CLAUDIA CAMPANELLA
DIAGRAMMI DEL PENSIERO
Michipasto Arte
Palazzo Lomellino, Via Garibaldi 7 - Genova
dal 12/6/2014 al 12/7/2014
MichiPasto Arte ospita sino al 12 luglio la mostra di Claudia Campanella "Diagrammi del pensiero".
L'artista genovese, nel corso degli anni, ha sviluppato il suo percorso di ricerca attraverso le più svariate forme espressive, quali il disegno, la performance, la danza e il teatro, integrandole con il lavoro di insegnante al Liceo Artistico Klee-Barabino.
In questa occasione esporrà due serie di disegni, 18 in tutto. «Leggeri come un aquilone che vola soltanto se legato ad un filo»: così li ha descritti, nel testo di presentazione alla mostra, lo storico e critico d’arte Gianfranco Bruno. E ha poi proseguito: «Come il repentino bizzarro divergere dell'aquilone dal suo percorso ad ogni mutar del vento, l'immaginario di Claudia Campanella rifugge immobilità e certezze. [...] Attraverso i segni, l’artista con determinazione conduce una spietata autoanalisi, convinta infine che solo abbandonarsi all’immaginario supplisca all’assenza di un perché ai tanti inesplicabili fatti della vita. Così la serie di disegni più figurali, un brulichio di forme minute a tratto sottile, alfabeti di un cellulare organismo in cui si dipana un pensiero non totalmente afferrato, ma intuito nel repentino percorso che va dalla mente alla mano che traccia».
DIAGRAMMI DEL PENSIERO
Michipasto Arte
Palazzo Lomellino, Via Garibaldi 7 - Genova
dal 12/6/2014 al 12/7/2014
MichiPasto Arte ospita sino al 12 luglio la mostra di Claudia Campanella "Diagrammi del pensiero".
L'artista genovese, nel corso degli anni, ha sviluppato il suo percorso di ricerca attraverso le più svariate forme espressive, quali il disegno, la performance, la danza e il teatro, integrandole con il lavoro di insegnante al Liceo Artistico Klee-Barabino.
In questa occasione esporrà due serie di disegni, 18 in tutto. «Leggeri come un aquilone che vola soltanto se legato ad un filo»: così li ha descritti, nel testo di presentazione alla mostra, lo storico e critico d’arte Gianfranco Bruno. E ha poi proseguito: «Come il repentino bizzarro divergere dell'aquilone dal suo percorso ad ogni mutar del vento, l'immaginario di Claudia Campanella rifugge immobilità e certezze. [...] Attraverso i segni, l’artista con determinazione conduce una spietata autoanalisi, convinta infine che solo abbandonarsi all’immaginario supplisca all’assenza di un perché ai tanti inesplicabili fatti della vita. Così la serie di disegni più figurali, un brulichio di forme minute a tratto sottile, alfabeti di un cellulare organismo in cui si dipana un pensiero non totalmente afferrato, ma intuito nel repentino percorso che va dalla mente alla mano che traccia».