UNA DEGNA AMICIZIA, BUONA PER ENTRAMBI
Carteggio 1957-1997
Edizioni di Storia e Letteratura, 02/2014
collana "Epistolari, carteggi e testimonianze"
Una degna amicizia, buona per entrambi tra Carlo Dionisotti (1908-1998) e Giovanni Pozzi (1923-202) rivive attraverso le 200 lettere scambiate lungo un quarantennio, nella seconda metà del Novecento, dal ’57 al ’97. L’occasione dell’incontro è suggerita da Giuseppe Billanovich per il coinvolgimento nella redazione della neonata «Italia medioevale e umanistica». Ne nasce un rapporto fatto di calore umano, di reciproca stima, di continue sollecitazioni alla ricerca, propria e altrui, specialmente di giovani al momento dell’elaborazione di tesi di dottorato. Dionisotti trova nell’ambiente ticinese e friburghese allievi di Pozzi che diventano anche suoi; insieme li orientano, li stimolano, ne seguono la ricerca con amore e rigore e severità. Gli incontri annuali di Bigorio (aperti ai migliori italianisti del momento) offrono lo spazio in cui si fondono dottrina e convivialità tra maestri e allievi. Il carteggio accompagna le grandi imprese collettive della scuola di Friburgo: l’elaborazione e la nascita della monumentale edizione delle Castigationes pliniane e dell’Adone di Marino; fa posto a una centrale discussione su problemi attributivi; fornisce informazioni su lavori in corso dei due maestri, su prospettive di ricerche da fare e da suggerire, giudizi sulla situazione culturale. Vive nelle lettere, in ogni momento, una forte tensione morale, accompagnata da passione per una ricerca storica e filologica sorretta da valori e da aspetti tecnici, in cui l’uomo, del presente e del passato, è sempre considerato al centro.
Carteggio 1957-1997
Edizioni di Storia e Letteratura, 02/2014
collana "Epistolari, carteggi e testimonianze"
Una degna amicizia, buona per entrambi tra Carlo Dionisotti (1908-1998) e Giovanni Pozzi (1923-202) rivive attraverso le 200 lettere scambiate lungo un quarantennio, nella seconda metà del Novecento, dal ’57 al ’97. L’occasione dell’incontro è suggerita da Giuseppe Billanovich per il coinvolgimento nella redazione della neonata «Italia medioevale e umanistica». Ne nasce un rapporto fatto di calore umano, di reciproca stima, di continue sollecitazioni alla ricerca, propria e altrui, specialmente di giovani al momento dell’elaborazione di tesi di dottorato. Dionisotti trova nell’ambiente ticinese e friburghese allievi di Pozzi che diventano anche suoi; insieme li orientano, li stimolano, ne seguono la ricerca con amore e rigore e severità. Gli incontri annuali di Bigorio (aperti ai migliori italianisti del momento) offrono lo spazio in cui si fondono dottrina e convivialità tra maestri e allievi. Il carteggio accompagna le grandi imprese collettive della scuola di Friburgo: l’elaborazione e la nascita della monumentale edizione delle Castigationes pliniane e dell’Adone di Marino; fa posto a una centrale discussione su problemi attributivi; fornisce informazioni su lavori in corso dei due maestri, su prospettive di ricerche da fare e da suggerire, giudizi sulla situazione culturale. Vive nelle lettere, in ogni momento, una forte tensione morale, accompagnata da passione per una ricerca storica e filologica sorretta da valori e da aspetti tecnici, in cui l’uomo, del presente e del passato, è sempre considerato al centro.