L'AUTORITRATTO
Una storia culturale
Einaudi, 1/4/2014
collana "Saggi"
L’autoritratto è il genere artistico che meglio di altri contraddistingue la nostra epoca; ma gli artisti moderni sono ben lontani dall’averne esaurito forza e potenzialità. Questo libro offre un’ampia panoramica storico-culturale dell’autoritratto a partire dall’antico mito di Narciso e dai cosiddetti «autoritratti di Cristo» fino al proliferare di autoritratti di artisti contemporanei. In questo brillante e vivido racconto James Hall dimostra come l’atto di ritrarsi faccia parte di una tradizione lunga secoli, e molti sono gli aspetti che l’autore prende in considerazione: l’importanza dell’«ossessione per gli specchi» in epoca medievale; il diffondersi del genere durante il Rinascimento; l’intensità degli autoritratti- confessione di Tiziano e Michelangelo; gli autoritratti comico-caricaturali e quelli «inventati» o immaginari; la mistica dello studio d’artista da Vermeer a Velázquez; il ruolo svolto dalla biografia e dalla geografia nei ritratti seriali di Courbet e van Gogh; la tematica sessuale e la figura del genio nelle opere di Munch, Bonnard e Modersohn-Becker; le identità multiple di artisti quali Ensor e Cahun; fino a toccare gli ultimi sviluppi del genere nell’era della globalizzazione. Lungo tutto il libro, Hall non smette mai di interrogarsi sui motivi che inducono gli artisti alla pratica dell’autoritratto, e trova risposte scavando nel loro mondo e nella loro mentalità. Un volume magnificamente illustrato, che riunisce le opere di numerosi artisti, tra i quali Caravaggio, Alberti, Courbet, Dürer, Emin, Gauguin, Giotto, Goya, Kahlo, Koons, Magritte, Mantegna, Picasso, Raffaello, Rembrandt e Warhol.
Una storia culturale
Einaudi, 1/4/2014
collana "Saggi"
L’autoritratto è il genere artistico che meglio di altri contraddistingue la nostra epoca; ma gli artisti moderni sono ben lontani dall’averne esaurito forza e potenzialità. Questo libro offre un’ampia panoramica storico-culturale dell’autoritratto a partire dall’antico mito di Narciso e dai cosiddetti «autoritratti di Cristo» fino al proliferare di autoritratti di artisti contemporanei. In questo brillante e vivido racconto James Hall dimostra come l’atto di ritrarsi faccia parte di una tradizione lunga secoli, e molti sono gli aspetti che l’autore prende in considerazione: l’importanza dell’«ossessione per gli specchi» in epoca medievale; il diffondersi del genere durante il Rinascimento; l’intensità degli autoritratti- confessione di Tiziano e Michelangelo; gli autoritratti comico-caricaturali e quelli «inventati» o immaginari; la mistica dello studio d’artista da Vermeer a Velázquez; il ruolo svolto dalla biografia e dalla geografia nei ritratti seriali di Courbet e van Gogh; la tematica sessuale e la figura del genio nelle opere di Munch, Bonnard e Modersohn-Becker; le identità multiple di artisti quali Ensor e Cahun; fino a toccare gli ultimi sviluppi del genere nell’era della globalizzazione. Lungo tutto il libro, Hall non smette mai di interrogarsi sui motivi che inducono gli artisti alla pratica dell’autoritratto, e trova risposte scavando nel loro mondo e nella loro mentalità. Un volume magnificamente illustrato, che riunisce le opere di numerosi artisti, tra i quali Caravaggio, Alberti, Courbet, Dürer, Emin, Gauguin, Giotto, Goya, Kahlo, Koons, Magritte, Mantegna, Picasso, Raffaello, Rembrandt e Warhol.