DOVE ALLOUCHE
a cura di Pier Paolo Pancotto
Nomas Foundation
viale Somalia 33 - Roma
dal 6/10/2012 al 10/1/2013
Nomas Foundation presenta la prima personale in Italia dell’artista francese Dove Allouche, a cura di Pier Paolo Pancotto.
Dove Allouche, pensionnaire all’Accademia di Francia, durante il soggiorno a Villa Medici (2011-12) ha realizzato una serie di lavori che, al suo rientro a Parigi, ha portato con sé, completandoli o rielaborandoli. Parte di loro, assieme ad altri cronologicamente precedenti o successivi, tornano a Roma in occasione della sua prima mostra personale in Italia.
L’esposizione si compone di quattro grandi lavori su carta, due dal titolo Nos lignes sous les obus toxiques (2011-12), due Chausse-trape (2011-12), entrambe inediti, e di nove scatti fotografici, otto appartenenti al ciclo Zenith (2011) e una prima prova della serie ispirata al Vesuvio in corso d’opera, e costituisce una sorta di viaggio nella memoria poiché, idealmente, registra l’esperienza dell’artista in città aggiornandola agli esiti ultimi della sua ricerca.
La mostra ha luogo in concomitanza con la partecipazione di Dove Allouche alla mostra di apertura del Palais de Tokyo di Parigi e anticipa la rassegna monografica che, sempre a Parigi, il Centre Pompidou gli dedicherà nel 2013.
La ricerca di Dove Allouche riflette sul concetto di tempo e le diverse manifestazioni naturali, sociali ed intellettuali attraverso le quali esso si esplicita. I cicli biologici, la scienza, la fisica sono tra i soggetti privilegiati delle sue esplorazioni, tuttavia attraverso i suoi lavori vengono declinati sotto questo aspetto lo spazio urbano, la storia, la politica, la letteratura, il cinema , il teatro la danza, in particolare. A tale scopo ha sviluppato un vocabolario articolato, alla base del quale risiedono sistemi tecnici differenti – fotografia, disegno, incisione - che, posti tra loro in comunicazione reciproca, si traducono in un linguaggio essenzialmente figurativo. Interamente declinato sugli sviluppi tonali del bianco e nero, il soggetto non è rappresentato con finalità narrative o documentarie ma diventa il pretesto per esaminare gli effetti che gli eventi atmosferici e quelli prodotti artificialmente dall’uomo, nel corso del tempo, producono su di esso, mutandone l’assetto strutturale e la percezione visiva ed emotiva.
Dove Allouche (Sarcelles, 1972) vive e lavora a Parigi.
Mostre personali: Project room, Paris, Galerie Yvon Lambert (2006); L’ennemi déclaré, Ivry-sur-Seine, Le Crédac, Centre d’Art Contemporain (2008); Surplombs, Parigi, Galerie Gaudel de Stampa (2008); L’ennemi déclaré, Middelburg, De Vleeshal (2009); Les déversoirs d’orage, Izmir, Centre Culturel Française (2009); Salon du Dessin, Parigi, Palais de la Bourse (sélectionné pour Le Prix de Dessin 2010, Daniel et Florence Guerlain) (2010); Zénith, Berlino, Galerie Kamm (2010); Black Smokers, Parigi, Galerie Gaudel de Stampa (2010); Le diamant d’une étoile a rayé le fond du ciel (partie I), Villeneuve d’Ascq, LaM, Musée d’Art moderne, d’Art contemporain et d’Art brut, a cura di Marc Donnadieu (2011); Le diamant d’une étoile a rayé le fond du ciel (partie II), Clermont Ferrand, Frac Auvergne, a cura di Jean-Charles Vergne (2011); Nos lignes sous les obus toxiques, Lausanne, Circuit, a cura di Didier Rittener (2012); a seguire: Dove Allouche, Parigi, Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Galerie d'art graphique, a cura di Jonas Storsve (26 giugno-9 settembre 2013)