NOT VITAL
IL PAVIMENTO DELLA CUCINA DI MIA NONNA
a cura di Simone Soldini e Alma Zevi
Museo d'Arte di Mendrisio
Piazza San Giovanni - Mendrisio
26 settembre 2014 - 11 gennaio 2015
Lo scultore grigionese Not Vital è uno dei grandi protagonisti dell’arte contemporanea. Nato a Sent (Grigioni) nel 1948, segue una prima formazione accademica al Centre universitaire expérimental de Vincennes a Parigi tra il 1968 e il 1971. Sono probabilmente le sue origini grigionesi a definirne fin dal principio il carattere nomade.
A partire dai primi anni ’70 trascorre lunghi periodi in viaggio soggiornando in vari luoghi del mondo. Il viaggio diviene prassi costante della sua ricerca: tradizioni e materiali dei luoghi da lui visitati ed esplorati danno sempre origine a una serie di opere. Tuttavia, nel suo continuo peregrinare per il mondo è pur sempre il paese natio a rimanere il punto di riferimento.
Dopo Parigi soggiorna a Roma, dal 1974 si sposta tra New York, Lucca e Agadez (Niger) dove costruisce alcuni edifici e si impegna in opere di bene sociale. Risalgono ad anni recenti i frequenti soggiorni a Pechino, dove opera con un proprio atelier, a Flores in Indonesia e in Patagonia, nel Cile.
Diverse le personali tenute all’estero – ad esempio, alla Konsthall di Malmö (1997-98), alla Kunsthalle di Bielefeld (1997 e 2005), al Mozarthaus di Salisburgo (2006) o all’Akira Ikeda di Tokyo (2011) – e nei musei svizzeri – al Kunstmuseum di Lucerna (1988), al Kunstmuseum di Coira (1991), al Museum zu Allerheiligen di Sciaffusa e recentemente al Cabinet d’arts graphiques des Musées d’Art et d’Histoire di Ginevra (2014).
Artista versatile, il suo principale campo d’azione resta fin dai primi anni Ottanta la scultura, nella quale si cimenta con l’aiuto di abili artigiani attraverso svariati materiali, dai più preziosi ai più umili, ricavandone a volte brutali, a volte delicati e raffinati effetti di forma e di superficie. Non di rado la sua scultura assume grandi proporzioni e diventa vera e propria installazione. La sua opera, come detto, è condizionata dall’incontro con culture, tradizioni, mitologie che l’hanno affascinato nei suoi lunghi, spostamenti.
Parte fondamentale deriva comunque dal paesaggio di montagna dei Grigioni, dalla sua cultura d’impronta rurale e al contempo aperta a molte influenze. Proprio nel suo paese ha realizzato due dei suoi maggiori progetti: lo stupefacente Parco di Sent, costellato di interventi in una natura impervia, e la Fondazione di Ardez.
Not Vital rappresenta in pieno la figura stilisticamente eclettica, trasversale dell’artista contemporaneo, non indirizzato nel solco di un singolo linguaggio, ma capace di variare sorprendentemente da una forma stilistica all’altra. Arguti, provocatori, con un fondo di ironia e di paradosso, i rimandi soprattutto alle tendenze e alle esperienze dell’arte degli ultimi decenni: dall’arte povera al minimalismo, dal concettuale all’arte pop o di derivazione surrealista.
Lo scultore grigionese si presenterà attraverso un percorso basato su poche, importanti, essenziali opere, con una serie di sculture (alcune vere e proprie istallazioni), fotografie, dipinti e opere grafiche. Con questa mostra, accompagnata da catalogo, continua dunque la serie di monografiche dedicate ormai da oltre dieci anni ad artisti contemporanei ticinesi e svizzeri dal Museo d’arte di Mendrisio.
IL PAVIMENTO DELLA CUCINA DI MIA NONNA
a cura di Simone Soldini e Alma Zevi
Museo d'Arte di Mendrisio
Piazza San Giovanni - Mendrisio
26 settembre 2014 - 11 gennaio 2015
Lo scultore grigionese Not Vital è uno dei grandi protagonisti dell’arte contemporanea. Nato a Sent (Grigioni) nel 1948, segue una prima formazione accademica al Centre universitaire expérimental de Vincennes a Parigi tra il 1968 e il 1971. Sono probabilmente le sue origini grigionesi a definirne fin dal principio il carattere nomade.
A partire dai primi anni ’70 trascorre lunghi periodi in viaggio soggiornando in vari luoghi del mondo. Il viaggio diviene prassi costante della sua ricerca: tradizioni e materiali dei luoghi da lui visitati ed esplorati danno sempre origine a una serie di opere. Tuttavia, nel suo continuo peregrinare per il mondo è pur sempre il paese natio a rimanere il punto di riferimento.
Dopo Parigi soggiorna a Roma, dal 1974 si sposta tra New York, Lucca e Agadez (Niger) dove costruisce alcuni edifici e si impegna in opere di bene sociale. Risalgono ad anni recenti i frequenti soggiorni a Pechino, dove opera con un proprio atelier, a Flores in Indonesia e in Patagonia, nel Cile.
Diverse le personali tenute all’estero – ad esempio, alla Konsthall di Malmö (1997-98), alla Kunsthalle di Bielefeld (1997 e 2005), al Mozarthaus di Salisburgo (2006) o all’Akira Ikeda di Tokyo (2011) – e nei musei svizzeri – al Kunstmuseum di Lucerna (1988), al Kunstmuseum di Coira (1991), al Museum zu Allerheiligen di Sciaffusa e recentemente al Cabinet d’arts graphiques des Musées d’Art et d’Histoire di Ginevra (2014).
Artista versatile, il suo principale campo d’azione resta fin dai primi anni Ottanta la scultura, nella quale si cimenta con l’aiuto di abili artigiani attraverso svariati materiali, dai più preziosi ai più umili, ricavandone a volte brutali, a volte delicati e raffinati effetti di forma e di superficie. Non di rado la sua scultura assume grandi proporzioni e diventa vera e propria installazione. La sua opera, come detto, è condizionata dall’incontro con culture, tradizioni, mitologie che l’hanno affascinato nei suoi lunghi, spostamenti.
Parte fondamentale deriva comunque dal paesaggio di montagna dei Grigioni, dalla sua cultura d’impronta rurale e al contempo aperta a molte influenze. Proprio nel suo paese ha realizzato due dei suoi maggiori progetti: lo stupefacente Parco di Sent, costellato di interventi in una natura impervia, e la Fondazione di Ardez.
Not Vital rappresenta in pieno la figura stilisticamente eclettica, trasversale dell’artista contemporaneo, non indirizzato nel solco di un singolo linguaggio, ma capace di variare sorprendentemente da una forma stilistica all’altra. Arguti, provocatori, con un fondo di ironia e di paradosso, i rimandi soprattutto alle tendenze e alle esperienze dell’arte degli ultimi decenni: dall’arte povera al minimalismo, dal concettuale all’arte pop o di derivazione surrealista.
Lo scultore grigionese si presenterà attraverso un percorso basato su poche, importanti, essenziali opere, con una serie di sculture (alcune vere e proprie istallazioni), fotografie, dipinti e opere grafiche. Con questa mostra, accompagnata da catalogo, continua dunque la serie di monografiche dedicate ormai da oltre dieci anni ad artisti contemporanei ticinesi e svizzeri dal Museo d’arte di Mendrisio.