SABRINA MEZZAQUI
LA SAGGEZZA DELLA NEVE
Galleria Continua
via del Castello 11 - San Gimignano
dal 13/12/2014 al 31/1/2015
Galleria Continua è lieta di accogliere nei suoi spazi di San Gimignano La saggezza della neve, un nuovo progetto espositivo di Sabrina Mezzaqui.
Sabrina Mezzaqui porta il proprio sguardo sulle cose più minute della vita, ci invita ad abbandonare la cultura del controllo, la continua ricerca di sicurezze per riappropriarci della possibilità di provare meraviglia e stupore, “ci sono cose che ci arrivano e noi dobbiamo solo saperle cogliere”, spiega in una recente intervista. Fatta di gesti ripetuti e di paziente manualità, la sua pratica artistica è recupero della memoria e immagine del tempo che l’ha generata. La letteratura è l'oggetto privilegiato della sua ricerca. L’esperienza della lettura, intesa come percorso conoscitivo e di maturazione e fonte inesauribile di conoscenza, è alla base del processo creativo. Attraversando simultaneamente linguaggi diversi – arte figurativa e letteratura – l’artista crea vere e proprie poesie visive dove parola scritta e immagine si sposano in maniera armonica.
La carta è il supporto principale nel lavoro di Sabrina Mezzaqui. “E’ un materiale che maneggiamo continuamente (biglietti, scontrini, ricevute, giornali) e spesso ci dimentichiamo che in realtà è un materiale molto prezioso… usare la carta ha un significato ambivalente: è un materiale molto fragile, molto precario eppure manipolandolo, sostiene l’artista, ne assaporo la versatilità, la forza e la flessibilità. …C’è anche un valore simbolico della carta… ha una forte sacralità, all’inizio era depositaria dei testi sacri, anche in Occidente il primo libro stampato è stato la Bibbia…”.
Sabrina Mezzaqui lavora in casa, a Marzabotto sulle colline bolognesi. Lavora seduta al tavolo, taglia, incide, piega fogli di carta, intreccia, infila, incolla frammenti, riempie lo spazio bianco tra le righe, compone origami, pensa e conversa. Da molti anni con lei, un gruppo di lavoro, persone che la aiutano nella realizzazione delle opere e con le quali condivide tempo e pensieri. “La fase di progettazione è solitaria, quella di realizzazione è insieme agli altri… è una possibilità di conoscenza… facendo materialmente delle cose insieme ci si conosce molto”, dichiara l’artista.
“Il mantello della Regina delle Nevi” è l’opera che Mezzaqui presenta nello spazio Torre della galleria. Un lungo mantello composto da una miriade di fiorellini di carta bianca, ispirato alla favola di Hans Christian Andersen: "...una dama, avvolta in un bellissimo velo bianco tempestato di milioni di fiocchi lucenti come stelle..." (“La regina della neve” in “Fiabe”, ed. Einuadi, pp.199-225). La Regina della Neve è una creatura inquieta e pericolosa. Per Andersen è la ragione priva di sentimenti, l’ambizione senza capacità di ricordo. Accanto alla fata, nella fiaba, altre due figure femminili: Gerda, la bambina buona, semplice, fedele e la bambina Brigante, selvaggia e imprevedibile.
Da circa un anno l’artista lavora a “Il mantello della Regina delle Nevi” insieme ad una decina di persone. L’opera sarà ultimata in galleria il 13 dicembre con i partecipanti del tavolo di lavoro di Marzabotto. In una saletta attigua verrà allestito un grande tavolo con una decina di sedie e forbici, spilli, strisce di carta, perline, filo metallico, tutti i materiali che hanno contributo alla realizzazione del mantello. Qui l’artista e il suo gruppo di lavoro, nel consueto modo conviviale, opereranno per qualche ora portando a termine l’opera.
