PETER BROWN
PER LA CRUNA DI UN AGO
La ricchezza, la caduta di Roma e lo sviluppo del cristianesimo, 350-550 d.C.
Einaudi, 13/5/2014
collana "La Biblioteca"
Con questo libro Peter Brown affronta senza ambiguità uno dei grandi paradossi della storia dell'Occidente. Utilizzando magistralmente fonti alte e archivi «bassi» - elaborazioni dottrinali di matrice teologica, disposizioni del diritto canonico e materiali spuri tratti dalla vita quotidiana di comunità e personaggi minori - il grande storico scrive la prima vera e propria storia economica del cristianesimo e della chiesa delle origini. Al centro del libro la condizione paradossale per cui se anche la rinuncia, il dono e la povertà si trovano al cuore dei Vangeli, la chiesa, che su quei testi si è edificata, è diventata, nel corso dei secoli, una delle piú formidabili potenze economico-finanziarie della storia. Lungi dal gridare allo scandalo, Brown cerca di spiegare come mai un'istituzione nata sul presupposto secondo cui la vera vita si colloca nel mondo altro della promessa, e che questo mondo, con i suoi beni, lusinghe e tentazioni, è da rigettare, proprio a questo mondo si è adattata con tutte le sue forze, insediandovisi e organizzandosi anche e soprattutto come potenza economica e politica. Due i fenomeni studiati dall'autore. Da un lato il flusso di ricchezza, poteri, ruoli e funzioni di comando e controllo dalla grande aristocrazia terriera alle alte gerarchie ecclesiastiche. Dall'altro, e specialmente, le condotte e scelte di vita di una «moltitudine sinora inosservata». La ricchezza della chiesa si spiega soprattutto guardando «verso il basso, verso un mondo di cui si sapeva molto poco solo fino a pochi anni or sono», formato da umili e poveri che parteciparono allo sviluppo della cristianità latina contribuendo all'allestimento di nuove strutture sociali sottomesse alla guida della chiesa a cui chiesero di garantire cura, protezione e conduzione in un'epoca di grandi angosce e inquietudini, che segna la fine di un mondo e l'inizio di un altro, che ormai non potrà piú essere, però, un «mondo altro», concentrato come sarà sulla propria riproduzione e conservazione.
PER LA CRUNA DI UN AGO
La ricchezza, la caduta di Roma e lo sviluppo del cristianesimo, 350-550 d.C.
Einaudi, 13/5/2014
collana "La Biblioteca"
Con questo libro Peter Brown affronta senza ambiguità uno dei grandi paradossi della storia dell'Occidente. Utilizzando magistralmente fonti alte e archivi «bassi» - elaborazioni dottrinali di matrice teologica, disposizioni del diritto canonico e materiali spuri tratti dalla vita quotidiana di comunità e personaggi minori - il grande storico scrive la prima vera e propria storia economica del cristianesimo e della chiesa delle origini. Al centro del libro la condizione paradossale per cui se anche la rinuncia, il dono e la povertà si trovano al cuore dei Vangeli, la chiesa, che su quei testi si è edificata, è diventata, nel corso dei secoli, una delle piú formidabili potenze economico-finanziarie della storia. Lungi dal gridare allo scandalo, Brown cerca di spiegare come mai un'istituzione nata sul presupposto secondo cui la vera vita si colloca nel mondo altro della promessa, e che questo mondo, con i suoi beni, lusinghe e tentazioni, è da rigettare, proprio a questo mondo si è adattata con tutte le sue forze, insediandovisi e organizzandosi anche e soprattutto come potenza economica e politica. Due i fenomeni studiati dall'autore. Da un lato il flusso di ricchezza, poteri, ruoli e funzioni di comando e controllo dalla grande aristocrazia terriera alle alte gerarchie ecclesiastiche. Dall'altro, e specialmente, le condotte e scelte di vita di una «moltitudine sinora inosservata». La ricchezza della chiesa si spiega soprattutto guardando «verso il basso, verso un mondo di cui si sapeva molto poco solo fino a pochi anni or sono», formato da umili e poveri che parteciparono allo sviluppo della cristianità latina contribuendo all'allestimento di nuove strutture sociali sottomesse alla guida della chiesa a cui chiesero di garantire cura, protezione e conduzione in un'epoca di grandi angosce e inquietudini, che segna la fine di un mondo e l'inizio di un altro, che ormai non potrà piú essere, però, un «mondo altro», concentrato come sarà sulla propria riproduzione e conservazione.