lunedì 31 dicembre 2012

ALAIN BORNE: POETA AL SUO TAVOLO - JOKER 2012

ALAIN BORNE
POETA AL SUO TAVOLO
a cura di Lucetta Frisa
Joker, 2012
collana "I libri dell'Arca"

Alain Borne nasce a Saint-Pont, nell’Allier, il 12 gennaio 1915. Trascorre la giovinezza e la maggior parte della sua vita nella cittadina di Montélimar. Si interessa fin da giovanissimo alla poesia. Subisce l’influenza di Jammes, Claudel, Mallarmé. Scopre i poeti surrealisti, tra cui Breton, Aragon e Eluard. Legge Milosz, Rilke, Michaux. I suoi primi versi appaiono nel 1935 nell’antologia Les jeunes poètes de France e su diverse riviste tra cui La Proue, Corquibe, Toutes aures, Pyrénées. Tra il 1934 e il 1938 studia diritto. 
Nel 1938 fa il servizio militare. Viene riformato nell’ottobre del 1939 e nell’aprile del 1940 è trasferito in Dordogna. Studia diritto a Grenoble e si iscrive come avvocato all’Ordine degli avvocati di Montélimar. 
Nel 1942 a Lione crea la rivista Confluences, che diventerà anche casa editrice. Nel 1946 fonda con Pierre Seghers Poésie 40. Nello stesso anno partecipa al Comitato Nazionale degli scrittori, insieme ad Aragon e Eluard. Si rifiuta di vivere a Parigi e continua ad abitare a Montélimar, dove esercita la professione di avvocato. Perde il padre nel 1951. Nel 1954 riceve il Premio Artaud per il libro En une seule injure. Tra il 1939 e il 1960 è autore di una ventina di raccolte poetiche tra cui Cicatrices des songes, En une seule injure, Terre de l’été, Poème à Liselei, L’eau fine e Encres. Partecipa a diverse riviste con poesie e testi teorici su Baudelaire, Rimbaud, Mallarmé. 
Tra il 1955 e il 1957 compie un lungo viaggio a Roma e a Napoli. 
Nel 1958 la madre si ammala gravemente e viene ricoverata a Lione e poi ancora a Montélimar. Borne non abita più nell’appartamento dove viveva con lei, al numero 31 del boulevard Aristide-Briand, ma è spesso ospite di amici e fa abuso di alcol. La madre si spegnerà nel maggio del 1961. 
Il 21 dicembre del 1962 Borne muore in un incidente d’auto a La Palud (Vaucluse), lasciando un’ampia opera postuma, quasi completamente inedita in Italia. 
Alcune poesie di Encres sono apparse in traduzione italiana, a cura di Lucetta Frisa, sulla rivista La mosca di Milano, 16 e nel sito web http://rebstein.worldpress.com.