ACCADEMIA ITALIA
Museo Accademia Ligustica di Belle Arti
largo Sandro Pertini 4 - Genova
dal 15/11/2014 al 31/1/2015
La diversa attitudine degli artisti nei confronti degli “antichi maestri” e degli stili precedenti è certamente uno degli effetti collaterali più vistosi del pensiero postmoderno, anzi, funziona come indicatore di alcuni cambiamenti sostanziali da esso introdotti nelle pratiche artistiche. L'ottica appare completamente ribaltata se si considera quanto i moderni sentissero una frattura con il passato, e spesso ne enfatizzassero la sottolineatura, come è particolarmente evidente nel caso dei Futuristi e dei Dadaisti, e quanto invece i nostri contemporanei vivano con grande disinvoltura il rapporto con la tradizione e le diverse culture, attingendo liberamente alla storia dell'arte, delle forme e delle immagini, come a un grande repertorio dispensatore tanto di spunti stilistici e iconografici quanto di riflessioni teoriche, senza inibizioni né di ordine spaziale né temporale.
L’insieme degli artisti presentati in questa occasione presso il Museo dell'Accademia Ligustica in una mostra che costituisce la seconda tappa di una tournée che prevede diverse altre sedi nel territorio nazionale, si coagula non soltanto nel segno del lavoro nell'arte, ma anche attorno all'impegno formativo svolto in seno alle Accademie di Belle Arti.
Il percorso espositivo del museo presenta una sequenza di opere che rievocano le vicende dell’arte in Liguria fra XIII e XXI secolo, ma anche la storia dell’Istituzione e, indirettamente, la storia della città e della Repubblica, ricordata ancor oggi nell’epiteto “Ligustica” che rimanda alle sue origini; un insieme di opere che ora, con “Accademia Italia”, offre a studenti e visitatori un ulteriore stimolo attraverso il confronto dialettico con l’arte contemporanea, per riuscire a vedere il mondo attuale con occhi nuovi, cioè antichissimi, poiché un rapporto con il passato è indispensabile alla comprensione del presente e al lavoro di continua ri-definizione di ogni identità, individuale e collettiva, cui ci obbliga il flusso esperienziale della vita.
Museo Accademia Ligustica di Belle Arti
largo Sandro Pertini 4 - Genova
dal 15/11/2014 al 31/1/2015
La diversa attitudine degli artisti nei confronti degli “antichi maestri” e degli stili precedenti è certamente uno degli effetti collaterali più vistosi del pensiero postmoderno, anzi, funziona come indicatore di alcuni cambiamenti sostanziali da esso introdotti nelle pratiche artistiche. L'ottica appare completamente ribaltata se si considera quanto i moderni sentissero una frattura con il passato, e spesso ne enfatizzassero la sottolineatura, come è particolarmente evidente nel caso dei Futuristi e dei Dadaisti, e quanto invece i nostri contemporanei vivano con grande disinvoltura il rapporto con la tradizione e le diverse culture, attingendo liberamente alla storia dell'arte, delle forme e delle immagini, come a un grande repertorio dispensatore tanto di spunti stilistici e iconografici quanto di riflessioni teoriche, senza inibizioni né di ordine spaziale né temporale.
L’insieme degli artisti presentati in questa occasione presso il Museo dell'Accademia Ligustica in una mostra che costituisce la seconda tappa di una tournée che prevede diverse altre sedi nel territorio nazionale, si coagula non soltanto nel segno del lavoro nell'arte, ma anche attorno all'impegno formativo svolto in seno alle Accademie di Belle Arti.
Il percorso espositivo del museo presenta una sequenza di opere che rievocano le vicende dell’arte in Liguria fra XIII e XXI secolo, ma anche la storia dell’Istituzione e, indirettamente, la storia della città e della Repubblica, ricordata ancor oggi nell’epiteto “Ligustica” che rimanda alle sue origini; un insieme di opere che ora, con “Accademia Italia”, offre a studenti e visitatori un ulteriore stimolo attraverso il confronto dialettico con l’arte contemporanea, per riuscire a vedere il mondo attuale con occhi nuovi, cioè antichissimi, poiché un rapporto con il passato è indispensabile alla comprensione del presente e al lavoro di continua ri-definizione di ogni identità, individuale e collettiva, cui ci obbliga il flusso esperienziale della vita.