
EPISTOLARIO
1759-1798
a cura di Piero Chiara
Aragno 2014
collana: Biblioteca Aragno
Fra le carte del Casanova che si andavano pubblicando con un certo fervore negli ultimi decenni dell’Ottocento in Francia, in Germania e in Italia principalmente, non mancavano le sue lettere, o quelle di altri a lui, preziosissimo ausilio a una discorde cronologia. Una simile raccolta, dove figurassero in ordine cronologico tutte le lettere conosciute, edite e inedite, è stata sempre nei voti dei casanovisti e di tutti coloro che hanno compiuto studi e ricerche intorno alla società e alla cultura europea del Settecento; ed eccola realizzata, con tutto ciò che finora è venuto alla luce, a cominciare dal biglietto che il Casanova, fuggendo dai Piombi di Venezia, lasciò al compagno di cella Francesco Soradaci con l’incarico di consegnarlo al segretario degli Inquisitori. Le altre, come si vedrà dalle note al testo, provengono dalle più diverse fonti, e molte, desunte dalle minute rinvenute nell’archivio casanoviano di Dux, debbono ritenersi incomplete e probabilmente difformi dalla redazione definitiva (dalla prefazione di Piero Chiara)
Giacomo Casanova (1725-1798) nasce a Venezia e consegue la laurea in giurisprudenza a Padova nel 1742. Tenta con scarso successo la carriera ecclesiastica; prova allora quella militare, ma poco dopo si dimette. La sua vita brillante però induce a dei sospetti e così Casanova è costretto a scappare da Venezia e si rifugia a Parigi. Dopo tre anni fa ritorno nella sua città natale, ma viene rinchiuso nei Piombi per vilipendio alla religione; il 31 ottobre 1756 riesce ad evadere e si rifugia nuovamente a Parigi: qui viene arrestato una seconda volta per bancarotta. Rilasciato dopo alcuni giorni, continua i suoi innumerevoli viaggi che lo portano in Svizzera, Olanda, negli stati tedeschi e a Londra. Successivamente si reca in Prussia, Russia e Spagna. Nel 1769 ritorna in Italia, ma dovrà aspettare due anni prima di ricevere il permesso di tornare a Venezia dopo un esilio di quasi vent’anni. All’età di 58 anni Casanova riprende il suo vagabondare per l’Europa e scrive la Storie della mia vita, bibliografia pubblicata in francese, le Storie della mia fuga del 1788 e il romanzo Icosameron dello stesso anno. Muorirà il 4 giugno 1798 nello sperduto castello di Dux.
Piero Chiara (1913-1986) ha scritto racconti e romanzi il cui palcoscenico è spesso rappresentato dalla vita di provincia. Tra le sue opere di narrativa, Il piatto piange (1962), La stanza del vescovo (1976), Il cappotto di astrakan (1978), Una spina nel cuore (1979), Il capostazione di Casalino e altri 15 racconti (1986) e il postumo Saluti notturni dal passo della Cisa (1987).
EPISTOLARIO
1759-1798
a cura di Piero Chiara
Aragno 2014
collana: Biblioteca Aragno
Fra le carte del Casanova che si andavano pubblicando con un certo fervore negli ultimi decenni dell’Ottocento in Francia, in Germania e in Italia principalmente, non mancavano le sue lettere, o quelle di altri a lui, preziosissimo ausilio a una discorde cronologia. Una simile raccolta, dove figurassero in ordine cronologico tutte le lettere conosciute, edite e inedite, è stata sempre nei voti dei casanovisti e di tutti coloro che hanno compiuto studi e ricerche intorno alla società e alla cultura europea del Settecento; ed eccola realizzata, con tutto ciò che finora è venuto alla luce, a cominciare dal biglietto che il Casanova, fuggendo dai Piombi di Venezia, lasciò al compagno di cella Francesco Soradaci con l’incarico di consegnarlo al segretario degli Inquisitori. Le altre, come si vedrà dalle note al testo, provengono dalle più diverse fonti, e molte, desunte dalle minute rinvenute nell’archivio casanoviano di Dux, debbono ritenersi incomplete e probabilmente difformi dalla redazione definitiva (dalla prefazione di Piero Chiara)
Giacomo Casanova (1725-1798) nasce a Venezia e consegue la laurea in giurisprudenza a Padova nel 1742. Tenta con scarso successo la carriera ecclesiastica; prova allora quella militare, ma poco dopo si dimette. La sua vita brillante però induce a dei sospetti e così Casanova è costretto a scappare da Venezia e si rifugia a Parigi. Dopo tre anni fa ritorno nella sua città natale, ma viene rinchiuso nei Piombi per vilipendio alla religione; il 31 ottobre 1756 riesce ad evadere e si rifugia nuovamente a Parigi: qui viene arrestato una seconda volta per bancarotta. Rilasciato dopo alcuni giorni, continua i suoi innumerevoli viaggi che lo portano in Svizzera, Olanda, negli stati tedeschi e a Londra. Successivamente si reca in Prussia, Russia e Spagna. Nel 1769 ritorna in Italia, ma dovrà aspettare due anni prima di ricevere il permesso di tornare a Venezia dopo un esilio di quasi vent’anni. All’età di 58 anni Casanova riprende il suo vagabondare per l’Europa e scrive la Storie della mia vita, bibliografia pubblicata in francese, le Storie della mia fuga del 1788 e il romanzo Icosameron dello stesso anno. Muorirà il 4 giugno 1798 nello sperduto castello di Dux.
Piero Chiara (1913-1986) ha scritto racconti e romanzi il cui palcoscenico è spesso rappresentato dalla vita di provincia. Tra le sue opere di narrativa, Il piatto piange (1962), La stanza del vescovo (1976), Il cappotto di astrakan (1978), Una spina nel cuore (1979), Il capostazione di Casalino e altri 15 racconti (1986) e il postumo Saluti notturni dal passo della Cisa (1987).