MIMMO ROTELLA
RETRO-D'AFFICHE
Fondazione Marconi
via Tadino 15 - Milano
dal 19/3/2013 al 15/5/2013
La Fondazione
Marconi ha il piacere di annunciare la mostra Mimmo Rotella. “Retro-d’affiche”
che presenta una selezione di circa trenta opere retro-dècollage dell’artista.
Agli inizi degli anni ’50, Mimmo Rotella dopo esperienze artistiche di vario
genere, approda al collage, tecnica che gli permette di sperimentare e
soprattutto di abbandonare quella pittura tradizionale che sentiva così lontana
ed estranea al suo sentire.
E’ in quel periodo che Rotella rimane colpito
dai manifesti affissi sui muri di Piazza del Popolo a Roma e comincia ad
appropriarsene:
Rimasi impressionato dai muri tappezzati di manifesti
lacerati. Mi affascinavano letteralmente, anche perché pensavo allora che la
pittura era finita e che bisognava scoprire qualcosa di nuovo, di vivo e di
attuale. Sicchè la sera cominciavo a lacerare questi manifesti, a strapparli,
dai muri, e li portavo in studio, componendoli o lasciandoli tali e quali erano,
tali e quali li vedevo. Ecco come è nato il “décollage”.
L’artista strappa i
manifesti dai muri e li riporta direttamente sulla tela, una volta incollati sul
supporto questi vengono nuovamente lavorati dall’autore. Le composizioni sono
ottenute utilizzando indifferentemente il fronte e/o il retro del manifesto.
Queste sovrapposizioni di carte lacerate non sono mai casuali, ma eseguite
con l’intenzione di ottenere un equilibrio compositivo, con precisi rapporti
cromatici e materici. Quando espone il dritto del manifesto, Rotella accentua
gli effetti di colore mediante lo spessore dei frammenti incollati, quando
espone il retro del manifesto, accentua gli effetti di materia mediante le
colorazioni grigie o rossastre lasciate dai muri e dalle intemperie. (T. Trini)
Il gesto di strappare i suoi dècollages, oltre ad essere una chiara
ammissione di dissenso nei confronti della pittura tradizionale, è per Rotella
il modo di appropriarsi di un aspetto del reale, infatti nel 1961 verrà inserito
da Pierre Restany nel gruppo del Nouveau Réalisme.
La mostra alla
Fondazione Marconi, allestita sui due piani dello spazio espositivo, presenta al
pubblico una selezione di retro-dècollage dall’inizio degli anni Cinquanta ai
primi anni Sessanta, tra cui Nebuloso, 1954, Terrestre, 1956, Argentina, 1957,
Materico, 1959, fermandosi quindi subito prima che compaia una lacerazione più
figurata nelle sue composizioni.
Dopo il 1960 infatti Rotella abbandonerà le
opere puramente astratte facendo emergere nei suoi manifesti dettagli di parole,
di corpi, di sguardi, di volti, come quello di Marilyn di cui allo Studio
Marconi ’65, dove la mostra prosegue, sono presentate alcune litografie. Nello
spazio di via Tadino 17 saranno esposte inoltre diverse operazioni grafiche,
fotolito e frottage (tecnica con cui l’immagine è ottenuta sul foglio passando
dei solventi sulla pagina stampata), che Rotella realizza negli anni Settanta
partendo dalla pubblicità o da immagini trovate sulle riviste.
Mimmo
Rotella nasce a Catanzaro nel 1918. Dopo aver conseguito il diploma presso
l’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1945 si trasferisce a Roma. Del 1949 è
l’invenzione dei primi poemi fonetici che chiama “epistaltici”. Nel 1951-52
l’artista, titolare di una borsa della Fulbright Foundation, risiede
all’Università di Kansas City e a partire dal 1953 realizza i suoi primi
dècollages, manifesti lacerati secondo “una ricerca che si affida non
all’estetica, ma all’imprevisto, agli stessi umori della materia”, come dichiara
l’artista.
