NANCY GOLDRING
PUNTI DI FUGA, ALTRI PAESAGGI
Martini & Ronchetti
via Roma 9 - Genova
4 ottobre – 15 novembre 2012
L’esposizione prevede tre serie di lavori realizzati da Nancy Goldring in luoghi diversi: Place Without Description (Luogo Senza Descrizione), 2007/2008, realizzato nella Cina Occidentale, Urban Amnesia (Amnesia Urbana), 2008/2009, realizzato a New York City e Via dei Solitari, 2011, realizzato in Toscana nel paese medievale di Sarteano.
Il lavoro di Nancy Goldring è frutto di oltre trent’anni di coerente ricerca su architettura e paesaggio.
L’artista è membro fondatore, nel 1969, dello storico gruppo SITE di New York City, organizzazione multidisciplinare di architettura e arti per l’ambiente, il cui scopo è di integrare spazi pubblici e architetture con l’ambiente circostante, al fine di rispondere a esigenze sociali, culturali ed ecologiche della comunità e dell’individuo.
In quest’ambito, a partire dai primi interventi di Public Art (1972-1974), l’artista opera un’elaborazione molto articolata che parte dall’analisi di un luogo attraverso il disegno, la fotografia, e successivamente la proiezione e la sovrapposizione di diverse immagini, fino alla realizzazione finale che – come scrive Paolo Barbaro - “testimonia una riflessione complessa fatta di studio e intuizioni. Accanto a questi procedimenti tecnici, c’è poi l’elaborazione del tempo. Il tempo più o meno esteso del viaggio verso e attraverso i luoghi, il tempo della preparazione pratica e teorica, il tempo della permanenza e dell’abitare. E, contemporaneamente, il tempo istantaneo delle riprese preparatorie accanto al tempo dilatato del disegno a matita. Poi c’è il tempo - forse quello più importante - della sedimentazione, in cui le immagini, dopo il ritorno, sono lasciate da parte come memoria automatica, mentre la memoria - o la dimenticanza - dell’autrice continuano a lavorare, a trasformare le percezioni accumulate come strati geologici dell’ esperienza, prima della realizzazione finale.”
Nell’intervista rilasciata a Daniele Balicco e Massimiliano Tomba, l’artista motiva così il suo processo creativo: Nel mio studio cerco di individuare la veduta “ideale”, una sorta di “matrice” per l’architettura del progetto. Utilizzando i disegni precedentemente fatti creo un collage in basso rilievo su quale proietto poi, con quattro o cinque vecchi proiettori non digitali, pezzi delle diapositive. Non uso mai diapositive scattate in altri posti, perché il mio scopo non è creare un processo interpretativo romantico o espressionista, piuttosto cerco di raggiungere una descrizione del posto su tanti livelli allo stesso tempo, anche abbandonando le regole della prospettiva. Infine saranno le fotografie delle diapositive proiettate sul collage a costituire l’opera finale, suggerendo nuove possibilità di vedere.
Nancy Goldring ha studiato Storia dell’Arte allo Smith College a Northampton, Massachusetts, ha ottenuto due borse di studio Fulbright, la prima per recarsi a Firenze e scrivere sull’origine del disegno nel gotico internazionale e la seconda per lavorare in India e in Sri Lanka a un progetto di studio sul rapporto tra l’architettura e la scultura buddista. Ha insegnato in diverse scuole e Università come la New York University, la Rhode Island School of Design, la School of Visual Arts (NYC), il Haverford/Bryn Mawr College, PA. Ha tenuto numerose conferenze tra cui quelle alla Yale University, al Cooper Union, al MIT, allo Studio School di NYC.
Insegna tuttora alla Montclair State University, New Jersey, ed è consulente per The School of Visual Arts e la Columbia University, NYC.
Ha collaborato a diverse riviste tra le quali: ON SITE, New York; Building Design, London; The Architect’s Newspaper, New York; Arts Magazine, New York; Avant Garde: Journal of Architecture and Aesthetics, Denver.
Vive e lavora a New York.
L’esposizione è realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze per l’Architettura, Scuola Politecnica dell’Università di Genova.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo con testi dell’artista e di Paolo Barbaro, Michael Taussig, Carlo Vannicola e la riproduzione delle opere esposte.