CARLOS D'ERCOLE
VITA SCONNESSA DI ENZO CUCCHI
Quodlibet
(3 dicembre 2014)
Questo libro è un'indagine plurale sull'identità di un artista singolare, Enzo Cucchi, pittore solitario, inquadrato nel brand collettivo della Transavanguardia. Il personaggio e l'opera si assomigliano fatalmente, nella loro gemella doppiezza: almeno dagli anni Ottanta, ci si è cominciati a domandare chi fosse quest'uomo, e come facesse a realizzare opere così uniche, ma anche come fosse possibile armonizzare in un solo individuo le sue dichiarazioni mirabili e le sue indifendibili provocazioni. Carlos D'Ercole riesce a risolvere questi enigmi facendo sì parlare Enzo, ma soprattutto le persone che gli sono state vicine, tanto umanamente quanto professionalmente. Tra queste incontriamo galleristi, artisti, amici, collaboratori, che parlano per la prima volta del ruolo insostituibile che la biografia di Enzo svolge nello sviluppo del suo lavoro. Fra i testimoni non ci sono critici e storici dell'arte, perché hanno già detto molto su di lui; forse troppo. E l'immagine che chiude il testo è dinamica, affascinante e poco chiara. Come Cucchi.
VITA SCONNESSA DI ENZO CUCCHI
Quodlibet
(3 dicembre 2014)
Questo libro è un'indagine plurale sull'identità di un artista singolare, Enzo Cucchi, pittore solitario, inquadrato nel brand collettivo della Transavanguardia. Il personaggio e l'opera si assomigliano fatalmente, nella loro gemella doppiezza: almeno dagli anni Ottanta, ci si è cominciati a domandare chi fosse quest'uomo, e come facesse a realizzare opere così uniche, ma anche come fosse possibile armonizzare in un solo individuo le sue dichiarazioni mirabili e le sue indifendibili provocazioni. Carlos D'Ercole riesce a risolvere questi enigmi facendo sì parlare Enzo, ma soprattutto le persone che gli sono state vicine, tanto umanamente quanto professionalmente. Tra queste incontriamo galleristi, artisti, amici, collaboratori, che parlano per la prima volta del ruolo insostituibile che la biografia di Enzo svolge nello sviluppo del suo lavoro. Fra i testimoni non ci sono critici e storici dell'arte, perché hanno già detto molto su di lui; forse troppo. E l'immagine che chiude il testo è dinamica, affascinante e poco chiara. Come Cucchi.