FRANCESCO PEDRINI
CONTEMPORANEO INFINITI
Galleria Martano
Via Principe Amedeo 29 - Torino
dal 27/9/2012 al 10/11/2012
Francesco Pedrini ritorna alla Galleria Martano con una mostra personale dopo la partecipazione – a novembre 2011 – alla mostra dal titolo “In esplorazione”, organizzata insieme all’Associazione Libri aparte, in cui l’artista presentava Until#5: nove fotografie di una nuvola che scompare, epifania inversa in un luogo dove il nulla e l’infinito si toccano.
Per questa mostra personale, Pedrini ha proseguito nella ricerca che si concentra sulla visione, sulla luce e sul tempo. Lo sguardo dei primi esploratori verso le stelle è stato il timone della scoperta, ma forse prima di tutto guardare le stelle ha significato per l’artista accettare la possibilità di perdersi, e nella perdita capire la potenzialità della vera scoperta.
Il lavoro di Pedrini si potrebbe definire una catalogazione impossibile della volta celeste tramite il disegno. Fotografie notturne, ricerca negli archivi NASA o in siti di fotografia astronomica, sono fonti di immagini che l’artista utilizza nel tentativo assurdo di ricostruire un tutto. Scrive Elio Grazioli nella presentazione della mostra: “…La ragione è il senso stesso del lavoro di Pedrini. Quello che egli trova si manifesta al negativo, per eccesso, per sparizione, per buco, per togliere, o letteralmente per negativo fotografico. L’epifania non è per lui un’apparizione, una presenza, ma un sottrarsi, un collassare, un accecamento”.
Invertire i colori delle immagini astronomiche permette all’artista di “rivelare” e “rilevare” le temperature delle stelle che corrispondono a vari colori e ripercorrere ogni punto e quindi ogni oggetto dello spazio in un tentativo poetico e fallimentare di catalogare tutto l’universo, come quando da piccoli si guardava il cielo e con l’indice puntato si cercava di contare le stelle. “Vivo l’impossibilità di essere contemporaneo, dice l’artista, cioé “con il tempo”, e le stelle in continua differita - visto che vediamo la loro immagine in ritardo a seconda della loro distanza - sono l’esempio di quante possibilità e legami ci sono nello sguardo, nello spazio e nel tempo”.
E per fare esperienza della luce, Pedrini ha fotografato il luogo dove tutti gli specchi dirigono il riflesso del sole per creare energia. Una centrale termo solare nei pressi di Siviglia, un luogo dell’assoluto e quindi inguardabile, dove il nostro sguardo non può reggerne l’intensità. Una struttura progettata scientificamente e razionalmente diviene espressione massima d’architettura di luce, un edificio “sacro” che sfugge alla sua utilità in favore della bellezza e dell’incanto.