ENRICO CASTELLANI - LEE UFAN
SURFACES ET
CORRESPONDENCES
a cura di Matteo Lorenzelli e Federico Sardella
Lorenzelli
Arte
corso Buenos Aires 2 - Milano
22/5/2015 - 16/7/2015
Con
Surfaces et Correspondances, Lorenzelli Arte è lieta di presentare l'incontro
tra due grandi esponenti dell'arte contemporanea, Enrico Castellani e Lee Ufan,
apparentemente distanti per gli ambiti culturali in cui si formano e per i
differenti percorsi, ma sostanzialmente accomunati da grande rigore concettuale
e teorico e dal linguaggio rarefatto e sintetico delle loro opere che ne amplia
ed espande l'energia attraverso la variabilità e la modularità della
composizione.
La rassegna, curata da Matteo Lorenzelli e Federico Sardella,
realizzata con la collaborazione degli artisti e della Fondazione Enrico
Castellani presenta, distribuite nelle tre sale della galleria, una decina di
opere per entrambi gli autori, realizzate a partire dagli anni '60 sino ad oggi.
La mostra rientra nel progetto Arte Milano che, in occasione di Expo
2015, riunisce cinque tra le più significative gallerie milanesi e due storiche
Fondazioni, tutte attive a livello internazionale.
Patrocinata dal Comune di
Milano, Arte Milano ricalca il tracciato dell'iniziativa che risale al 1971,
quando sette gallerie milanesi diedero vita all'omonima rivista con lo scopo di
creare una piattaforma di discussione e di informazione sui temi dell'arte
nazionale e internazionale.
Oggi come allora, sette gallerie - Lorenzelli
Arte, Galleria Milano, Galleria Blu, Galleria Tonelli/Studio La Città, Studio
Giangaleazzo Visconti, Fondazione Marconi e Fondazione Mudima - offriranno un
ricco calendario espositivo e la rinata pubblicazione Arte Milano, distribuita
gratuitamente in Italia e all'estero, con l'intento di ribadire il ruolo
centrale di Milano nella promozione culturale e artistica contemporanea.
Enrico Castellani e Lee Ufan fanno entrambi parte della storia
espositiva di Lorenzelli Arte già dal marzo 1986, data della prima mostra
dedicata all'opera di Castellani, poi seguita nel 1991 dalle due personali degli
artisti e quindi di nuovo nel maggio del 1997 da quella di Ufan. Tutte le
rassegne sono state documentate dai cataloghi editi in ciascuna occasione, con
testi di Gillo Dorfles, Walter Guadagnini e Adachiara Zevi per Castellani e di
Flaminio Gualdoni e Tommaso Trini per Ufan.
Nel momento in cui la città
di Milano ospita Expo 2015 e diviene una ribalta mondiale per i temi a esso
connessi, Matteo Lorenzelli ha scelto di affiancare le voci di due fra i più
importanti artisti della contemporaneità, la cui fama internazionale è motivata
da una ricerca lucida e coerente che origina nei primi anni Sessanta e perdura
fino ad oggi e che ha portato le loro opere a essere presenti nelle collezioni
permanenti dei principali musei del mondo.
I due artisti si formano in
contesti culturali lontani: l'Italia e il Belgio per Castellani, la Corea e il
Giappone per Lee Ufan. Seguono inoltre strade diverse e appaiono sulla scena
dell'arte con uno scarto di una decina d'anni l'uno dall'altro. Tuttavia i due
percorsi sono presto accomunati da affinità e corrispondenze, come testimoniano
le lievi e progressive variazioni di modulazione della superficie pittorica, in
una ricerca comune che fonde l'attenzione alla percezione visiva con la
stimolazione creativa del pensiero.
I loro dipinti sono animati da bagliori
e da ombre, da ritmi e strutture (lo vediamo nella straordinaria Superficie
Bianca di Enrico Castellani del 1976 di 208x285 cm o in quella del 1967 di
180x180 cm), da ostinati dialoghi tra pieno e vuoto e da vibrazioni del segno
pittorico (come nelle grandi tele di Lee Ufan della serie With Winds del 1991),
e si rapportano attivamente con lo spazio che le ospita e con l'osservatore. La
monocromia variata dagli intervalli temporali e spaziali di Castellani e gli
sfondi bianchi di Lee Ufan in cui galleggiano le sue pennellate meditative e
rigorose, offrono a chi guarda l'occasione di un incontro e di uno scambio tra
spazio dentro e fuori dall'opera, tra realtà fisica e tridimensionale dei
lavori, come avviene nelle sculture intitolate Relatum di Lee Ufan o nelle
superfici a rilievo di Castellani: immagini evidenti del bisogno di assoluto che
anima il procedere di entrambi. In questa espansione tra identità e alterità,
tra sé e non-sé, tra struttura e movimento ritmico, sta la felice e fortunata
imprevedibilità dell'incontro tra Enrico Castellani e Lee Ufan, oltre
all'occasione unica di un invito per lo spettatore a immergersi con uno sguardo
mai passivo in uno spazio aperto all'infinito del dialogo e alla profondità
della mente.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo
bilingue con la riproduzione di tutte le opere esposte, una selezione di
immagini riguardanti il percorso dei due artisti e testi di Enrico Castellani,
Lee Ufan e Federico Sardella.