L'ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI GENOVA
DEL 1914
a cura di Massimo Minella
Palazzo della Borsa – Sala delle Grida
Via XX Settembre 44 - Genova
10/3/2014 - 29/2/2014
Dalla monorotaia sospesa, che percorreva Genova offrendo una vista mozzafiato della città, fino a una moschea inserita in una cittadella medievale. Erano questi i punti di forza dell'Esposizione internazionale di Genova del 1914, che saranno presentati nella mostra fotografica realizzata dalla Fondazione Ansaldo e curata da Massimo Minella, autore del libro "1914 - L'esposizione internazionale di Genova: il futuro nella storia".
Una città dinamica, all'avanguardia nella scienza e nella tecnica, che attraversa il momento più alto del suo sviluppo economico, industriale e civile e si presenta al mondo piena di energia e ottimismo mentre sta per esplodere la Prima Guerra Mondiale. Questa era Genova, quando il 23 maggio 1914 venne inaugurata l'Esposizione Universale, conclusasi il 15 dicembre dello stesso anno in un’Europa ormai travolta dalla guerra.
Tra gli architetti coinvolti nell'ambizioso progetto spicca il nome di Gino Coppedè. Fu l'architetto fiorentino a pensare la cittadella dell'Expo, costruita in legno e cartongesso in una straordinaria mescolanza di stili. Al suo interno essa ospitava uno stadio e numerosi padiglioni adatti ad accogliere i 1200 espositori provenienti da tutti i continenti. Gli spazi erano dedicati ai temi della marina, delle colonie, degli italoamericani e dell'igiene, ambito nel quale fondamentale punto di riferimento fu la città di Dresda, che nel 1911 organizzò la prima Esposizione Internazionale dell’Igiene, capace di attrarre ben 5,2 milioni di visitatori. A essa seguì, nel 1912, la creazione del Museo Tedesco dell’Igiene, concepito dall’imprenditore Karl-August Lingner, specializzato nella produzione di prodotti per l’igiene orale, come un luogo di “formazione popolare” per la cura della propria salute e tutt’oggi attivo con lo stesso intento, adeguato all’evoluzione dei tempi.
L’Esposizione di Genova si concluse con due grandi novità: la costruzione di una ferrovia verticale, che permetteva di godere di una splendida vista sulla città, e di una monorotaia sull'acqua che dal porto correva sul mare e risaliva il greto del fiume Bisagno fino al centro della città. Entrambe furono le prime opere di questo tipo in Italia e fra le prime al mondo, realizzate in una città capace di collezionare tanti altri primati.
Questa mostra fotografica, ricca di straordinari documenti, immagini e filmati messi a disposizione dagli Archivi della Fondazione Ansaldo, rappresenta una sorta di ponte tra l'esposizione genovese, che ha appena compiuto un secolo, e l'Expo di Milano 2015, prossima alla sua inaugurazione, e offre a Genova un’occasione per riflettere sul suo passato e trovare nuovi spunti per il suo futuro internazionale.
a cura di Massimo Minella
Palazzo della Borsa – Sala delle Grida
Via XX Settembre 44 - Genova
10/3/2014 - 29/2/2014
Dalla monorotaia sospesa, che percorreva Genova offrendo una vista mozzafiato della città, fino a una moschea inserita in una cittadella medievale. Erano questi i punti di forza dell'Esposizione internazionale di Genova del 1914, che saranno presentati nella mostra fotografica realizzata dalla Fondazione Ansaldo e curata da Massimo Minella, autore del libro "1914 - L'esposizione internazionale di Genova: il futuro nella storia".
Una città dinamica, all'avanguardia nella scienza e nella tecnica, che attraversa il momento più alto del suo sviluppo economico, industriale e civile e si presenta al mondo piena di energia e ottimismo mentre sta per esplodere la Prima Guerra Mondiale. Questa era Genova, quando il 23 maggio 1914 venne inaugurata l'Esposizione Universale, conclusasi il 15 dicembre dello stesso anno in un’Europa ormai travolta dalla guerra.
Tra gli architetti coinvolti nell'ambizioso progetto spicca il nome di Gino Coppedè. Fu l'architetto fiorentino a pensare la cittadella dell'Expo, costruita in legno e cartongesso in una straordinaria mescolanza di stili. Al suo interno essa ospitava uno stadio e numerosi padiglioni adatti ad accogliere i 1200 espositori provenienti da tutti i continenti. Gli spazi erano dedicati ai temi della marina, delle colonie, degli italoamericani e dell'igiene, ambito nel quale fondamentale punto di riferimento fu la città di Dresda, che nel 1911 organizzò la prima Esposizione Internazionale dell’Igiene, capace di attrarre ben 5,2 milioni di visitatori. A essa seguì, nel 1912, la creazione del Museo Tedesco dell’Igiene, concepito dall’imprenditore Karl-August Lingner, specializzato nella produzione di prodotti per l’igiene orale, come un luogo di “formazione popolare” per la cura della propria salute e tutt’oggi attivo con lo stesso intento, adeguato all’evoluzione dei tempi.
L’Esposizione di Genova si concluse con due grandi novità: la costruzione di una ferrovia verticale, che permetteva di godere di una splendida vista sulla città, e di una monorotaia sull'acqua che dal porto correva sul mare e risaliva il greto del fiume Bisagno fino al centro della città. Entrambe furono le prime opere di questo tipo in Italia e fra le prime al mondo, realizzate in una città capace di collezionare tanti altri primati.
Questa mostra fotografica, ricca di straordinari documenti, immagini e filmati messi a disposizione dagli Archivi della Fondazione Ansaldo, rappresenta una sorta di ponte tra l'esposizione genovese, che ha appena compiuto un secolo, e l'Expo di Milano 2015, prossima alla sua inaugurazione, e offre a Genova un’occasione per riflettere sul suo passato e trovare nuovi spunti per il suo futuro internazionale.