GIANLUCA CAPOZZI / CHIARA
COCCORESE
EST DI EDEN
a cura di Raul Zamudio
Palazzo Ducale - Sala Dogana
piazza Matteotti 9 - Genova
dal 16/3/2013 al 31/3/2013
"E Caino si partì dal cospetto del Signore, e abitò come un fuggiasco sulla terra, sulla parte orientale di Eden."
EST DI EDEN
a cura di Raul Zamudio
Palazzo Ducale - Sala Dogana
piazza Matteotti 9 - Genova
dal 16/3/2013 al 31/3/2013
"E Caino si partì dal cospetto del Signore, e abitò come un fuggiasco sulla terra, sulla parte orientale di Eden."
- Genesi 4:16
Est di Eden è la doppia mostra personale di Gianluca Capozzi e Chiara Coccorese. Il titolo deriva da un passo della Genesi in cui Caino, il primo essere umano nato sulla terra da Adamo ed Eva, vaga per il mondo nuovo, descritto come situato da qualche parte ad oriente di Eden. Il motivo del suo peregrinare deriva dal suo esilio da Dio per aver commesso il primo delitto, l'assassinio di suo fratello Abele. Nel suo soggiorno diventa testimone di un ambiente archetipico, costituito da flora e fauna, mai stato percepito e nomitato prima di allora.
In questo paesaggio primordiale del "senza nome", dove tutte le cose sono nuove e si svelano attraverso la vista, si intrecciano i fili metaforici delle opere esposte nella mostra "Est di Eden". Tra gli altri temi, Capozzi e Coccorese esplorano le dicotomie del sacro e del profano, del divino e dell'umano, e della morte e dell'immortalità, tramite i loro media, rispettivamente, pittura da un lato e fotografia con interventi di pittura digitale stampata su carta dall'altro.
Est di Eden è la doppia mostra personale di Gianluca Capozzi e Chiara Coccorese. Il titolo deriva da un passo della Genesi in cui Caino, il primo essere umano nato sulla terra da Adamo ed Eva, vaga per il mondo nuovo, descritto come situato da qualche parte ad oriente di Eden. Il motivo del suo peregrinare deriva dal suo esilio da Dio per aver commesso il primo delitto, l'assassinio di suo fratello Abele. Nel suo soggiorno diventa testimone di un ambiente archetipico, costituito da flora e fauna, mai stato percepito e nomitato prima di allora.
In questo paesaggio primordiale del "senza nome", dove tutte le cose sono nuove e si svelano attraverso la vista, si intrecciano i fili metaforici delle opere esposte nella mostra "Est di Eden". Tra gli altri temi, Capozzi e Coccorese esplorano le dicotomie del sacro e del profano, del divino e dell'umano, e della morte e dell'immortalità, tramite i loro media, rispettivamente, pittura da un lato e fotografia con interventi di pittura digitale stampata su carta dall'altro.