Sabrina Mezzaqui è nata a Bologna nel 1964, vive e lavora a Marzabotto. Numerosi gli spazi espositivi in Italia e all’estero che hanno accolto mostre dell’artista, recentemente: Krobylos, un groviglio di segni. Da Parmigianino a Kentridge, Palazzo del Podestà / Museo della Città, Rimini; Se di-segno, a cura di S.Avveduti con I.Guzman, Padiglione Esprit Nouveau, Bologna; Bookhouse - La forma del libro, a cura di A.Fiz, Marca, Catanzaro; Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea, MAMbo, Bologna; Bestiario contemporaneo, a cura di G.Testa e G.Verzotti, Museo di storia naturale, Venezia; Andata e ricordo – There and Again – Souvenir de voyage, Mart, Rovereto; Trame, a cura di M.Minini, S.Raimondi e M.Zanchi, Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo; Maravee Anima, a cura di S.Zannier, Castello di Susans, Majano, Udine; Tra-Edge of Becoming, a cura di A.Vervoordt, D.Ferretti, R.Martinez e F.Poli, Palazzo Fortuny, Venezia; Arte e Design - Vivere e pensare in carta e cartone, a cura di P.Biscottini, Museo Diocesano, Milano nel; Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando?; Opere d’Arte Contemporanea dalla Collezione Consolandi, a cura di F.Pasini e A.Vettese, MAGA, Gallarate, La scultura italiana del XXI secolo, a cura di M.Meneguzzo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, Linguaggi e Sperimentazioni (Giovani artisti della collezione AGI, Verona), a cura di G.Verzotti, Mart, Rovereto (TN), Libri d’artista dalla collezione Consolandi 1919-2009, a cura di G.Maffei e A.Vettese, Palazzo Reale, Milano. Tra le mostre personali ricordiamo: Il bianco tra le parole, Chiesa di Santa Cristina, all’interno del festival Ciò che ci rende umani, Teatro Valdoca, Cesena; SABRINA MEZZAQUI 'Appello ai meditanti', Piazza della Pilotta, Parma; Una forma di attenzione. In dialogo con Antonella Anedda, Galleria Passaggi, Pisa; Sabrina Mezzaqui, a cura di A.Cestelli Guidi, in Libri come-Festa del libro e della lettura, Auditorium-Parco della Musica, Roma; The Dormancy of the Seed/La dormienza del seme, a cura di G.Guglielmino, Bengal Art, Lounge, Dhaka (Bangladesh); Forse noi siamo qui per dire: casa, ponte, fontana, brocca, albero da frutti, finestra, L’Ozio, Amsterdam; La realtà non è forte, Sala Gandini del Museo Civico d’Arte, Palazzo dei Musei, Modena; Equipaje de mano/Bagaglio a mano, Istituto Italiano di Cultura - MOCA, Buenos Aires; Come acqua nell’acqua, Castel Sant’Elmo, Napoli; C’è un tempo, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino; Sabrina Mezzaqui, One Severn Street, Birmingham, (GB).
LA SAGGEZZA DELLA NEVE
Galleria Continua
via del Castello 11 - San Gimignano
dal 13/12/2014 al 31/1/2015
Galleria Continua è lieta di accogliere nei suoi spazi di San Gimignano La saggezza della neve, un nuovo progetto espositivo di Sabrina Mezzaqui.
Sabrina Mezzaqui porta il proprio sguardo sulle cose più minute della vita, ci invita ad abbandonare la cultura del controllo, la continua ricerca di sicurezze per riappropriarci della possibilità di provare meraviglia e stupore, “ci sono cose che ci arrivano e noi dobbiamo solo saperle cogliere”, spiega in una recente intervista. Fatta di gesti ripetuti e di paziente manualità, la sua pratica artistica è recupero della memoria e immagine del tempo che l’ha generata. La letteratura è l'oggetto privilegiato della sua ricerca. L’esperienza della lettura, intesa come percorso conoscitivo e di maturazione e fonte inesauribile di conoscenza, è alla base del processo creativo. Attraversando simultaneamente linguaggi diversi – arte figurativa e letteratura – l’artista crea vere e proprie poesie visive dove parola scritta e immagine si sposano in maniera armonica.
La carta è il supporto principale nel lavoro di Sabrina Mezzaqui. “E’ un materiale che maneggiamo continuamente (biglietti, scontrini, ricevute, giornali) e spesso ci dimentichiamo che in realtà è un materiale molto prezioso… usare la carta ha un significato ambivalente: è un materiale molto fragile, molto precario eppure manipolandolo, sostiene l’artista, ne assaporo la versatilità, la forza e la flessibilità. …C’è anche un valore simbolico della carta… ha una forte sacralità, all’inizio era depositaria dei testi sacri, anche in Occidente il primo libro stampato è stato la Bibbia…”.
Sabrina Mezzaqui lavora in casa, a Marzabotto sulle colline bolognesi. Lavora seduta al tavolo, taglia, incide, piega fogli di carta, intreccia, infila, incolla frammenti, riempie lo spazio bianco tra le righe, compone origami, pensa e conversa. Da molti anni con lei, un gruppo di lavoro, persone che la aiutano nella realizzazione delle opere e con le quali condivide tempo e pensieri. “La fase di progettazione è solitaria, quella di realizzazione è insieme agli altri… è una possibilità di conoscenza… facendo materialmente delle cose insieme ci si conosce molto”, dichiara l’artista.
