LUCIANO BORZONE
Pittore vivacissimo nella Genova di primo Seicento
a cura di Anna Manzitti
Palazzo Nuicolosio Lomellino
via Garibaldi 7 - Genova
18/12/2015 - 28/2/2016
Sarà visitabile a Palazzo Nicolosio Lomellino dal 18 dicembre 2015 al 28 febbraio 2016 la mostra “Luciano Borzone. Pittore vivacissimo nella Genova di primo Seicento”.
Per la prima volta vengono esposti 20 tra i dipinti più significativi dell’artista genovese, spesso trascurato dal grande pubblico ma di indiscutibile valore pittorico. La sua ampia ed erudita cultura fu motivo ispiratore di rare iconografie, non comunemente affrontate dalle arti visive.
La mostra si snoda lungo un percorso che partirà dall’evocazione del contesto locale e delle fonti figurative che agirono, fin da subito, sulla sensibilità del giovane artista, per proseguire poi nella presentazione di come operò Luciano Borzone sia sul versante sacro, sia su quello profano. Le opere, quasi tutte provenienti da collezioni private, diverranno viva testimonianza dell’umanizzazione del sacro con cui questo artista, profondo conoscitore dell’animo umano, ha dato prova di saper costruire le sue figure, e della sua fantasiosa vena profana, spesso non immediatamente decifrabile e per questo ancora più affascinante.
L’inedito San Michele Arcangelo di Giulio Cesare Procaccini, accanto a un giovanile dipinto di Gioacchino Assereto – che frequentò in giovane età la bottega di Luciano Borzone – e una magnifica tela di Giovanni Battista Paggi appena restaurata sono tra le opere che accolgono il pubblico, introducendo il contesto entro cui l’ispirazione borzonesca prese corpo.
Tra i dipinti di Borzone particolare interessa suscita la magnifica Negazione di san Pietro di collezione privata, due diverse redazioni di Susanna e i Vecchioni, entrambe da collezioni private, e un potente Sansone nel Tempio anch’esso proveniente da una raccolta privata, oltre ad altre tele di grande fascino.
Numerosi furono i committenti privati che apprezzarono il lavoro di Luciano Borzone. Grazie alla sua vivace personalità culturale e ai suoi numerosi interessi – è noto quanto amasse tirare di scherma, suonare la tiorba e comporre versi – strinse forti relazioni con protagonisti di spicco del tempo - quali Gabriello Chiabrera, Giovan Battista Marino e Agostino Mascardi - e con committenti di assoluto primo piano, da Alberico Cybo Malaspina a Gio. Carlo Doria a Giacomo Lomellini.
Per questo Luciano Borzone è autorevole testimone e attore della vita intellettuale della Genova di primo Seicento, nonché artista importante per lo sviluppo della scuola pittorica locale.
Completa l’iniziativa un interessante itinerario in città, utile a scoprire le opere che Borzone ha lasciato a Genova.
La mostra, con il suo catalogo e le attività collaterali che si svolgeranno durante il periodo di apertura, aggiunge un importante tassello alla conoscenza della pittura genovese di epoca barocca e conferma il ruolo attivo dell’Associazione Palazzo Lomellino nella vita culturale della Città di Genova.
Pittore vivacissimo nella Genova di primo Seicento
a cura di Anna Manzitti
Palazzo Nuicolosio Lomellino
via Garibaldi 7 - Genova
18/12/2015 - 28/2/2016
Sarà visitabile a Palazzo Nicolosio Lomellino dal 18 dicembre 2015 al 28 febbraio 2016 la mostra “Luciano Borzone. Pittore vivacissimo nella Genova di primo Seicento”.
Per la prima volta vengono esposti 20 tra i dipinti più significativi dell’artista genovese, spesso trascurato dal grande pubblico ma di indiscutibile valore pittorico. La sua ampia ed erudita cultura fu motivo ispiratore di rare iconografie, non comunemente affrontate dalle arti visive.
La mostra si snoda lungo un percorso che partirà dall’evocazione del contesto locale e delle fonti figurative che agirono, fin da subito, sulla sensibilità del giovane artista, per proseguire poi nella presentazione di come operò Luciano Borzone sia sul versante sacro, sia su quello profano. Le opere, quasi tutte provenienti da collezioni private, diverranno viva testimonianza dell’umanizzazione del sacro con cui questo artista, profondo conoscitore dell’animo umano, ha dato prova di saper costruire le sue figure, e della sua fantasiosa vena profana, spesso non immediatamente decifrabile e per questo ancora più affascinante.
L’inedito San Michele Arcangelo di Giulio Cesare Procaccini, accanto a un giovanile dipinto di Gioacchino Assereto – che frequentò in giovane età la bottega di Luciano Borzone – e una magnifica tela di Giovanni Battista Paggi appena restaurata sono tra le opere che accolgono il pubblico, introducendo il contesto entro cui l’ispirazione borzonesca prese corpo.
Tra i dipinti di Borzone particolare interessa suscita la magnifica Negazione di san Pietro di collezione privata, due diverse redazioni di Susanna e i Vecchioni, entrambe da collezioni private, e un potente Sansone nel Tempio anch’esso proveniente da una raccolta privata, oltre ad altre tele di grande fascino.
Numerosi furono i committenti privati che apprezzarono il lavoro di Luciano Borzone. Grazie alla sua vivace personalità culturale e ai suoi numerosi interessi – è noto quanto amasse tirare di scherma, suonare la tiorba e comporre versi – strinse forti relazioni con protagonisti di spicco del tempo - quali Gabriello Chiabrera, Giovan Battista Marino e Agostino Mascardi - e con committenti di assoluto primo piano, da Alberico Cybo Malaspina a Gio. Carlo Doria a Giacomo Lomellini.
Per questo Luciano Borzone è autorevole testimone e attore della vita intellettuale della Genova di primo Seicento, nonché artista importante per lo sviluppo della scuola pittorica locale.
Completa l’iniziativa un interessante itinerario in città, utile a scoprire le opere che Borzone ha lasciato a Genova.
La mostra, con il suo catalogo e le attività collaterali che si svolgeranno durante il periodo di apertura, aggiunge un importante tassello alla conoscenza della pittura genovese di epoca barocca e conferma il ruolo attivo dell’Associazione Palazzo Lomellino nella vita culturale della Città di Genova.