FAUSTA GARAVINI
LE VITE DI MONSÙ DESIDERIO
Bompiani, 26/02/2014
collana "Narratori italiani"
Il mistero circonda François de Nomé, detto Monsù Desiderio, uno straordinario pittore del Seicento. Ben poco si sa di lui: nato a Metz, in Lorena, visse in Italia, tra Roma e Napoli.Dipinse architetture fantastiche squassate da silenziosi cataclismi, abitate da statue spettrali che sembrano muoversi come figure viventi.Scenari da incubo, sogni pietrificati, il gran teatro della morte e della notte. Su questi quadri densi di ambigue valenze Fausta Garavini costruisce il romanzo di Monsù Desiderio, disegnandone una possibile biografia. La difficile infanzia lorenese, poi l’adolescenza a Roma, dove impara la pittura, incrocia gli artisti del momento e partecipa alla variopinta e tumultuosa vita della città: conosce la corruzione della corte papale, il sesso, i bassifondi, le feste, i soprusi contro gli ebrei, le prediche infuocate dei frati contro le forze demoniache, ma orecchia anche i segreti che filtrano dai circoli ermetici in cui si riuniscono i seguaci di Bruno e Campanella. In questo clima eterogeneo e straniante s’insinua in lui la fascinazione per le antiche rovine, simbolo di una sofferta inclinazione a registrare i crolli interiori, il senso della vanità del tutto. Ventenne, si sposta a Napoli e altre esperienze lo segnano: l’amore per Isabella, l’incontro con lo scienziato, astrologo e “mago” Giambattista Della Porta, la miseria del popolo, le crudeltà del governo spagnolo.Ed ecco che i suoi quadri si caricano di celata rivolta, e l’elemento magico diventa forza visionaria, deformazione della realtà, capacità di dipingere non quello che si vede, ma quello che si intravede: il futuro di distruzione verso cui ogni cosa corre inesorabilmente. Non riuscirà a trovar pace il suo spirito inquieto. Il nuovo libro di Fausta Garavini racconta un secolo controverso, traboccante di violenza e di bellezza, percorso dai tormenti della fede e dai fermenti della nuova scienza.
LE VITE DI MONSÙ DESIDERIO
Bompiani, 26/02/2014
collana "Narratori italiani"
Il mistero circonda François de Nomé, detto Monsù Desiderio, uno straordinario pittore del Seicento. Ben poco si sa di lui: nato a Metz, in Lorena, visse in Italia, tra Roma e Napoli.Dipinse architetture fantastiche squassate da silenziosi cataclismi, abitate da statue spettrali che sembrano muoversi come figure viventi.Scenari da incubo, sogni pietrificati, il gran teatro della morte e della notte. Su questi quadri densi di ambigue valenze Fausta Garavini costruisce il romanzo di Monsù Desiderio, disegnandone una possibile biografia. La difficile infanzia lorenese, poi l’adolescenza a Roma, dove impara la pittura, incrocia gli artisti del momento e partecipa alla variopinta e tumultuosa vita della città: conosce la corruzione della corte papale, il sesso, i bassifondi, le feste, i soprusi contro gli ebrei, le prediche infuocate dei frati contro le forze demoniache, ma orecchia anche i segreti che filtrano dai circoli ermetici in cui si riuniscono i seguaci di Bruno e Campanella. In questo clima eterogeneo e straniante s’insinua in lui la fascinazione per le antiche rovine, simbolo di una sofferta inclinazione a registrare i crolli interiori, il senso della vanità del tutto. Ventenne, si sposta a Napoli e altre esperienze lo segnano: l’amore per Isabella, l’incontro con lo scienziato, astrologo e “mago” Giambattista Della Porta, la miseria del popolo, le crudeltà del governo spagnolo.Ed ecco che i suoi quadri si caricano di celata rivolta, e l’elemento magico diventa forza visionaria, deformazione della realtà, capacità di dipingere non quello che si vede, ma quello che si intravede: il futuro di distruzione verso cui ogni cosa corre inesorabilmente. Non riuscirà a trovar pace il suo spirito inquieto. Il nuovo libro di Fausta Garavini racconta un secolo controverso, traboccante di violenza e di bellezza, percorso dai tormenti della fede e dai fermenti della nuova scienza.