REMO BIANCO
I "3D". UNO SPERIMENTALISMO RADICALE
Galleria Blu
via Senato 18 - Milano
18/5/2015 - 17/7/2015
La Galleria Blu di Milano presenta una mostra dedicata ai “3D” di Remo Bianco, ciclo di lavori realizzati dalla fine degli anni Quaranta. Origine e fondamento del percorso successivo dell’artista, i “3D” sono caratterizzati dall’utilizzo di materiali e tecniche sperimentali, e costituiti dalla sovrapposizione di più superfici trasparenti, in vetro e plastica, disegnate e dipinte a china, pennarelli, smalti, oppure opache, traforate secondo sagomature interne, in lamiera, legno laccato, plexiglas.
Declinazioni concettualmente e non solo spazialmente tridimensionali, i “3D”, sono la prima tipologia di opere organicamente esposta come tale dall’artista, che ne ha sempre sottolineato il valore fondante e cruciale per l’intero suo percorso creativo, spesso identificato con i suoi più noti “tableaux dorés”. Una ricerca declinata in un dialogo attivo con le esperienze del MAC Movimento Arte Concreta (in particolare Atanasio Soldati e Bruno Munari), ma anche e soprattutto con lo Spazialismo di Lucio Fontana e il Movimento Arte Nucleare, per giungere a confrontarsi con le poetiche dell’azzeramento e dell’oggettualità di autori italiani come Piero Manzoni, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Dadamaino, Paolo Scheggi, o di tendenze internazionali come Nouveau Réalisme, Neo-Dada, Zero, Minimalismo e Pop Art.
La prima mostra personale di Bianco interamente dedicata ai “3D”, presentata alla Galleria del Naviglio di Milano nel 1953, era proprio accompagnata da un testo di Fontana, che esplicitamente collocava questa ricerca tra le punte più avanzate di un’innovativa indagine anti-emotiva e anti-illusiva di superamento della superficie in direzione spaziale e oggettuale, in una chiave fondamentale per comprendere lo sperimentalismo radicale di Bianco: dalla stagione dei “3D”, interprete di un metamorfismo linguistico, di un eclettismo propositivo, che è indice e motivo di una persistente quanto crescente attualità della sua opera.
- Francesca Pola
I "3D". UNO SPERIMENTALISMO RADICALE
Galleria Blu
via Senato 18 - Milano
18/5/2015 - 17/7/2015
La Galleria Blu di Milano presenta una mostra dedicata ai “3D” di Remo Bianco, ciclo di lavori realizzati dalla fine degli anni Quaranta. Origine e fondamento del percorso successivo dell’artista, i “3D” sono caratterizzati dall’utilizzo di materiali e tecniche sperimentali, e costituiti dalla sovrapposizione di più superfici trasparenti, in vetro e plastica, disegnate e dipinte a china, pennarelli, smalti, oppure opache, traforate secondo sagomature interne, in lamiera, legno laccato, plexiglas.
Declinazioni concettualmente e non solo spazialmente tridimensionali, i “3D”, sono la prima tipologia di opere organicamente esposta come tale dall’artista, che ne ha sempre sottolineato il valore fondante e cruciale per l’intero suo percorso creativo, spesso identificato con i suoi più noti “tableaux dorés”. Una ricerca declinata in un dialogo attivo con le esperienze del MAC Movimento Arte Concreta (in particolare Atanasio Soldati e Bruno Munari), ma anche e soprattutto con lo Spazialismo di Lucio Fontana e il Movimento Arte Nucleare, per giungere a confrontarsi con le poetiche dell’azzeramento e dell’oggettualità di autori italiani come Piero Manzoni, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Dadamaino, Paolo Scheggi, o di tendenze internazionali come Nouveau Réalisme, Neo-Dada, Zero, Minimalismo e Pop Art.
La prima mostra personale di Bianco interamente dedicata ai “3D”, presentata alla Galleria del Naviglio di Milano nel 1953, era proprio accompagnata da un testo di Fontana, che esplicitamente collocava questa ricerca tra le punte più avanzate di un’innovativa indagine anti-emotiva e anti-illusiva di superamento della superficie in direzione spaziale e oggettuale, in una chiave fondamentale per comprendere lo sperimentalismo radicale di Bianco: dalla stagione dei “3D”, interprete di un metamorfismo linguistico, di un eclettismo propositivo, che è indice e motivo di una persistente quanto crescente attualità della sua opera.
- Francesca Pola