RADICAL TOOLS
BASE
via San Niccolò 18R - Firenze
1 - 22 luglio 2014
BASE / Progetti per l’arte presenta dal 1 al 22 luglio 2014 un ciclo di eventi dedicato all’*Architettura Radicale*. È la prima volta che viene presentata una ricognizione attuale, in presa diretta e a viva voce con i protagonisti del movimento radicale nato a Firenze nella seconda meta degli anni sessanta.
Da una Firenze riemersa dalle acque del 6 novembre 1966, nello stesso dicembre a Pistoia, con la mostra della “Superarchitettura” emersero Archizoom e Superstudio. Con tutta l’insicurezza, lo scetticismo e un pò di cinismo decisero di diventare “Super”. Liberati dai residui e dalle infatuazioni architettoniche della cultura rappresentata dall’eredità del razionalismo, iniziarono una demolizione della disciplina attraverso azioni di guerriglia, cavalli di Troia, trasgressioni che vedevano anche Pettena e Ufo già operanti fuori e dentro l’Università, e che miravano a sovvertire le basi di una società monotona, grigia e borghese. Un modo di operare, mescolando e contaminando le arti, che porta all’antidesign con il suo brivido di novità che tanto irritava i designers milanesi che lo definivano volgare.”Il nostro lavoro è stato sì un lavoro critico ma soprattutto un lavoro in una specie di terra di nessuno, che era quella che si stendeva tra l’arte e il design, tra la politica e l’utopia, tra la filosofia e l’antropologia, era un tentativo di critica radicale e da qui forse il nome di architettura radicale, di critica radicale alla società”.
Da queste parole di Adolfo Natalini è possibile cogliere l’intera essenza che ha caratterizzato il movimento radicale a Firenze, che sull’onda anche della rivoluzione studentesca aveva visto crescere, oltre ad Archizoom, Superstudio, Ufo, Pettena, i 9999, gli Zziggurat e Remo Buti, molti dei quali avevano seguito il corso sui “Piper” di Leonardo Savioli.
In loro, anche se si muovono su terreni diversi e a volte contraddittori, è presente un’ironia dissacrante, fredda e tagliente verso una società che li voleva ai margini. Una messa in scena della crisi attraverso l’utopia al fine di ricondurre la società a una dimensione reale criticandone l’immagine apparente e ingannevole. Nello stesso momento si muovevano su questa scena di una ricerca visionaria gli inglesi Archigram con Peter Cook e Ron Herron, Cedric Price in Francia Yona Friedman, a Vienna Hans Hollein e Walter Pichler, Coop Himme(l)blau, i Salz der Erde, e a Milano, poco dopo, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Ugo La Pietra, a Torino gli Strum, a Napoli Riccardo Dalisi, ...
I loro lavori, ormai esposti nelle collezioni dei più celebri musei, sono stati a volte visti, ma solo in Italia, come una serie di provocazioni goliardiche pressoché incomprensibili. Ciononostante conobbero un’immediata circolazione internazionale tanto che furono molti i giovani architetti influenzati da questi misteriosi gruppi visionari - fra gli altri Bernard Tschumi, i Site e Rem Koolhaas, e poi ancora Eisenman, Foreign Office, Future Systems e molti altri ancora.
Oggi sono ancora riferimento per le più giovani generazioni di artisti e architetti che ne rilevano il ruolo iconoclasta e fondativo di una libertà di disegnare e progettare il mondo come fisicizzazione del divenire della cultura emergente.
I sette appuntamenti di Base | Progetti per l’arte, ognuno con il contributo e la presenza di alcuni dei protagonisti, saranno caratterizzati dalla presentazione di oggetti e documenti radicali, da azioni, performance, narrazioni e dalle conseguenti discussioni che potranno emergere attorno ad essi tra gli autori e il pubblico presente.
Un progetto di: Maurizio Nannucci, Pino Brugellis, Lorenzo Bruni, Paolo Parisi, Giovanni Bartolozzi.
Calendario
1 luglio alle | 19,30 | UFO (Lapo Binazzi)
3 luglio | 19,30 | Gianni Pettena
8 luglio | 19,30 | Archizoom (Dario Bartolini, Gilberto Corretti)
10 luglio | 19,30 | Zziggurat (Alberto Breschi)
15 luglio | 19,30 | Remo Buti
17 luglio | 19,30 | 9999 (Carlo Caldini)
22 luglio | 19,30 | Superstudio (Piero Frassinelli, Adolfo Natalini)
BASE
via San Niccolò 18R - Firenze
1 - 22 luglio 2014
BASE / Progetti per l’arte presenta dal 1 al 22 luglio 2014 un ciclo di eventi dedicato all’*Architettura Radicale*. È la prima volta che viene presentata una ricognizione attuale, in presa diretta e a viva voce con i protagonisti del movimento radicale nato a Firenze nella seconda meta degli anni sessanta.
