LA VITA È DONO
Vadano per elemosina confidentemente
Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova
Viale IV Novembre, 5 - Passo Santa Caterina Fieschi - Genova
dal 25 marzo al 7 luglio 2013
Il 23 marzo apre presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova la mostra "LA VITA È DONO. Vadano per elemosina confidentemente". Tema centrale della mostra sarà la questua. Termine ormai in disuso che indica una pratica cui fino a pochi decenni fa si dedicavano ancora grandi personaggi.
Ma che cos'è la QUESTUA? Dal dizionario si legge: "accattonaggio, raccolta di offerte in chiesa o raccogliere per carità, pane o altro necessario alla vita". Inevitabile chiedersi se esistano ancora i frati questuanti. Ebbene sì, anche se sono pochi. Il questuante è un frate incaricato di passare di porta in porta chiedendo, per amore di Dio, cose utili, generi alimentari, offerte in denaro. Alla porta di un convento bussano tante persone che chiedono la carità e così, ciò che il Buon Dio dà attraverso la carità dei benefattori, ritorna ai poveri, che da sempre esistono.
La più autentica realizzazione della nostra esistenza si trova nella donazione della nostra vita al Signore e nel mettere le nostre risorse e ricchezze a disposizione dei fratelli.
Donare, scambiare, condividere serve sicuramente a realizzare la vocazione della Chiesa, a rappresentare la vita francescana e a costruire una società più equa.
Su questo tema di fondo si svolgela mostra di primavera presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova, che avrà come attori principali due Santi dell'Ordine dei Cappuccini: san Felice da Cantalice del quale ricorrono i 300 anni dalla canonizzazione e san Francesco Maria da Camporosso (Padre Santo) a 50 anni dalla proclamazione solenne della sua santità.
I nostri santi fratelli hanno fatto del bene mettendo in atto uno strumento antico e sempre attuale: l'elemosina.
I Cappuccini come ordine mendicante mettono in pratica la regola di San Francesco d'Assisi:
"…E come pellegrini e forestieri in questo mondo, servendo al Signore in povertà ed umiltà, vadano per l'elemosina con fiducia. Né devono vergognarsi, perché il Signore si è fatto povero per noi in questo mondo…."
La mostra "La Vita è Dono", omaggio al concetto di DONO attraverso le sue più svariate forme, ha lo scopo di presentare lo spirito di carità e la missione dell'azione sociale dei frati cappuccini, offrendosi al visitatore come spunto di riflessione e come incentivo a "rimboccarsi le maniche", a incoraggiare la bontà e riscaldare il cuore per intraprendere, o riprendere, il cammino di avvicinamento e di accompagnamento dei più emarginati e di coloro che si trovano in necessità.
La carità è una grazia che il Signore concede e che ha sostenuto i frati cappuccini nel seguire le orme di san Francesco: è innanzitutto un dono proprio per chi la pratica.
L'esposizione permette di ammirare opere d'arte, dipinti, sculture, stampe e incisioni raffiguranti Santi e Beati dell'Ordine che si sono contraddistinti nella pratica della questua. Nella collezione del Museo dei Cappuccini di Genova sono conservate più di 50 piccole tabacchiere per la "presa del tabacco", le classiche sporte in vimini tipiche dei frati questuanti, una significativa collezione di borracce per l'acqua per dissetare i frati nei lunghi cammini della questua, e grosse borracce in vimini per la questua del vino e dell'olio.
Tutti gli oggetti esposti venivano realizzati all'interno del convento nell'"officina". L'officina era il luogo in cui i frati si dedicavano all'attività manuale nell'ambito delle quotidiane necessità del convento per l'arredamento liturgico e domestico. Mentre alcuni frati andavano alla questua e portavano alimenti e cose necessarie per il sostentamento, altri fratelli coltivavano l'orto e provvedevano a cucinare per la comunità e per i poveri che a mezzogiorno venivano ai frati per il piatto di minestra.
Per la prima volta verrà esposta al pubblico una ricca raccolta di cassette per l'elemosina di Collezione Privata. Cassette e altri oggetti per la ricerca di offerte provenienti da varie parti del mondo e di diversa fattura, alcune anche molto antiche mettono in luce la generosità di tanti che hanno donato con gioia e nel segreto.
Una sezione della mostra sarà dedicata alle iniziative solidali attuali, che i Cappuccini liguri riescono a realizzare, grazie all'aiuto di persone generose e con la collaborazione di volontari.
