mercoledì 19 dicembre 2012

GIORGIO GRIFFA - UGOLINI ARTE CONTEMPORANEA, GENOVA



GIORGIO GRIFFA
Ugolini Arte Contemporanea
via Raffaele Gestro 10A - Genova
dal18/12/2012 al 16/2/2013

“Io non rappresento nulla, io dipingo”
Giorgio Griffa, 1972

Inaugura martedì 18 dicembre alle ore 18.00, presso Ugolini Arte di Genova, una mostra monografica di Giorgio Griffa. La selezione di opere ha l’intento di illustrare le ultime tendenze della ricerca pittorica dell’artista torinese che hanno dato vita ai cicli “Numerazioni” e “Canone Aureo” negli anni 2000. 
Le tre tele in mostra, tutte realizzate tra il 2005 e il 2011, sono di grandi dimensioni, rigorosamente senza telaio e semplicemente fissate alle pareti con chiodi a suggerire un allontanamento dalla pittura classica e un’unità con lo spazio che le circonda. Le linee, gli arabeschi e i numeri sulle tele – elementi tipici della sua produzione recente - danno vita a ritmi e movimenti che attraversano le pareti intervenendo sulla nozione di finito e infinito. I colori pastello dei segni si fondono con il tono neutro del supporto grezzo e divengono traccia che evoca il gesto dell’artista. 

Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936, dove vive e lavora. Inizia a dipingere all’età di 9 anni. Laureatosi in giurisprudenza si dedica all’avvocatura dal 1958 affiancando la sua attività di pittore. Allievo di Filippo Scroppo è ritenuto uno dei principali esponenti di quella tendenza chiamata Pitttura Analitica o “Pittura pittura” evidenziatasi sul finire degli anni 60, in un’epoca in cui si stavano facendo strada nuovi linguaggi artistici quali assemblage, happening o altre forme pittoriche che non avevano però nella pittura il loro riferimento. 
Le sue opere sono state presentate a numerose rassegne nazionali e internazionali dedicate alla pittura aniconica, gli è stata dedicata una sala personale alla Biennale di Venezia nel 1980. Recentemente è stato presentato all’ultima edizione di Art Basel ed è attualmente protagonista di una retrospettiva a New York che ripropone tutti I suoi cicli alla Casey Kaplan Gallery.