martedì 22 aprile 2014

ALESSANDRO QUARANTA: AREA D'ATTESA - GAM TORINO





Vitrine
ALESSANDRO QUARANTA
AREA D'ATTESA
a cura di Anna Musini
GAM - Galleria d'Arte Moderna
via Magenta 31 - Torino
dal 16/4/2014 al 15/6/2014

Proseguono alla GAM gli appuntamenti di Vitrine, il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea sviluppata in Piemonte. L’edizione di quest’anno, intitolata Gente in strada (passaggio pedonale) curata da Anna Musini, si propone di suggerire un racconto, una narrazione visiva sul nostro tempo e sulla contemporaneità storica e artistica.

Protagonista del terzo appuntamento è Alessandro Quaranta. Per Vitrine l’artista ha realizzato un’installazione in cui emerge un gioco di sguardi e relazioni che si ricollega idealmente all’opera di Renato Guttuso che ha dato il titolo all’edizione di quest’anno del progetto.
Alessandro Quaranta utilizza il video come strumento privilegiato per registrare momenti della quotidianità e testimonianze che divengono delle narrazioni attraverso la sua regia. Il dato reale è estrapolato in immagini particolari e inaspettate attraverso l’occhio poetico dell’artista che fornisce una visione sorprendente di situazioni comuni, spesso considerate marginali, della quotidianità.

Area di attesa presenta tre monitor connessi ad alcune webcam posizionate in incroci stradali della Bielorussia, ai confini con Russia e Ucraina: si tratta di telecamere pubbliche accessibili in rete che hanno la funzione ordinaria di controllo del traffico in determinati svincoli e semafori. Le immagini si muovono lentamente, come se la registrazione in tempo reale subisse il ritardo di qualche secondo dovuto al periodo di trasmissione dalla telecamera al computer. I confini dei paesi selezionati sono oggi protagonisti di tensioni politico-economiche al centro del dibattito internazionale, con grande risonanza da parte dei media d’informazione. Tuttavia le immagini trasmesse alla GAM mostrano delle situazioni che sembrano astratte da una precisa configurazione spazio-temporale: emerge un’atmosfera silenziosa di attesa e sospensione. Se da una parte la scelta di luoghi così rilevanti non è casuale, l’artista ricerca allo stesso tempo una realtà dai connotati anonimi che possa rappresentare un luogo universale d’incontro. Le immagini del traffico ripreso 24 ore su 24 perdono via via la funzione di strumento di controllo: macchine, persone a piedi, lavoratori, cani animano l’incrocio stradale, diverse situazioni si presentano creando curiosità e attese nello spettatore. Affiora la narrazione e le stesse inquadrature stimolano l’immaginazione di chi osserva: si stabilisce un’occasione di incontro tra chi guarda e chi è ripreso dalla telecamera, una possibilità di sintonizzazione tra le parti.
L’artista promuove un’intesa utopica tra individui che si incontrano ad un passaggio pedonale virtuale, pur senza che si possa percepire la presenza materiale dell’altro. Diventa così possibile lo sviluppo di una relazione e l’instaurarsi di un’intesa.