Vadano per elemosina confidentemente
Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova
Viale IV Novembre, 5 - Passo Santa Caterina Fieschi - Genova
dal 25 marzo al 7 luglio 2013
Il 23 marzo apre presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova la mostra "LA VITA È DONO. Vadano per elemosina confidentemente". Tema centrale della mostra sarà la questua. Termine ormai in disuso che indica una pratica cui fino a pochi decenni fa si dedicavano ancora grandi personaggi.
Ma che cos'è la QUESTUA? Dal dizionario si legge: "accattonaggio, raccolta di offerte in chiesa o raccogliere per carità, pane o altro necessario alla vita". Inevitabile chiedersi se esistano ancora i frati questuanti. Ebbene sì, anche se sono pochi. Il questuante è un frate incaricato di passare di porta in porta chiedendo, per amore di Dio, cose utili, generi alimentari, offerte in denaro. Alla porta di un convento bussano tante persone che chiedono la carità e così, ciò che il Buon Dio dà attraverso la carità dei benefattori, ritorna ai poveri, che da sempre esistono.
La più autentica realizzazione della nostra esistenza si trova nella donazione della nostra vita al Signore e nel mettere le nostre risorse e ricchezze a disposizione dei fratelli.
Donare, scambiare, condividere serve sicuramente a realizzare la vocazione della Chiesa, a rappresentare la vita francescana e a costruire una società più equa.
Su questo tema di fondo si svolgela mostra di primavera presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova, che avrà come attori principali due Santi dell'Ordine dei Cappuccini: san Felice da Cantalice del quale ricorrono i 300 anni dalla canonizzazione e san Francesco Maria da Camporosso (Padre Santo) a 50 anni dalla proclamazione solenne della sua santità.
I nostri santi fratelli hanno fatto del bene mettendo in atto uno strumento antico e sempre attuale: l'elemosina.
I Cappuccini come ordine mendicante mettono in pratica la regola di San Francesco d'Assisi:
"…E come pellegrini e forestieri in questo mondo, servendo al Signore in povertà ed umiltà, vadano per l'elemosina con fiducia. Né devono vergognarsi, perché il Signore si è fatto povero per noi in questo mondo…."
La mostra "La Vita è Dono", omaggio al concetto di DONO attraverso le sue più svariate forme, ha lo scopo di presentare lo spirito di carità e la missione dell'azione sociale dei frati cappuccini, offrendosi al visitatore come spunto di riflessione e come incentivo a "rimboccarsi le maniche", a incoraggiare la bontà e riscaldare il cuore per intraprendere, o riprendere, il cammino di avvicinamento e di accompagnamento dei più emarginati e di coloro che si trovano in necessità.
La carità è una grazia che il Signore concede e che ha sostenuto i frati cappuccini nel seguire le orme di san Francesco: è innanzitutto un dono proprio per chi la pratica.
L'esposizione permette di ammirare opere d'arte, dipinti, sculture, stampe e incisioni raffiguranti Santi e Beati dell'Ordine che si sono contraddistinti nella pratica della questua. Nella collezione del Museo dei Cappuccini di Genova sono conservate più di 50 piccole tabacchiere per la "presa del tabacco", le classiche sporte in vimini tipiche dei frati questuanti, una significativa collezione di borracce per l'acqua per dissetare i frati nei lunghi cammini della questua, e grosse borracce in vimini per la questua del vino e dell'olio.
Tutti gli oggetti esposti venivano realizzati all'interno del convento nell'"officina". L'officina era il luogo in cui i frati si dedicavano all'attività manuale nell'ambito delle quotidiane necessità del convento per l'arredamento liturgico e domestico. Mentre alcuni frati andavano alla questua e portavano alimenti e cose necessarie per il sostentamento, altri fratelli coltivavano l'orto e provvedevano a cucinare per la comunità e per i poveri che a mezzogiorno venivano ai frati per il piatto di minestra.
Per la prima volta verrà esposta al pubblico una ricca raccolta di cassette per l'elemosina di Collezione Privata. Cassette e altri oggetti per la ricerca di offerte provenienti da varie parti del mondo e di diversa fattura, alcune anche molto antiche mettono in luce la generosità di tanti che hanno donato con gioia e nel segreto.
Una sezione della mostra sarà dedicata alle iniziative solidali attuali, che i Cappuccini liguri riescono a realizzare, grazie all'aiuto di persone generose e con la collaborazione di volontari.