domenica 9 dicembre 2012

KEITH HARING: EXTRALARGE - EX CHIESA DI SAN FRANCESCO, UDINE



KEITH HARING
EXTRALARGE
a cura di Gianni Mercurio
ex Chiesa di San Francesco
largo Ospedale vecchio 1 - Udine
dal 2/9/2012 al 15/2/2013

La terza edizione di “BIANCO&NERO”, la prestigiosa rassegna culturale dal respiro internazionale in programma da settembre a Udine, si presenta come una kermesse dai sapori forti, che amalgama sapientemente diverse forme d’arte in un unico contenitore per appassionati esteti, di pittura come di musica, di fotografia come di alta culinaria. Tra le fitte e generose trame del cartellone 2012 un evento la fa da padrone e si presenta come l’etichetta che ogni rassegna vorrebbe vantare, e questo è sicuramente la mostra in grande del visionario e futuristico KEITH HARING. 
Nella chiesa medievale di San Francesco a Udine verranno installati dal 2 settembre al 15 febbraio 2013 undici monumentali lavori del celebre artista americano: la serie The Ten Commandments e il dipinto The Marriage of Heaven and Hell , quest’ultimo il più grande dipinto su tela mai realizzato da Haring. 
Questi lavori pongono l’accento su un aspetto poco conosciuto dell’arte e della personalità dell’artista americano: il suo rapporto con la dimensione spirituale e sacrale, che rivestì un ruolo primario nel suo relazionarsi con il mondo. Come scrive il curatore Gianni Mercurio nel testo che accompagna il catalogo della prestigiosa mostra “l’arte di Haring tende ad affermare l’identità del sacro e del sociale; lo spirituale è una presenza sociologica più che un’esperienza trascendente: egli coglie nel sacro il volto dell’esperienza vissuta dall’Uomo. Questo lo portava ad essere dissenziente nei confronti delle “religioni organizzate”, nelle quali individuava false dottrine e manifestazioni ciarlatanesche (come quelle dei predicatori televisivi). Nelle sue opere è implicito il rifiuto del dogma, che impone di regolare comportamenti e relazioni sociali, che stabilisce quello che deve essere vissuto e pensato, come si deve vivere e pensare”. 
The Ten Commandments, una delle serie più potenti di Haring, sono stati realizzati in soli tre giorni in occasione della prima mostra personale dell’artista in un museo, nel 1985, al Museo di Arte Contemporanea di Bordeaux, in un vecchio magazzino di stoccaggio di prodotti coloniali riconvertito dalla pianta basilicale con navata centrale divisa per mezzo di arcate da quelle laterali. L’interpretazione dello spazio diede spunto a Haring per sviluppare il tema dell’opera. Innanzitutto il numero degli archi (dieci) che avrebbero dovuto ospitare i dipinti, poi il richiamo alla “sacralità” dell’impianto architettonico e forse il ricordo dell’iconografia che rappresenta le Tavole della Legge, a forma di arco. Per realizzare questo lavoro, concepito il giorno prima della partenza da New York, sulla pista dal ballo del Paradise Garage, Haring lavorò tre giorni di seguito, quasi senza mai dormire. 
Il tema del sacro ritorna nell'opera di Haring in The Marriage of Heaven and Hell, una grande tela in bianco e nero (alta oltre 7 metri e larga 13) creata nel 1985 per una coreografia di Roland Petit per il Ballet National de Marseille, riferito al titolo di un libro scritto e illustrato dall’artista e poeta inglese William Blake tra il 1790 e il 1793. Nell’opera di Haring il sacramento del matrimonio viene consumato da un giubilo di angeli che roteano sopra un brulichio infernale di dannati; la rappresentazione di simboli cristiani si intrecciano inestricabilmente nel modo abituale di Haring di esprimersi per allusioni e per travestimenti simbolici, in una composizione che diventa fantasmagorica, con figure senza peso che volteggiano in uno spazio indefinito.