lunedì 8 dicembre 2014

SANGUINETIPARADE - BIBLIOTECA UNIVERSITARIA, GENOVA 9/12/2014




SANGUINETIPARADE
Biblioteca Universitaria
ex Hotel Colombia
via Balbi 40 - Genova
martedì 9 dicembre 2014, ore 17,30

Martedì 9 dicembre Edoardo Sanguineti - poeta e intellettuale fra i maggiori del Secondo Novecento scomparso nel maggio 2010 - avrebbe compiuto 84 anni.
Per ricordarlo la Biblioteca universitaria e l’associazione culturale il Museo del caos hanno promosso, proprio per martedì, nella nuova sede della Biblioteca, “Sanguinetiparade”, un incontro di lettura di testi sanguinetiane.
Nell’occasione amici e cultori di Sanguineti (e anche la figlia Giulia), leggeranno brani e frammenti, tratti non soltanto dalle raccolta poetiche, ma dai romanzi, da saggi e articoli, a formare un palinsesto delle diverse tipologie di scrittura dell’autore.
Un percorso che andrà dalle prime poesie di “Laborintus” (1951-1956) che contribuirono a fare uscire la poesia italiana dalla “palus putredinis” dell’Ermetismo e del Neoreralismo, sino alle filastrocche scritte per il nipotino Luca nel 2010; dall’”Omaggio a Catullo” tradotto in inglese da Massimo Bacigalupo alla “Ballate delle donne”; da Capriccio italiano”, il romanzo, scandaloso e rivoluzionario, dedicato nel 1963 alla moglie Luciana, sino al vero e proprio “testamento” politico, “Come si diventa materiasti storici?”, pronunciato alla Camera dei deputati come discorso in onore di Pietro Ingrao nel 2006; dall’ironico articolo del 1975, “Garçon champagne frappé”, in cui Sanguineti polemizzava, in punta di penna, con Alberto Arbasino al fondamentale saggio “Per una teoria della citazione”.
Fra i lettori Massimo Bacigalupo, Marco Berisso, Guido Caserza, Simona Fasano, Marcello Frixione, Giuliano Galletta, Cetta Petrollo, Pino Petruzzelli, Raffaele Perrotta, Sandro Ricaldone, Simone Regazzoni, Carlo Repetti, Valter Scelsi.
Andrea Liberovici presenterà “Work in regress” il video realizzato con Sanguineti nel 2006.
Il pomeriggio si concluderà con la proiezione di “SanguinetiNovecento” in cui lo stesso poeta legge i suoi versi.