sabato 26 dicembre 2015

LEONARDO SINISGALLI: ELOGIO DELL'ENTROPIA - PALAZZO POLI, ROMA




LEONARDO SINISGALLI
ELOGIO DELL'ENTROPIA
Carte assorbenti 1942-1976
a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani
Palazzo Poli
via della Stamperia 6 - Roma
2/12/2015 - 10/1/2016

La mostra che l’Istituto centrale per la grafica dedica a Leonardo Sinisgalli (9 marzo 1908 – 31 gennaio 1981) nasce dalla collaborazione tra importanti specialisti: Stefania Zuliani, docente di Teoria della critica d’arte presso l’Università di Salerno; Antonello Tolve, docente dell’Accademia di Belle Arti di Macerata; Biagio Russo, direttore della Fondazione Sinisgalli di Montemurro; Angelo Trimarco Presidente della Fondazione Filiberto Menna; il critico d’arte ed editore Giuseppe Appella. “Un piccolo concerto istituzionale – lo definisce Maria Antonella Fusco, Dirigente dell’Istituto centrale per la grafica – per un intellettuale complesso come Leonardo Sinisgalli”.
Leonardo Sinisgalli è stato poeta, narratore, critico d’arte, art director, documentarista, autore radiofonico, disegnatore. “Tutto l’impasto della cultura di Sinisgalli tende all’arte, ad una organizzazione tipica dell’arte” sottolinea Giuseppe Appella.
“Nel qualificare assorbente la carta della sua scrittura pittorica, sono convinto – fa presente Angelo Trimarco – che abbia mantenuto, dell’aggettivo assorbente, il significato comune di superficie che s’impregna e assorbe i movimenti del calcolo e dell’anima, ma, insieme, abbia voluto ricordare anche un’altra possibilità ……. l’altro significato di assorbente che indica quel fenomeno per cui una certa quantità di radiazioni viene ceduta al corpo stesso sotto altra forma di energia. Ecco mi piace immaginare che Sinisgalli abbia praticato queste carte assorbenti anche come radiazioni, quale scrittura di contagio e di contaminazione”.
Le carte assorbenti colorate, esposte a Palazzo Poli dal 2 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016, sono 42 e sono di piccole dimensioni (cm 10×15 e 20×25): “Sono, infatti, superfici profonde, carte assorbenti, appunto -spiegano nel loro testo Antonello Tolve e Stefania Zuliani – che accolgono e trasformano la storia, ordinaria e straordinaria, di un uomo e di un poeta, che disegnano il fluire del tempo e costruiscono via via una trama, fitta o diradata, di segni, immagini e parole, calligrafie e scarabocchi … E’ davvero, una ipertrofia segnica, un vocabolario transemiotico fatto di piccole annotazioni, di appunti, di date e di dati quotidiani, di graffi, di lucide scorie del pensiero. Di materiali e tracce del corpo, della sua intelligenza e del suo ritmo”.