STRADE STRAPPATE
Storia rappata dell'hip hop italiano
a cura di Andrea Cegna e Matteo Villaci
Agenzia x (15 ottobre 2015)
L'hip hop non conosce limiti, è cresciuto insieme all'invasione delle nuove tecnologie e in parallelo alle grandi migrazioni del presente, ha contaminato tutte le espressioni artistiche ed è praticato da moltissimi giovani: dalle minoranze etniche ai nativi di favela e banlieue. Se negli Stati Uniti, in Francia e Inghilterra si sono festeggiati i quarant'anni di attività, in Italia la storia dell'hip hop non solo è più recente, ma anche meno narrata. Diventato da qualche anno un fenomeno di massa, l'hip hop con la rima in italiano può invece vantare una lunga e avventurosa fase di sperimentazione e uno stile specifico che continua a proliferare. "Strade strappate" è un libro a più voci sulle origini e sul presente della scena con molti protagonisti di diverse provenienze geografiche e artistiche. Un vero e proprio open mic su carta per provare a tratteggiare un percorso storico e rispondere ad alcune domande cruciali. Perché in Italia ci siamo svegliati così tardi? Come sono cambiati i luoghi, i palchi e la fruizione in questi ultimi anni? È possibile individuare i pescecani nostrani che sfruttano l'onda per spartirsi il bottino?
Storia rappata dell'hip hop italiano
a cura di Andrea Cegna e Matteo Villaci
Agenzia x (15 ottobre 2015)
L'hip hop non conosce limiti, è cresciuto insieme all'invasione delle nuove tecnologie e in parallelo alle grandi migrazioni del presente, ha contaminato tutte le espressioni artistiche ed è praticato da moltissimi giovani: dalle minoranze etniche ai nativi di favela e banlieue. Se negli Stati Uniti, in Francia e Inghilterra si sono festeggiati i quarant'anni di attività, in Italia la storia dell'hip hop non solo è più recente, ma anche meno narrata. Diventato da qualche anno un fenomeno di massa, l'hip hop con la rima in italiano può invece vantare una lunga e avventurosa fase di sperimentazione e uno stile specifico che continua a proliferare. "Strade strappate" è un libro a più voci sulle origini e sul presente della scena con molti protagonisti di diverse provenienze geografiche e artistiche. Un vero e proprio open mic su carta per provare a tratteggiare un percorso storico e rispondere ad alcune domande cruciali. Perché in Italia ci siamo svegliati così tardi? Come sono cambiati i luoghi, i palchi e la fruizione in questi ultimi anni? È possibile individuare i pescecani nostrani che sfruttano l'onda per spartirsi il bottino?