venerdì 22 marzo 2013

MARTA DELL'ANGELO: E ARRIVARONO ... - FONDAZIONE REMOTTI, CAMOGLI



MARTA DELL'ANGELO
E ARRIVARONO ...
a cura di Francesca Pasini
Fondazione Remotti
via Castagneto 52 - Camogli
dal 23/3/2013 al 26/5/2013

La Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti è lieta di annunciare la personale dell’artista Marta Dell’Angelo con un progetto appositamente pensato per questa occasione. Un gruppo di dipinti allestiti al primo piano sarà in dialogo con la performance E arrivarono..., che avrà luogo nello spazio principale al piano terra e che sarà realizzata insieme a un gruppo di donne di Camogli. In questo modo emerge il legame tra la visione pittorica al secondo piano dell’edificio e l’aspetto performativo che sta alla base dell’osservazione dalla quale l’artista trae i soggetti dei suoi quadri.

Marta dell’Angelo fin dall’inizio ha messo al centro della propria ricerca il corpo umano. Ha dipinto moltissimi quadri con figure reali, dai colori nitidi, forti, dai profili netti, con campiture levigate, a volte luminose, a volte ombrose. Figure tagliate in modi arbitrari che pongono al centro un’indagine sulle posture, sulla tensione dei muscoli, sullo sforzo, l’estensione, sulla quotidianità complessa della “macchina” entro cui viviamo. Il fondo è monocromo, vuoto, non c’è paesaggio. E’ un piano, piatto, un luogo sconfinato e indescrivibile. Il corpo e le sue infinite emozioni è ciò che ha portato Marta Dell’Angelo a pubblicare un libro, “Manuale della figura umana” e ad accostarsi alle neuro-scienze. A Camogli l’artista si ispira a una quadreria rinascimentale, allestendo quadri dai fondi bianchi, splendenti, che costituiscono, come lei stessa dice “una sorta di raduno di figure e posture antieroiche dipinte, che, attraverso il bianco del fondo, si integrano nello spazio come se lo occupassero a livello strutturale, quasi delle sculture portanti. Allo stesso tempo penso al racconto di una creazione, ovvero qualcosa che è stato prodotto e ha cominciato ad essere, come scrive Mircea Eliade”.
Si crea un ponte ideale con l’allestimento al piano terra, dove in un percorso sincronico, centinaia di appunti (disegni, stampe, oggetti, ritagli, fotografie, testi e parole) su supporti cartacei differenti, si srotolano nello spazio in un percorso atemporale. Un’eco di memorie che vanno e ritornano risuonando tra di loro. Mentre segni e disegni avvolgono le pareti, al centro dello spazio un altro “raduno” di donne, residenti o legate a Camogli, vestite in abiti scuri prenderà posto su sgabelli diversi, posizionati vicini, ma in modo sparso. Sedute in cerchio, con le schiene ricurve, un po’ accovacciate, con i capelli che cadranno per gravità nascondendo i loro volti, creeranno la visione di un”grumo” di schiene ricurve di donne di diverse età, dal quale emergerà un coro vocale che reciterà l’elenco di aggettivi sostantivati che compongono il testo di E arrivarono... Al termine, le donne si alzeranno mescolandosi tra il pubblico. Una performance che, accadendo all’interno di una chiesa sconsacrata, ricorda altri momenti rituali (i rosari, le preghiere), e fa nello stesso tempo da pendant ai quadri del secondo piano che interagiscono con lo spazio come figure scultoree di cariatidi o di dee laiche.

E arrivarono... è un work in progress, realizzato a partire dal 2004 in varie lingue a seconda del luogo e dell’occasione. Il numero dei sinonimi cambia in base alla lingua. Tutte le parole, disposte in ordine alfabetico, sono il risultato di una catena di sinonimi, che si legano tra loro per appartenenza. Il risultato è una lettura ritmica, lenta, ripetitiva, che si ispira alle cantilene (mantra, rosari, nenie).
E arrivarono... alla Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti mette in primo piano un dialogo con la città di Camogli.