PIETRO CONTE
IN CARNE E CERA
Estetica e fenomenologia dell'iperrealismo
Quodlibet (24 giugno 2015)
Collana: Quodlibet studio. Teoria delle arti e cultura visuale
Sembra viva! Quanto volte lo abbiamo detto o pensato, restando a bocca aperta - sorpresi o impauriti - di fronte a un'immagine talmente simile al vero da venir presa per un essere umano in carne e ossa. Quante volte ci è capitato di ingannarci, di renderci conto dell'errore e di scherzarci un po' su, senza però riuscire a mettere del tutto a tacere quel dubbio che continua a tormentarci: e se fosse viva davvero? Se quella statua tutt'a un tratto iniziasse a muoversi e a parlare? Questo libro affronta la questione dell'animazione dell'inanimato dal punto di vista dell'estetica, concentrandosi sul tema dell'iperrealismo e su un materiale particolare come la cera, da sempre impiegata per realizzare figure indistinguibili dai modelli reali. Prendendo spunto dal fatidico incontro tra un giovane Edmund Husserl, futuro padre della fenomenologia, e una misteriosa donna che lo invita a raggiungerla in cima alle scale di un museo delle cere, il volume ripercorre le sorti del sogno (o se si preferisce dell'incubo) del duplicato, del sostituto e della trasformazione di un'immagine in un corpo vivo, dal mito di Pigmalione ai cyborg, fino alle più recenti tecniche di animazione digitale. Costringendo l'osservatore a dubitare della possibilità di aggrapparsi a una pur minima differenza tra apparenza e realtà, l'iperrealismo insinua il sospetto che l'immagine non sia soltanto un'immagine, una cosa, un mero oggetto, ma che con essa in certo modo ne vada della vita stessa del modello.
IN CARNE E CERA
Estetica e fenomenologia dell'iperrealismo
Quodlibet (24 giugno 2015)
Collana: Quodlibet studio. Teoria delle arti e cultura visuale
Sembra viva! Quanto volte lo abbiamo detto o pensato, restando a bocca aperta - sorpresi o impauriti - di fronte a un'immagine talmente simile al vero da venir presa per un essere umano in carne e ossa. Quante volte ci è capitato di ingannarci, di renderci conto dell'errore e di scherzarci un po' su, senza però riuscire a mettere del tutto a tacere quel dubbio che continua a tormentarci: e se fosse viva davvero? Se quella statua tutt'a un tratto iniziasse a muoversi e a parlare? Questo libro affronta la questione dell'animazione dell'inanimato dal punto di vista dell'estetica, concentrandosi sul tema dell'iperrealismo e su un materiale particolare come la cera, da sempre impiegata per realizzare figure indistinguibili dai modelli reali. Prendendo spunto dal fatidico incontro tra un giovane Edmund Husserl, futuro padre della fenomenologia, e una misteriosa donna che lo invita a raggiungerla in cima alle scale di un museo delle cere, il volume ripercorre le sorti del sogno (o se si preferisce dell'incubo) del duplicato, del sostituto e della trasformazione di un'immagine in un corpo vivo, dal mito di Pigmalione ai cyborg, fino alle più recenti tecniche di animazione digitale. Costringendo l'osservatore a dubitare della possibilità di aggrapparsi a una pur minima differenza tra apparenza e realtà, l'iperrealismo insinua il sospetto che l'immagine non sia soltanto un'immagine, una cosa, un mero oggetto, ma che con essa in certo modo ne vada della vita stessa del modello.