mercoledì 26 dicembre 2012

GRAFIA MUSICALE E SEGNO PITTORICO NELL'AVANGUARDIA ITALIANA

ENRICA TORELLI LANDINI
GRAFIA MUSICALE E SEGNO PITTORICO
nell'avanguardia italiana (1950-1970)
De Luca, 2012

Il rapporto tra suono e segno, o megl io, tra arte sonora e arte visiva, tra musica e pittura, ha rappresentato nell'immediato dopoguerra, a livello internazionale, ma con un inconfondibile valenza e caratterizzazione anche in Italia, un momento storico della nostra cultura, spesso trascurato nei pur sostanziosi studi sugli anni '50-'60, anni in cui l'interferenza tra musica e pittura è stata realmente studiata e messa alla prova. Le lezioni sull'alea tenute nel '58 a Darmstadt da John Cage, il concetto di opera aperta pubblicato nel '62 da Umberto Eco, ed altri esempi offerti dalle geniali riviste "L'Esperienza moderna" e la palermitana "Collage", contribuirono ad una effettiva interferenza tra le due espressioni artistiche. 
Da qui la necessità di inventare un inedito sistema grafico che andava a comporre le partiture-quadro, oggetto di questa pubblicazione; opere il cui bivalente valore - figurativo e musicale insieme - ben esprimeva la violenta reazione ad una tradizione culturale allora avvertita come stanca e obsoleta. Ed è proprio nella comune ricerca grafica e musicale che risiede il significato storico di queste opere. 
Il fenomeno ebbe una risonanza che percorse tutto iI nostro paese. A Mi lano, con mostre di partiture e dibattiti alla Galleria Blu e con le ricerche presso la sede di Fonologia della RAI (frequentata tra gli altri da Eco e Berio), a Roma con l'attività svolta da Nuova Consonanza, e infine a Palermo dove le Settimane musicali di Nuova Musica costituirono per anni il vero crogiuolo dell'avanguardia musicale internazionale nel nostro paese. 
GilLo Dorfles, che introduce il libro con un ampio saggio, è stato il testimone centrale di quelle analisi e dibattiti sulla interferenza tra musica e pittura. 
Le opere su carta di Capogrossi, Accardi, Sanfilippo e Guerrini perseguono una povertà cromatica, limitata al bianco e nero, ed una immediatezza gestuale del segno che si costituisce quasi per germinazione spontanea, insistendo su pause e ritmi para-musicali, accostati allora dalla critica ai sistemi aleatori e alla musica "seriale". 
Assieme alla musica e alla pittura, anche l'incontro tra arti visive e teatro musicale è stato fecondo. Basti pensare ad opere qua pubblicate nella sezione dedicata al teatro musicale, come la pionieristica "Intolleranza 1960" di Nono con proiezioni e luci di Vedova, il balletto "Rot" di Guaccero con i bozzetti di scena di Bonalumi, "La morte dell'aria" di Petrassi con scenografie di Scialoja, i velatini di Perilli per "Collage" di Clementi, e così via. 
Infine la sezione Testimonianze presenta una serie di interviste, registrate all'inizio degli anni '90 quando tutti i protagonisti di questo libro erano ancora operanti.