domenica 3 marzo 2013

SCOTT BERG: MAX PERKINS, L'EDITOR DEI GENI - ELLIOT 2013

SCOTT BERG
MAX PERKINS
L'editor dei geni
Elliot, 23/1/2013
collana "Antidoti"

Maxwell Perkins era un uomo d’altri tempi, una persona dai modi raffinati, estremamente elegante e garbata. Ma nel corso della sua carriera è diventato famoso soprattutto come colui che diceva a gente come Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Thomas Wolfe e molti altri “dove” e “cosa” dovevano tagliare dei loro libri. Nei suoi anni alla Scribner, lo storico marchio editoriale americano, questo mite personaggio ha saputo “riscrivere” la storia della letteratura. Fu lui a scovare Fitzgerald, che prima di incontrare Perkins era un totale sconosciuto con problemi di alcol, e ad aiutarlo nella stesura di tutti i suoi lavori, incluso Il grande Gatsby. Nel 1924 Fitzgerald gli ricambiò il favore presentandogli un altro giovane di belle speranze, uno che aveva il pallino della pesca e delle corride, un altro sconosciuto di nome Ernest Hemingway. Tra i due nacque un intenso e prolifico rapporto, un’amicizia che avrebbe dato vita a capolavori come Fiesta, Addio alle armi, Per chi suona la campana. Hemingway dedicherà Il vecchio e il mare al suo editor che, pur avendo lavorato a lungo sul libro, non giunse a veder pubblicata l’opera. E infine Thomas Wolfe, un “ragazzo piuttosto disorganizzato” per il quale Perkins intraprese una storica sfida con la vecchia guardia di Scribner, che in Wolfe vedeva solo una fonte di problemi. Perkins è stato l’uomo che ha inventato il senso moderno del ruolo di “editor”, un professionista, cioè, che interviene nell’idea, nella costruzione, nella struttura e nella stesura di un’opera.