SESTA MOSTRA
Fabrizio Basso, Silvia Cini, Gedske Ramlov, Giorgia Severi
a cura di Gino Gianuizzi
Casabianca
via Pepoli 12 - Zola Predosa
dal 10/3/2013 al 23/3/2013
Domenica 10 marzo, dalle ore 11, si inaugura la sesta mostra di Casabianca, con gli interventi di Fabrizio Basso, Silvia Cini, Gedske Ramløv e Giorgia Severi.
Si tratta di lavori che in un qualche modo sono un ragionamento sul paesaggio, sulla presenza del verde selvatico e del verde agricolo, sui ritmi e sulla capacità e sulla ricchezza della terra e della natura, sul confine sfrangiato del contesto urbano dove la città e la campagna si confondono.
Fabrizio Basso stimola un dialogo conviviale attorno a immagini di paesaggio urbano e agricolo tra distruzione e memoria, offrendo un momento di confronto individuale sul loro consumo quotidiano.
Fondando il proprio lavoro sul principio di una tutela della complessità, Silvia Cini sviluppa corrispondenze sotterranee suscitate dall'osservazione dei campi che circondano Casabianca e invita a valutare le prospettive consuete sotto altra luce.
Gedske Ramløv lavora in modo ravvicinato e diretto sugli elementi della natura e sullo spazio misurando e raccogliendo "informazioni" che, attraverso un processo di traslitterazione da una dimensione reale a una dimensione astratta, acquistano la forma di impronte e mappe vegetali.
Giorgia Severi presenta degli studi che sono parte di una serie costituita da memorie/testimonianze/prove dietro alle quali ci sono storie di conflitti e incontri tra alberi e esseri umani; se guidato da un'attitudine al "restauro", l'atto di collezionare impressioni legate a uno specifico evento nel paesaggio diventa un modo per interiorizzare la natura e prendersene cura.
Fabrizio Basso, Silvia Cini, Gedske Ramlov, Giorgia Severi
a cura di Gino Gianuizzi
Casabianca
via Pepoli 12 - Zola Predosa
dal 10/3/2013 al 23/3/2013
Domenica 10 marzo, dalle ore 11, si inaugura la sesta mostra di Casabianca, con gli interventi di Fabrizio Basso, Silvia Cini, Gedske Ramløv e Giorgia Severi.
Si tratta di lavori che in un qualche modo sono un ragionamento sul paesaggio, sulla presenza del verde selvatico e del verde agricolo, sui ritmi e sulla capacità e sulla ricchezza della terra e della natura, sul confine sfrangiato del contesto urbano dove la città e la campagna si confondono.
Fabrizio Basso stimola un dialogo conviviale attorno a immagini di paesaggio urbano e agricolo tra distruzione e memoria, offrendo un momento di confronto individuale sul loro consumo quotidiano.
Fondando il proprio lavoro sul principio di una tutela della complessità, Silvia Cini sviluppa corrispondenze sotterranee suscitate dall'osservazione dei campi che circondano Casabianca e invita a valutare le prospettive consuete sotto altra luce.
Gedske Ramløv lavora in modo ravvicinato e diretto sugli elementi della natura e sullo spazio misurando e raccogliendo "informazioni" che, attraverso un processo di traslitterazione da una dimensione reale a una dimensione astratta, acquistano la forma di impronte e mappe vegetali.
Giorgia Severi presenta degli studi che sono parte di una serie costituita da memorie/testimonianze/prove dietro alle quali ci sono storie di conflitti e incontri tra alberi e esseri umani; se guidato da un'attitudine al "restauro", l'atto di collezionare impressioni legate a uno specifico evento nel paesaggio diventa un modo per interiorizzare la natura e prendersene cura.