HOGARTH, REYNOLDS, TURNER
a cura di Carolina Brook e Valter Curzi
Fondazione Roma
Palazzo Sciarra, via Marco Minghetti 22 - Roma
dal 14/4/2014 al 20/7/2014
Promossa dalla Fondazione Roma, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei la mostra "Hogarth, Reynolds, Turner. Pittura inglese verso la modernità" sarà ospitata presso il Museo Fondazione Roma, nella sede di Palazzo Sciarra dal 15 aprile al 20 luglio 2014.
L’esposizione, curata da Carolina Brook e Valter Curzi, intende offrire al pubblico una visione d’insieme dello sviluppo artistico e sociale, che si definì nel XVIII secolo di pari passo con l’egemonia conquistata dalla Gran Bretagna sul piano storico - politico ed economico.
A tal fine è stato riunito un corpus di oltre cento opere, provenienti dalle più prestigiose istituzioni museali quali il British Museum, la Tate Britain, il Victoria & Albert Museum, la Royal Academy, la National Portrait Gallery, il Museum of London, la Galleria degli Uffizi alle quali si unisce il nucleo di opere provenienti dall’importante raccolta americana dello Yale Centre for British Art.
Divenuta nel corso del Settecento una vera e propria potenza internazionale, protagonista della rivoluzione industriale e dell’egemonia sulle rotte marittime, l’Inghilterra si pose per la prima volta il problema della nascita di una propria scuola artistica.
Lo sviluppo economico di cui è protagonista la Gran Bretagna, permetterà la nascita di un vero e proprio mondo nuovo di figure professionali, industriali e mercanti, scienziati e filosofi, che troveranno nelle arti visive un significativo supporto all’affermazione del loro nuovo status, divenendo i mecenati di quei maestri che nell’arco del secolo contribuiranno alla definizione di una scuola nazionale.
Il percorso della mostra si articola in sette sezioni e propone una selezione dei più significativi pittori anglosassoni, con l’obiettivo di documentare in particolare i generi della ritrattistica e della pittura di paesaggio che maggiormente hanno trovato fortuna durante il secolo, dando luogo a un linguaggio figurativo capace di interpretare quella modernità che diventerà nell’Ottocento riferimento comune per tutta l’Europa.
In mostra si potranno ammirare pittori come Hogarth, Reynolds, Gainsborough, Wright of Derby, Stubbs, Füssli, Constable e Turner, che offriranno con le loro opere uno spaccato significativo della peculiarità e originalità dell’arte inglese, di cui mancava a Roma una rassegna dalla mostra del 1966.
Immagine: William-Turner, Paesaggio a Nepi.
a cura di Carolina Brook e Valter Curzi
Fondazione Roma
Palazzo Sciarra, via Marco Minghetti 22 - Roma
dal 14/4/2014 al 20/7/2014
Promossa dalla Fondazione Roma, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei la mostra "Hogarth, Reynolds, Turner. Pittura inglese verso la modernità" sarà ospitata presso il Museo Fondazione Roma, nella sede di Palazzo Sciarra dal 15 aprile al 20 luglio 2014.
L’esposizione, curata da Carolina Brook e Valter Curzi, intende offrire al pubblico una visione d’insieme dello sviluppo artistico e sociale, che si definì nel XVIII secolo di pari passo con l’egemonia conquistata dalla Gran Bretagna sul piano storico - politico ed economico.
A tal fine è stato riunito un corpus di oltre cento opere, provenienti dalle più prestigiose istituzioni museali quali il British Museum, la Tate Britain, il Victoria & Albert Museum, la Royal Academy, la National Portrait Gallery, il Museum of London, la Galleria degli Uffizi alle quali si unisce il nucleo di opere provenienti dall’importante raccolta americana dello Yale Centre for British Art.
Divenuta nel corso del Settecento una vera e propria potenza internazionale, protagonista della rivoluzione industriale e dell’egemonia sulle rotte marittime, l’Inghilterra si pose per la prima volta il problema della nascita di una propria scuola artistica.
Lo sviluppo economico di cui è protagonista la Gran Bretagna, permetterà la nascita di un vero e proprio mondo nuovo di figure professionali, industriali e mercanti, scienziati e filosofi, che troveranno nelle arti visive un significativo supporto all’affermazione del loro nuovo status, divenendo i mecenati di quei maestri che nell’arco del secolo contribuiranno alla definizione di una scuola nazionale.
Il percorso della mostra si articola in sette sezioni e propone una selezione dei più significativi pittori anglosassoni, con l’obiettivo di documentare in particolare i generi della ritrattistica e della pittura di paesaggio che maggiormente hanno trovato fortuna durante il secolo, dando luogo a un linguaggio figurativo capace di interpretare quella modernità che diventerà nell’Ottocento riferimento comune per tutta l’Europa.
In mostra si potranno ammirare pittori come Hogarth, Reynolds, Gainsborough, Wright of Derby, Stubbs, Füssli, Constable e Turner, che offriranno con le loro opere uno spaccato significativo della peculiarità e originalità dell’arte inglese, di cui mancava a Roma una rassegna dalla mostra del 1966.
Immagine: William-Turner, Paesaggio a Nepi.