L'ARTISTA E IL POTERE
Episodi di una relazione equivoca
Il Mulino, 30/4/2014
collana "Intersezioni"
L’artista come idolo, star culturale, le cui capacità creative si confonderanno con quelle decisive di venditore di se stesso ed esperto di marketing: Andy Warhol incarna il tipo ideale di artista capace di influenzare la dimensione dominante del potere nel nostro tempo, cioè il mercato.
Il leader politico che scrive poesie o romanzi. L’artista che crede di cambiare il corso del mondo con la sua opera. I potenti che commissionano il proprio mausoleo al celebre scultore, sfidando la malasorte e il ridicolo. Un team di architetti e scultori che progetta la rifondazione di una città terremotata come un museo en plein air… Se il potere è attratto irresistibilmente dall’estetica, l’arte sembra esprimere a sua volta una vera e propria volontà di potenza. Una relazione che è caratterizzata, oggi più che mai, da una ambiguità profonda, da cui sembra impossibile prescindere. E sullo sfondo il mercato, che tutto fagocita, anche le forme espressive più antagoniste, come nel caso della street art e di Banksy.
Alessandro Dal Lago ha insegnato nelle Università di Milano, Bologna e Genova. Tra le sue numerose pubblicazioni: «Carnefici e spettatori. La nostra indifferenza verso la crudeltà» (Cortina, 2012), «Clic! Grillo, Casaleggio e la demagogia elettronica» (Cronopio, 2013), «I benpensanti. Contro i tutori dell’ordine filosofico» (Il melangolo, 2014).
Serena Giordano, artista, insegna nell’Accademia di belle arti di Genova. Tra i suoi libri: «Mercanti d’aura. Logiche dell’arte contemporanea» (con A. Dal Lago, 2006) e «Disimparare l’arte. Manuale di antididattica» (2012), pubblicati dal Mulino, e inoltre «Fuori cornice. L’arte oltre l’arte» (con A. Dal Lago, Einaudi, 2008).
Episodi di una relazione equivoca
Il Mulino, 30/4/2014
collana "Intersezioni"
L’artista come idolo, star culturale, le cui capacità creative si confonderanno con quelle decisive di venditore di se stesso ed esperto di marketing: Andy Warhol incarna il tipo ideale di artista capace di influenzare la dimensione dominante del potere nel nostro tempo, cioè il mercato.
Il leader politico che scrive poesie o romanzi. L’artista che crede di cambiare il corso del mondo con la sua opera. I potenti che commissionano il proprio mausoleo al celebre scultore, sfidando la malasorte e il ridicolo. Un team di architetti e scultori che progetta la rifondazione di una città terremotata come un museo en plein air… Se il potere è attratto irresistibilmente dall’estetica, l’arte sembra esprimere a sua volta una vera e propria volontà di potenza. Una relazione che è caratterizzata, oggi più che mai, da una ambiguità profonda, da cui sembra impossibile prescindere. E sullo sfondo il mercato, che tutto fagocita, anche le forme espressive più antagoniste, come nel caso della street art e di Banksy.
Alessandro Dal Lago ha insegnato nelle Università di Milano, Bologna e Genova. Tra le sue numerose pubblicazioni: «Carnefici e spettatori. La nostra indifferenza verso la crudeltà» (Cortina, 2012), «Clic! Grillo, Casaleggio e la demagogia elettronica» (Cronopio, 2013), «I benpensanti. Contro i tutori dell’ordine filosofico» (Il melangolo, 2014).
Serena Giordano, artista, insegna nell’Accademia di belle arti di Genova. Tra i suoi libri: «Mercanti d’aura. Logiche dell’arte contemporanea» (con A. Dal Lago, 2006) e «Disimparare l’arte. Manuale di antididattica» (2012), pubblicati dal Mulino, e inoltre «Fuori cornice. L’arte oltre l’arte» (con A. Dal Lago, Einaudi, 2008).