EMILIO FANTIN
DYNAMICA
Barnum
via de' Pepoli 8b - Bologna
lunedì 15 ottobre 2012, ore 18,30
Un “ateneo dinamico” per immaginare il futuro di Bologna: Emilio Fantin svela la sua proposta per il Premio Internazionale di Arte Partecipativa
Il 15 ottobre, alle 18.30, presso lo Spazio Barnum, l’artista presenta alla città il suo progetto
È una residenza “in patria”, quella di Emilio Fantin, finalista, insieme all’americano Jon Rubin e al collettivo argentino degli Etcetera, del Premio Internazionale di Arte Partecipativa, curato da ′Julia Draganović e Claudia Löffelholz, promosso dalla Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola.
Nel caso di Fantin – bolognese d’adozione e da anni presente con i suoi progetti nella vita artistica della città – il periodo di residenza offerto dal Premio si tradurrà in un percorso di conoscenza particolare: è infatti un’occasione per sperimentare e mettere in pratica un’idea maturata proprio dal suo rapporto quotidiano con Bologna.
È così che il 15 ottobre, alle ore 18.30 presso lo Spazio Barnum, Emilio Fantin chiama la città a condividere un ambizioso progetto nel cassetto: realizzare una scuola, un ateneo dinamico, in cui la pratica artistica diventi applicazione per un percorso di conoscenza che aiuti la comunità a interpretare la cultura del presente e a immaginare quella futura.
L’obiettivo di questo primo incontro è coinvolgere, senza porre limitazioni di ruoli e discipline, tutti gli attori della città interessati a una discussione sulla cultura e la formazione, e a costruire insieme nuove pratiche formative.
Quella a cui pensa Fantin è una scuola che consenta di affrontare un momento di complessità e trasformazione, aprendo nuove visioni: “Sono molto interessato alle suggestioni e alle indicazioni di persone di culture diverse che abitino a Bologna. – afferma Fantin – In questo periodo di forte crisi credo sia importante non solo prendere atto del fallimento di alcuni modelli economico-sociali e del lavoro, ma spingersi sul crinale della conoscenza, della scienza e della cultura per potere immaginare ciò che possa riempire il vuoto che sembra opprimerci. E’ questo il tema della “soglia” cioè di quella posizione che permette di guardare le cose da più punti di vista, evitando di restare impigliati nei legami creati da pregiudizi, dogmi o paradigmi desueti.”
Si chiama Dynamica, questo ateneo mobile che non prevede né una sede né un corpo di insegnanti fissi, per garantire, come dice lo stesso Fantin, un’energia e una forza vitale che si oppone alla sclerotizzazione dei ruoli, delle competenze e dei poteri. Una scuola aperta a tutti, internazionale e multietnica, informale e antiburocratica, le cui lezioni siano dei veri e propri happening.
Il Premio Internazionale di Arte Partecipativa si rivolge agli artisti che si sono distinti nel panorama internazionale per le loro pratiche partecipative, partendo da un’idea e da una pratica di governo del territorio. È promosso infatti dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola - per sperimentare la partecipazione attraverso progetti artistici capaci di creare nuovi spazi di confronto, negoziazione e decisione aperti ai cittadini.
Di durata biennale, ogni edizione prevede tre finalisti, selezionati dalla Giuria del Premio tra una long list presentata da un Comitato di Selezione internazionale.
Nel primo anno i finalisti realizzano un periodo di residenza a Bologna, con l’obiettivo di ideare un nuovo progetto audience specific. In base a queste proposte viene selezionato il progetto vincitore, che viene realizzato nel corso dell’anno successivo.
La prima edizione del Premio è stata vinta da Pablo Helguera, con il progetto Ælia Media, un canale di informazione alternativo sull’arte e la città, che ha coinvolto un gruppo di operatori culturali bolognesi in una scuola di giornalismo e nella realizzazione di una stazione radio mobile, ancora attiva anche dopo il termine del progetto.