sabato 29 novembre 2014

PETER GREENAWAY: ATOMIC BOMBS ON THE PLANET EARTH - PALAZZO REALE, NAPOLI




PETER GREENAWAY
ATOMIC BOMBS ON THE PLANET EARTH
Palazzo Reale
piazza Plebiscito 1 - Napoli
dal 24/11/2014 al 9/12/2014


Nell’installazione ATOMIC BOMBS ON THE PLANET EARTH, che a Napoli per la prima volta sarà visibile nell’originale concept ideato dall’artista britannico, Greenaway raccoglie in una successione sistematica le immagini di tutte le deflagrazioni nucleari avvenute nella storia del nostro pianeta. 
Il sonoro delle esplosioni si intreccia a una base strumentale, per dimostrare la potenza e la violenza dell’invenzione di Oppenheimer, unico personaggio cui viene data voce. 
Greenaway – autore di film indimenticabili quali Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante e I misteri dei giardini di Compton House – negli ultimi anni si è spesso allontanato dalla pratica cinematografica tradizionale e ha dato vita a nuove forme che coinvolgono gli spettatori in esperienze originali grazie anche all’utilizzo delle tecnologie più avanzate nel campo dell’immagine elettronica. 
”L’uranio – afferma Greenaway – è realtà e metafora di cui non potremo fare a meno. Inevitabilmente, quando il petrolio sarà finito, torneremo a usarne il potenziale energetico. Ma non dovremo mai dimenticare il suo potere di creare Armageddon, il nucleare solleva ancora una volta i fantasmi delle nostre paure”. 
Greenaway ha catalogato 2.201 esplosioni atomiche registrate tra il 1945 e il 1989: “Ero affascinato nel fare una lista di questi dati, per presentarli al pubblico in sostanza, senza commento, per far capire – aggiunge – che vi è stato tanto nel secolo scorso un vero e proprio bombardamento atomico sul nostro pianeta. 
L’attualità, se possibile, rende ancora più drammatico il messaggio, le catastrofi naturali ci ricordano quanto sia fragile la patina della nostra civiltà. Ci viene ricordato ancora una volta che presentare tutto ciò che riguarda potenza atomica e il significato che l’uranio ha come elemento emotivo è sicuramente salutare”.