lunedì 2 marzo 2015

JEAN-LUC NANCY, TOMMASO TUPPINI: EBBREZZA - MIMESIS 2015




JEAN-LUC NANCY, TOMMASO TUPPINI
EBBREZZA
Mimesis (28 gennaio 2015)
Collana: Il caffè dei filosofi

Che cos’è l’ebbrezza? È possibile darne una definizione? Dopo Baudelaire, Rimbaud, Trakl, Benn, Jünger, Hemingway, Fitzgerald, Kerouac, Burroughs, ci siamo abituati a pensare alla complicità tra l’ebbrezza e la letteratura come a un’ovvietà. E se ci fosse una parentela altrettanto stretta tra l’ebbrezza e la filosofia? Non è Hegel a ricordarci che il trionfo dello spirito è simile al corteo bacchico, in cui non c’è membro che non sia ebbro? Non è forse lo “spirito” un termine che accomuna il filosofo e colui che distilla gli alcol forti? E che dire dell’ebbrezza tossica, l’ebbrezza indotta dalle droghe? Si tratta di un’ebbrezza congenere ovvero di tutt’altro tipo? Può anch’essa avere qualche cosa da dire al filosofo, spesso fiero del proprio ascetismo e nemico implacabile di ogni forma di addiction?

Jean-Luc Nancy (Bordeaux 1940), docente presso le Università di Strasburgo, Berlino, San Diego, Berkeley, Irvine, è una delle figure più importanti e originali del pensiero filosofico contemporaneo. Tra le sue opere più significative tradotte in Italia: Ego sum, L’esperienza della libertà, La comunità inoperosa, Essere singolare plurale, Corpus, L’intruso, Il pensiero sottratto, Il ritratto e il suo sguardo, La dischiusura. Decostruzione del cristianesimo vol. I, L’adorazione. Decostruzione del cristianesimo vol. II.

Tommaso Tuppini (Verona, 1974) insegna filosofia all’Università di Verona, dove è responsabile scientifico del Centro di ricerca Orfeo – suono immagine scrittura. Ha tenuto lezioni e conferenze in diversi paesi europei, negli Stati Uniti e in Brasile. È autore di Ludwig Klages. L’immagine e la questione della distanza (Milano 2003), Essere uno, essere due. Eros e bellezza (Verona 2009), Jean-Luc Nancy. Le forme della comunicazione (Roma 2012). Per Mimesis ha pubblicato Deleuze e il cinema francese (con M. Bertolini et al., 2002) e Kant. Sensazione, realtà, intensità (2005).