“Il mantello della Regina delle Nevi” è l’opera che Mezzaqui presenta nello spazio Torre della galleria. Un lungo mantello composto da una miriade di fiorellini di carta bianca, ispirato alla favola di Hans Christian Andersen: "...una dama, avvolta in un bellissimo velo bianco tempestato di milioni di fiocchi lucenti come stelle..." (“La regina della neve” in “Fiabe”, ed. Einuadi, pp.199-225). La Regina della Neve è una creatura inquieta e pericolosa. Per Andersen è la ragione priva di sentimenti, l’ambizione senza capacità di ricordo. Accanto alla fata, nella fiaba, altre due figure femminili: Gerda, la bambina buona, semplice, fedele e la bambina Brigante, selvaggia e imprevedibile.
Da circa un anno l’artista lavora a “Il mantello della Regina delle Nevi” insieme ad una decina di persone. L’opera sarà ultimata in galleria il 13 dicembre con i partecipanti del tavolo di lavoro di Marzabotto. In una saletta attigua verrà allestito un grande tavolo con una decina di sedie e forbici, spilli, strisce di carta, perline, filo metallico, tutti i materiali che hanno contributo alla realizzazione del mantello. Qui l’artista e il suo gruppo di lavoro, nel consueto modo conviviale, opereranno per qualche ora portando a termine l’opera.
Sabrina Mezzaqui è nata a Bologna nel 1964, vive e lavora a Marzabotto. Numerosi gli spazi espositivi in Italia e all’estero che hanno accolto mostre dell’artista, recentemente: Krobylos, un groviglio di segni. Da Parmigianino a Kentridge, Palazzo del Podestà / Museo della Città, Rimini; Se di-segno, a cura di S.Avveduti con I.Guzman, Padiglione Esprit Nouveau, Bologna; Bookhouse - La forma del libro, a cura di A.Fiz, Marca, Catanzaro; Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea, MAMbo, Bologna; Bestiario contemporaneo, a cura di G.Testa e G.Verzotti, Museo di storia naturale, Venezia; Andata e ricordo – There and Again – Souvenir de voyage, Mart, Rovereto; Trame, a cura di M.Minini, S.Raimondi e M.Zanchi, Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo; Maravee Anima, a cura di S.Zannier, Castello di Susans, Majano, Udine; Tra-Edge of Becoming, a cura di A.Vervoordt, D.Ferretti, R.Martinez e F.Poli, Palazzo Fortuny, Venezia; Arte e Design - Vivere e pensare in carta e cartone, a cura di P.Biscottini, Museo Diocesano, Milano nel; Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando?; Opere d’Arte Contemporanea dalla Collezione Consolandi, a cura di F.Pasini e A.Vettese, MAGA, Gallarate, La scultura italiana del XXI secolo, a cura di M.Meneguzzo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, Linguaggi e Sperimentazioni (Giovani artisti della collezione AGI, Verona), a cura di G.Verzotti, Mart, Rovereto (TN), Libri d’artista dalla collezione Consolandi 1919-2009, a cura di G.Maffei e A.Vettese, Palazzo Reale, Milano. Tra le mostre personali ricordiamo: Il bianco tra le parole, Chiesa di Santa Cristina, all’interno del festival Ciò che ci rende umani, Teatro Valdoca, Cesena; SABRINA MEZZAQUI 'Appello ai meditanti', Piazza della Pilotta, Parma; Una forma di attenzione. In dialogo con Antonella Anedda, Galleria Passaggi, Pisa; Sabrina Mezzaqui, a cura di A.Cestelli Guidi, in Libri come-Festa del libro e della lettura, Auditorium-Parco della Musica, Roma; The Dormancy of the Seed/La dormienza del seme, a cura di G.Guglielmino, Bengal Art, Lounge, Dhaka (Bangladesh); Forse noi siamo qui per dire: casa, ponte, fontana, brocca, albero da frutti, finestra, L’Ozio, Amsterdam; La realtà non è forte, Sala Gandini del Museo Civico d’Arte, Palazzo dei Musei, Modena; Equipaje de mano/Bagaglio a mano, Istituto Italiano di Cultura - MOCA, Buenos Aires; Come acqua nell’acqua, Castel Sant’Elmo, Napoli; C’è un tempo, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino; Sabrina Mezzaqui, One Severn Street, Birmingham, (GB).