Nel 1955 la sua prima mostra personale come décollagista alla
Galleria del Naviglio di Milano. Nella seconda metà degli anni Cinquanta
comincia a dedicarsi al décollage figurativo e successivamente inizia la serie
di Cinecittà usando i manifesti cinematografici, sceglie Marilyn Monroe come
principale soggetto femminile contribuendo al suo mito e facendone un’icona
della sua opera.
Nel 1961 viene invitato dal critico Pierre Restany ad
aderire al gruppo del Nouveau Réalisme, da lui fondato l’anno precedente. Espone
alla Galerie J di Parigi, al Festival du Nouveau Réalisme e alla grande
esposizione “The Art of Assemblages” al MOMA di New York.
Al 1963 risalgono
le sue prime opere di Mec Art. L’anno successivo la XXXII Biennale di Venezia
gli dedica una sala. Nel 1966 espone i suoi primi artypo, prove di stampa
tipografiche riportate su tela, al Teatro La Fenice di Venezia e alla Galerie
Zunini di Parigi, mentre nel 1970 incomincia a lavorare agli effaçages e ai
frottages.
Nel 1972 pubblica la sua prima autobiografia, Autorotella, e poco
dopo prepara la raccolta dei suoi poemi fonetici. Dopo essersi definitivamente
trasferito a Milano, nel 1980, incomincia ad elaborare il blank (copertura),
manifesti pubblicitari strappati e ricoperti con strisce monocrome di carta che
vengono presentati alla Galerie Denise René di Parigi e allo Studio Marconi di
Milano nel 1981.
Partecipa alle mostre “Arte Italiana 1960-1982” organizzata
alla Hayward Gallery di Londra e nel 1986 alla collettiva “Les Nouveaux
Réalistes” al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.
Nel 1987 realizza le
prime sovrapitture, figure, simboli, graffiti su manifesti lacerati ed incollati
su lamiere. E’ presente alla mostra “Italian Art in the 20th Century 1900-1988”
della Royal Academy di Londra e partecipa a grandi mostre come “Art et
Publicité” al Centre Pompidou di Parigi, e “High and Low” al MOMA di New York,
“Pop Art” alla Royal Academy di Londra, “Italian Metamorphosis” al Guggenheim
Museum di New York. Molte sedi museali gli dedicano importanti antologie e
retrospettive, tra le quali si segnalano la mostra del 1999 al Musée d’Art
Moderne et Contemporain di Nizza, la sala personale alla Biennale di Venezia del
2001 curata da Harald Szeemann, “Mimmo Rotella. Avenue Rotella” curata da
Germano Celant al Museo Tinguely di Basilea e al Palais des Nations Unies di
Ginevra nel 2005. L’8 gennaio del 2006 Mimmo Rotella muore a Milano.
Il suo
lavoro viene ancora presentato in numerose occasioni presso sedi museali
prestigiose in Italia e all’estero. Si ricordi la mostra collettiva Nouveau
Réalisme organizzata nel 2007 presso le Galeries Nationales du Grand Palais a
Parigi e riproposta presso lo Sprengel Museum di Hannover.
Nel 2008 le
Scuderie del Quirinale a Roma ospitano la mostra Pop Art 1956-1968, la GAM di
Torino invece propone la mostra Collage/Collages dal Cubismo al New Dada; nello
stesso anno ricordiamo le mostre Mimmo Rotella. Lamiere, curata da Alberto Fiz,
presso il MARCA di Catanzaro e Europop presso la Kunsthaus di Zurigo.
Nel
2009 infine, il lavoro di Rotella è esposto in occasione delle mostre Italics.
Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008 a cura di Francesco Bonami,
presso Palazzo Grassi a Venezia e Nouveau Réalisme dal 1970 ad oggi, presso il
PAC di Milano, a cura di Renato Barilli