GIULIANO GALLETTA
MATERIALI PER UN ROMANZO VISIVO
presentazine del volume (edizioni MUCAS)
Palazzo Ducale - Sala del camino
mercoledì 30 aprile 2014, ore 17,45
Con l'autore intervengono Brunetto De Battè, Simone Regazzoni, Enrico Testa
Fin dai suoi esordi, alla fine degli anni Settanta, Giuliano Galletta persegue un suo progetto (meglio anti-progetto) di romanzo visivo. Tutto il suo percorso creativo, ormai più che trentennale, può essere quindi letto come unico, interminabile, "racconto ipotetico", messo in opera con gli strumenti comunicativi più diversi: performance, installazioni, video, collage, fotografia, scrittura; da una mostra all'altra, da un libro all'altro, Galletta rielabora in modo quasi ossessivo i suoi temi: la crisi del soggetto, i limiti del linguaggio, il rapporto fra memoria e coscienza, il ruolo sociale dell'artista.
Nel suo nuovo libro "Materiali per un romanzo visivo", Galletta propone uno spaccato, un esempio, del suo "metodo" di lavoro; estraendo dal suo personale museo (e archivio) del Caos oggetti eterogenei, reperti di auto-antropologia, siano essi vere proprie opere, testi, immagini, documenti ma anche resti incongrui di una sindrome accumulativa, resoconti di un'ipnosi oggettuale o di un'inquietante coazione a ripetere. Il lettore ha la possibilità di costruire intorno a libro un proprio percorso, scoprire come in un rebus l'impossibile intreccio del romanzesco. Come spiega l'artista, infatti. "il romanzesco si situa in quello spazio rosso che separa o unisce parole, cose, immagini. Uno spazio che diventa quindi agibile, centro dell'interminabile lavorìo del contingente. Come disse una volta Deleuze, il soggetto perde la sua trama a favore di un patchwork che prolifera all'infinito.
MATERIALI PER UN ROMANZO VISIVO
presentazine del volume (edizioni MUCAS)
Palazzo Ducale - Sala del camino
mercoledì 30 aprile 2014, ore 17,45
Con l'autore intervengono Brunetto De Battè, Simone Regazzoni, Enrico Testa
Fin dai suoi esordi, alla fine degli anni Settanta, Giuliano Galletta persegue un suo progetto (meglio anti-progetto) di romanzo visivo. Tutto il suo percorso creativo, ormai più che trentennale, può essere quindi letto come unico, interminabile, "racconto ipotetico", messo in opera con gli strumenti comunicativi più diversi: performance, installazioni, video, collage, fotografia, scrittura; da una mostra all'altra, da un libro all'altro, Galletta rielabora in modo quasi ossessivo i suoi temi: la crisi del soggetto, i limiti del linguaggio, il rapporto fra memoria e coscienza, il ruolo sociale dell'artista.
Nel suo nuovo libro "Materiali per un romanzo visivo", Galletta propone uno spaccato, un esempio, del suo "metodo" di lavoro; estraendo dal suo personale museo (e archivio) del Caos oggetti eterogenei, reperti di auto-antropologia, siano essi vere proprie opere, testi, immagini, documenti ma anche resti incongrui di una sindrome accumulativa, resoconti di un'ipnosi oggettuale o di un'inquietante coazione a ripetere. Il lettore ha la possibilità di costruire intorno a libro un proprio percorso, scoprire come in un rebus l'impossibile intreccio del romanzesco. Come spiega l'artista, infatti. "il romanzesco si situa in quello spazio rosso che separa o unisce parole, cose, immagini. Uno spazio che diventa quindi agibile, centro dell'interminabile lavorìo del contingente. Come disse una volta Deleuze, il soggetto perde la sua trama a favore di un patchwork che prolifera all'infinito.