PIERO MANZONI
DIARIO
a cura di Gaspare Luigi Marcone
Electa, 24/12/2013
collana "Pesci rossi"
Il volume della collana Pesci rossi, è il secondo della serie realizzata in stretta collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni, nell’anno del cinquantesimo anniversario della morte dell’artista. Le pubblicazioni, coordinate da Rosalia Pasqualino di Marineo intendono approfondire aspetti specifici della ricerca intorno a Piero Manzoni e il suo tempo, grazie a materiali e documenti a volte inediti come nel caso del Diario dell’artista.Piero Manzoni inizia la stesura del suo diario nel marzo 1954 per un arco cronologico di circa sedici mesi fino all’estate del 1955, ma con notevoli pause e silenzi. Si tratta di due quaderni per un totale di quasi 300 pagine manoscritte, alcune delle quali riprodotte nell’edizione Electa, ma ancora inedite al pubblico nella loro versione integrale. Il Pesce rosso propone la paziente trascrittura del Diario che Gaspare Luigi Marcone ha realizzato – parallelamente alle ricerche su documenti e materiali di archivio inediti – in circa due anni, imparando a decifrare la grafia veloce e distratta dell’autore e a rapportarsi con la stesura irregolare del testo. Il prezioso documento è infatti inizialmente intenso, aggiornato e ricco, mentre, dopo un periodo di silenzio, è caratterizzato da note, appunti, annotazioni discontinue, riflessioni di contenuto esistenziale in uno stile essenziale.Il manoscritto è fondamentale per conoscere il giovane Manzoni così come l’uomo adulto e l’artista. Dal Diario si ricavano preziose informazioni sulle sue letture (Ariosto, Hemingway, Proust etc…), l’interesse per l’esistenzialismo e l’estetica di Benedetto Croce, le mostre visitate, le prime frequentazioni artistiche, oltre ai numerosi film visti al cinema fino ai non pochi viaggi in Italia ed Europa.Uno degli elementi di maggior interesse di queste pagine è il suo esplicito “tormento” di vita: incertezze, ripensamenti e paure su arte, religione, politica e anche inerenti il suo futuro, in costante oscillazione tra pessimismo e ottimismo, serietà e ironia. In questi anni, infatti, Manzoni è ancora indeciso se dedicarsi totalmente alla pittura o alla scrittura. Di notevole rilevanza i primi tentativi di un’autonoma riflessione su temi filosofico-esistenziali ed estetici, alcuni dei quali saranno ripresi nel suo futuro percorso artistico. Saranno forse proprio questi interessi a far maturare l’idea, tra la fine del 1954 e il gennaio del 1955, di abbandonare gli studi giuridici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per intraprendere gli studi di filosofia all’Università di Roma.Un documento prezioso ma “complesso” sia per le tematiche trattate sia per i problemi di interpretazione della scrittura, ma che si potrebbe definire il primo vero “laboratorio manzoniano”.Gaspare Luigi Marcone (1983): è stato collaboratore del Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Milano. Curatore di mostre in spazi pubblici e privati, ha pubblicato contributi storico-critici in riviste accademico-scientifiche, giornali e cataloghi di mostre, su artisti e movimenti nazionali e internazionali del XX secolo.
DIARIO
a cura di Gaspare Luigi Marcone
Electa, 24/12/2013
collana "Pesci rossi"
Il volume della collana Pesci rossi, è il secondo della serie realizzata in stretta collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni, nell’anno del cinquantesimo anniversario della morte dell’artista. Le pubblicazioni, coordinate da Rosalia Pasqualino di Marineo intendono approfondire aspetti specifici della ricerca intorno a Piero Manzoni e il suo tempo, grazie a materiali e documenti a volte inediti come nel caso del Diario dell’artista.Piero Manzoni inizia la stesura del suo diario nel marzo 1954 per un arco cronologico di circa sedici mesi fino all’estate del 1955, ma con notevoli pause e silenzi. Si tratta di due quaderni per un totale di quasi 300 pagine manoscritte, alcune delle quali riprodotte nell’edizione Electa, ma ancora inedite al pubblico nella loro versione integrale. Il Pesce rosso propone la paziente trascrittura del Diario che Gaspare Luigi Marcone ha realizzato – parallelamente alle ricerche su documenti e materiali di archivio inediti – in circa due anni, imparando a decifrare la grafia veloce e distratta dell’autore e a rapportarsi con la stesura irregolare del testo. Il prezioso documento è infatti inizialmente intenso, aggiornato e ricco, mentre, dopo un periodo di silenzio, è caratterizzato da note, appunti, annotazioni discontinue, riflessioni di contenuto esistenziale in uno stile essenziale.Il manoscritto è fondamentale per conoscere il giovane Manzoni così come l’uomo adulto e l’artista. Dal Diario si ricavano preziose informazioni sulle sue letture (Ariosto, Hemingway, Proust etc…), l’interesse per l’esistenzialismo e l’estetica di Benedetto Croce, le mostre visitate, le prime frequentazioni artistiche, oltre ai numerosi film visti al cinema fino ai non pochi viaggi in Italia ed Europa.Uno degli elementi di maggior interesse di queste pagine è il suo esplicito “tormento” di vita: incertezze, ripensamenti e paure su arte, religione, politica e anche inerenti il suo futuro, in costante oscillazione tra pessimismo e ottimismo, serietà e ironia. In questi anni, infatti, Manzoni è ancora indeciso se dedicarsi totalmente alla pittura o alla scrittura. Di notevole rilevanza i primi tentativi di un’autonoma riflessione su temi filosofico-esistenziali ed estetici, alcuni dei quali saranno ripresi nel suo futuro percorso artistico. Saranno forse proprio questi interessi a far maturare l’idea, tra la fine del 1954 e il gennaio del 1955, di abbandonare gli studi giuridici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per intraprendere gli studi di filosofia all’Università di Roma.Un documento prezioso ma “complesso” sia per le tematiche trattate sia per i problemi di interpretazione della scrittura, ma che si potrebbe definire il primo vero “laboratorio manzoniano”.Gaspare Luigi Marcone (1983): è stato collaboratore del Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Milano. Curatore di mostre in spazi pubblici e privati, ha pubblicato contributi storico-critici in riviste accademico-scientifiche, giornali e cataloghi di mostre, su artisti e movimenti nazionali e internazionali del XX secolo.