Da una Firenze riemersa dalle acque del 6 novembre 1966, nello stesso dicembre a Pistoia, con la mostra della “Superarchitettura” emersero Archizoom e Superstudio. Con tutta l’insicurezza, lo scetticismo e un pò di cinismo decisero di diventare “Super”. Liberati dai residui e dalle infatuazioni architettoniche della cultura rappresentata dall’eredità del razionalismo, iniziarono una demolizione della disciplina attraverso azioni di guerriglia, cavalli di Troia, trasgressioni che vedevano anche Pettena e Ufo già operanti fuori e dentro l’Università, e che miravano a sovvertire le basi di una società monotona, grigia e borghese. Un modo di operare, mescolando e contaminando le arti, che porta all’antidesign con il suo brivido di novità che tanto irritava i designers milanesi che lo definivano volgare.”Il nostro lavoro è stato sì un lavoro critico ma soprattutto un lavoro in una specie di terra di nessuno, che era quella che si stendeva tra l’arte e il design, tra la politica e l’utopia, tra la filosofia e l’antropologia, era un tentativo di critica radicale e da qui forse il nome di architettura radicale, di critica radicale alla società”.
Da queste parole di Adolfo Natalini è possibile cogliere l’intera essenza che ha caratterizzato il movimento radicale a Firenze, che sull’onda anche della rivoluzione studentesca aveva visto crescere, oltre ad Archizoom, Superstudio, Ufo, Pettena, i 9999, gli Zziggurat e Remo Buti, molti dei quali avevano seguito il corso sui “Piper” di Leonardo Savioli.
In loro, anche se si muovono su terreni diversi e a volte contraddittori, è presente un’ironia dissacrante, fredda e tagliente verso una società che li voleva ai margini. Una messa in scena della crisi attraverso l’utopia al fine di ricondurre la società a una dimensione reale criticandone l’immagine apparente e ingannevole. Nello stesso momento si muovevano su questa scena di una ricerca visionaria gli inglesi Archigram con Peter Cook e Ron Herron, Cedric Price in Francia Yona Friedman, a Vienna Hans Hollein e Walter Pichler, Coop Himme(l)blau, i Salz der Erde, e a Milano, poco dopo, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Ugo La Pietra, a Torino gli Strum, a Napoli Riccardo Dalisi, ...
I loro lavori, ormai esposti nelle collezioni dei più celebri musei, sono stati a volte visti, ma solo in Italia, come una serie di provocazioni goliardiche pressoché incomprensibili. Ciononostante conobbero un’immediata circolazione internazionale tanto che furono molti i giovani architetti influenzati da questi misteriosi gruppi visionari - fra gli altri Bernard Tschumi, i Site e Rem Koolhaas, e poi ancora Eisenman, Foreign Office, Future Systems e molti altri ancora.
Oggi sono ancora riferimento per le più giovani generazioni di artisti e architetti che ne rilevano il ruolo iconoclasta e fondativo di una libertà di disegnare e progettare il mondo come fisicizzazione del divenire della cultura emergente.
I sette appuntamenti di Base | Progetti per l’arte, ognuno con il contributo e la presenza di alcuni dei protagonisti, saranno caratterizzati dalla presentazione di oggetti e documenti radicali, da azioni, performance, narrazioni e dalle conseguenti discussioni che potranno emergere attorno ad essi tra gli autori e il pubblico presente.
Un progetto di: Maurizio Nannucci, Pino Brugellis, Lorenzo Bruni, Paolo Parisi, Giovanni Bartolozzi.
Calendario
1 luglio alle | 19,30 | UFO (Lapo Binazzi)
3 luglio | 19,30 | Gianni Pettena
8 luglio | 19,30 | Archizoom (Dario Bartolini, Gilberto Corretti)
10 luglio | 19,30 | Zziggurat (Alberto Breschi)
15 luglio | 19,30 | Remo Buti
17 luglio | 19,30 | 9999 (Carlo Caldini)
22 luglio | 19,30 | Superstudio (Piero Frassinelli, Adolfo Natalini)