lunedì 7 dicembre 2015

GUIDO RENI E I CARRACCI. UN ATTESO RITORNO - PALAZZO FAVA, BOLOGNA




GUIDO RENI E I CARRACCI. UN ATTESO RITORNO
Capolavori bolognesi dei Musei Capitolini
a cura di Sergio Guarino
Palazzo Fava
via Alessandro Manzoni 2 - Bologna
4/12/2015 - 13/3/2016

Dal 2 dicembre, Palazzo Fava ospita la mostra Guido Reni e i Carracci. Un atteso ritorno. Capolavori bolognesi dei Musei Capitolini.
In larga maggioranza realizzate su tela, sono oltre trenta le opere esposte, tutte provenienti dalla Sala bolognese della Pinacoteca Capitolina, all’interno dei Musei Capitolini di Roma. Un patrimonio di indicibile valore che ha segnato una svolta fondamentale nella ricerca pittorica italiana ed europea.
La circostanza straordinaria della disponibilità di un nucleo di dipinti bolognesi dei Musei Capitolini, è offerta da un intervento di restauro della sala che normalmente li ospita. Grazie al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, si potrà procedere al ripristino del pavimento ligneo dell’ambiente espositivo e ad interventi finalizzati a una migliore fruizione delle opere da parte del pubblico.
Dal 5 Dicembre 2015 al 13 marzo 2016 è possibile ammirare a Bologna, capolavori dei maestri emiliani visibili esclusivamente in riva al Tevere, tra cui alcuni mirabili esempi della produzione estrema di Guido Reni. Decisamente unico e irripetibile è anche l’abbinamento fra le opere esposte e il ciclo di affreschi di Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, che corrono lungo le pareti di Palazzo Fava.
Guido Reni, Annibale e Ludovico Carracci, Domenichino, Denis Calvaert, Sisto Badalocchio, Francesco Albani sono solo alcuni degli autori dei capolavori in esposizione. Maestri protagonisti di una stagione particolare – la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo – che vide consolidarsi legami storici, politici, artistici tra Bologna e Roma con la fioritura della scuola del capoluogo emiliano che, nell’Urbe, trovò il favore di mecenati e committenti di assoluto livello.
“Il folto gruppo dei dipinti bolognesi della Pinacoteca Capitolina – fondata alla metà del Settecento da papa Benedetto XIV Lambertini, originario della città emiliana – deriva principalmente dalla acquisizione della collezione del cardinale Giulio Sacchetti, presente a Bologna nel triennio 1637-1640 in qualità di Legato pontificio. Opere mai ritornate tutte insieme nella città dove erano state realizzate”, spiega il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce.
La mostra, curata da Sergio Guarino, Curatore Storico dell’Arte della Pinacoteca Capitolina, è il primo frutto di un vasto progetto di ricerca in cui convergono sia le vicende di un accorto mecenatismo sia gli sviluppi del dibattito pittorico bolognese dei primi decenni del secolo XVII.
È prevista la pubblicazione di un catalogo edito da Bononia University Press e Nota Bene Company (che partecipa anche all’organizzazione della rassegna), con interventi critici e le schede delle opere esposte. Tra gli apparati multimediali della mostra, un articolato documentario dedicato al Seicento bolognese a Roma, girato sia in Campidoglio sia a Bologna tra Palazzo Fava e la Pinacoteca Nazionale.