COMPAGNIA GEPPY
GLEIJESES
L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
Teatro Stabile di Genova
piazza Borgo Pila 2 - Genova
dal 26/12/2014 al 4/1/2015
regia: Geppy Gleijeses
interpreti: Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli, Lucia Poli, Orazio Stracuzzi, Valeria Contadino, Renata Zamengo, Giordana Morandini, Luciano D’Amico
spazio scenico: Geppy Gleijeses
costumi: Adele Bargilli
musiche: Matteo D'Amico
luci: Luigi Ascione
Come suggerisce il suo titolo originale che gioca sulla simile pronuncia inglese di "Ernest" (nome proprio) e "earnest" (serio, onesto), la commedia è costruita sull'ambiguità del doppio, chiamando in causa due falsi "Ernest", entrambi poco "earnest" (il protagonista Jack Worthing e il suo amico Algernon Moncrieff), che assumono un nome diverso dal proprio: il primo per condurre liberamente una vita di piaceri, il secondo per smascherare e prendersi gioco degli intrighi dell'altro. Certo, in questo intreccio di simulazioni e di scambi d'identità, nessuno dei due è "onesto", ma proprio intorno a questi mascheramenti destinati all'happy end, Oscar Wilde si diverte a confondere le carte, trasferendo l'azione dalla citta' alla campagna, mettendo in bocca ai propri personaggi dei dialoghi straordinariamente brillanti e, soprattutto, inventando quello che resta uno dei suoi personaggi più originali e più riusciti: quella Lady Bracknell alla quale si deve anche il colpo di scena che scioglie infine tutta la serie di equivoci, intessuti da una commedia nella quale si può leggere in trasparenza tutto il falso perbenismo della società vittoriana.
L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
Teatro Stabile di Genova
piazza Borgo Pila 2 - Genova
dal 26/12/2014 al 4/1/2015
regia: Geppy Gleijeses
interpreti: Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli, Lucia Poli, Orazio Stracuzzi, Valeria Contadino, Renata Zamengo, Giordana Morandini, Luciano D’Amico
spazio scenico: Geppy Gleijeses
costumi: Adele Bargilli
musiche: Matteo D'Amico
luci: Luigi Ascione
Come suggerisce il suo titolo originale che gioca sulla simile pronuncia inglese di "Ernest" (nome proprio) e "earnest" (serio, onesto), la commedia è costruita sull'ambiguità del doppio, chiamando in causa due falsi "Ernest", entrambi poco "earnest" (il protagonista Jack Worthing e il suo amico Algernon Moncrieff), che assumono un nome diverso dal proprio: il primo per condurre liberamente una vita di piaceri, il secondo per smascherare e prendersi gioco degli intrighi dell'altro. Certo, in questo intreccio di simulazioni e di scambi d'identità, nessuno dei due è "onesto", ma proprio intorno a questi mascheramenti destinati all'happy end, Oscar Wilde si diverte a confondere le carte, trasferendo l'azione dalla citta' alla campagna, mettendo in bocca ai propri personaggi dei dialoghi straordinariamente brillanti e, soprattutto, inventando quello che resta uno dei suoi personaggi più originali e più riusciti: quella Lady Bracknell alla quale si deve anche il colpo di scena che scioglie infine tutta la serie di equivoci, intessuti da una commedia nella quale si può leggere in trasparenza tutto il falso perbenismo della società vittoriana.