REBECCA HORN
CAPUZZELLE
Studio Trisorio
Riviera di Chiaia 215 - Napoli
dall'1/12/2012 al 19/1/2013
Dopo un decennio dall’installazione Spiriti di madreperla realizzata in Piazza del Plebiscito, il fascino delle “capuzzelle”, ovvero dei teschi che rappresentano le anime del purgatorio, è ancora così vivo nel suo immaginario, che l’artista tedesca ha voluto dedicare loro ancora una mostra.
Il 25 settembre 2002 Rebecca Horn era a Napoli e veniva accolta da una coppia di coniugi ultranovantenni nella loro casa di vico Lammatari, nel quartiere Sanità, per ascoltare i loro racconti sull’antichissimo culto religioso delle anime del Purgatorio.
Anime ignote, abbandonate, morte nelle epidemie di peste o in altre circostanze violente, che non hanno avuto il tempo di pentirsi dei propri peccati per passare alla beatitudine eterna. I loro crani, le loro ossa sono state ammassate in ossari comuni come il Cimitero delle Fontanelle o nelle cripte di alcune chiese napoletane.
La credenza popolare vuole che queste anime appaiano in sogno ai devoti per chiedere loro preghiere e cure in cambio di miracoli. E i devoti che accettano questo scambio, adottano materialmente un teschio che chiamano affettuosamente capuzzella e periodicamente se ne prendono cura, lustrandolo e pregando per lui.
Lo speciale rapporto di mutua reciprocità fra la vita e la morte che caratterizza la cultura napoletana, il costante flusso d’energia fra l’aldilà e il mondo terreno che non interrompe mai la comunicazione fra le due dimensioni, continuano a ispirare Rebecca Horn per le nuove sculture e i disegni presentati allo Studio Trisorio.
Rebecca Horn ha esposto nei più noti musei del mondo: il museo di Wiesbaden, il Folkwang Museum di Essen, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il Guggenheim di New York, la Tate Gallery, la Serpentine Gallery e la Hayward Gallery di Londra. Nel 1997 ha partecipato alla Biennale di Venezia. Nel marzo 2007 è stata insignita del prestigioso premio Jawlensky ed il Museo Martin Gropius Bau di Berlino le ha dedicato una vasta retrospettiva. Nel 2008 ha esposto al Rupertinum Museum of Modern Art di Salisburgo e per il Festival di Salisburgo ha curato la regia, le scene e i costumi dell’opera Luci Mie Traditrici del compositore palermitano Salvatore Sciarrino. Nel 2010 ha vinto il Praemium Imperiale a Tokyo e nel 2011 la Grande Médaille des Arts Plastiques dell’Accademia d’Architettura di Parigi.
Ha realizzato inoltre numerosi film tra i quali: Unicorn (1970), Shoulder Extensions, Body Painting, Mata Hari, White 1, White 2, Yoni, Black 1, Black 2, (1971), Flamingos, (1974), Paradise Window (1975), La Ferdinanda: Sonata for a Medici Villa (1981), Buster’s Bedroom (1990).
In Italia sue installazioni sono in collezione permanente presso il museo MADRE di Napoli e presso il Castello di Rivoli di Torino.