JIRI KOVANDA
ABOVE OUR HEADS
Fondazione Morra Greco
largo Avellino 17 - Napoli
dal 12/6/2014 al 13/9/2014
Il
lavoro di Jiri Kovanda ha un carattere estremamente elusivo e minimalista ed è
costituito principalmente da performance ed installazioni che affermano la
libertà del singolo attraverso l’invisibilità della figura dell’artista a favore
di una delicata esibizione dell’esistenza dell’oggetto. Le sue performance,
documentate attraverso la fotografia,sono caratterizzate da piccoli interventi
gestuali in contesti urbani che si articolano attraverso il coinvolgimento di
persone o di oggetti d’uso comune, poetizzando l’esecuzione delle azioni più
semplici e focalizzando l’attenzione sull’esplorazione dei limiti
dell’autodeterminazione. La prima fase del lavoro dell’artista, a partire dalla
metà degli anni 70’, va esaminata alla luce del totalitarismo sovietico e della
totale eliminazione del concetto di individuo.
L’azione ed il gesto, per
quanto apparentemente ininfluenti sulla vita della collettività, nel lavoro di
Kovanda assumono un carattere fondamentale e si impongono sia come mezzo per
l’affermazione della libertà personale,che come strumento di presa di coscienza
della realtà attraverso la messinscena di quello che, attraverso la
documentazione, può apparire come un piccolo teatro dell’assurdo. Per la
Fondazione Morra Greco, Kovanda realizza un’installazione site specific, un
intervento delicatissimo concepito per il piano basamentale e teso a suggerire
un’atmosfera e modulare un ambiente piuttosto che ad imporsi come opera d’arte.
La disposizione di una serie di lampade collocate su pilastri, è realizzata a
partire dalla posizione delle stelle della costellazione del Corvo.
L’installazione è intitolata Above Our Heads ed il riflesso del cielo al di
sopra dello spettatore viene restituito sul fondo del palazzo della Fondazione,
come l’acqua di un pozzo che riflette la luminescenza della volta celeste.
Il Corvo è una delle costellazioni più visibili dai cieli che sovrastano le
aeree urbane, sia per la sua ridotta estensione che per la particolarità
d’essere collocata in un'area povera di stelle brillanti. Kovanda ha così la
capacità di trasporre la magnificenza del cielo in uno spazio chiuso, di creare
un’atmosfera sottile grazie alla suggestione della luce artificiale che illumina
il buio naturale, riuscendo ad attuare il superamento del limite spaziale dei
piani e del tetto del palazzo nella rappresentazione di una cosmologia personale
ottenuta tramite la ricollocazione di oggetti già esistenti. La scelta artistica
di rispettare la natura delle lampade reperite, senza ulteriori modifiche a
livello d’intensità luminosa o di adeguamento della luce dell’una rispetto
all’altra, riflette il rispetto per il materiale e la volontà di non rendere
l’artificio volutamente artificioso. Altra caratteristica fondamentale del
lavoro è infatti la visibilità dei fili elettrici che alimentano le lampade e
creano un disegno sul pavimento. L’utilizzo del cavo elettrico come parte
integrante del lavoro crea un evidente slittamento rispetto all’idea
dell’oggetto, percepito abitualmente come un inutile ingombro da nascondere. Il
suo corrente utilizzo estetico assume la stessa importanza funzionale che il
filo riveste per la generazione di elettricità e la scelta di mostrarlo
effettuata da Kovanda diviene una personale presa di posizione nei confronti
della concezione dell’oggetto e della percezione dello spettatore.
Le stelle
che compongono la costellazione del corvo sono undici ma solo sei delle sue
stelle sono luminose ad occhio nudo. Kovanda mostra ciò che è visibile, le
stelle, ed anche ciò che viene solitamente celato, il cavo elettrico,
dichiarandone la presenza quel tanto che basta per suggerire l’intervento
artistico e facendo si che per scelta, solo l’essenziale e l’esistente per il
singolo divenga visibile agli occhi di tutti. Anna Cuomo
Jiri Kovanda
(Praga, 1953) ha esposto i suoi lavori a Documenta XII (2007) e realizzato la
perfrmance Kiss Through Glass alla Tate Modern di Londra (2007), tra le
personali recenti la retrospettiva al Museum of Contemporary Art di Breslavia
(2013), al Reina Sofia di Madrid (2012) e la collettiva al New Museum di New
York (2014).
Immagine: J. Kovanda. Veduta dell’Installazione, Fondazione
Morra Greco, Napoli, 2014. Courtesy J. Kovanda e gb agency, Parigi. Foto ©
Amedeo Benestante