sabato 17 ottobre 2015

DEVALLE (1940 - 2013) - MART, ROVERETO




DEVALLE (1940 - 2013)
Mart Rovereto
corso Bettini 43 - Rovereto
18/10/2015 - 14/2/2016

A pochi anni dalla scomparsa, il Mart dedica una importante retrospettiva a Beppe Devalle (Torino, 1940 – Milano, 2013), pittore e docente prima all’Accademia Albertina di Torino, poi all’Accademia di Brera di Milano.
La mostra è un progetto corale a cura di un comitato scientifico di eccellenza composto da studiosi che conobbero, frequentarono o lavorarono con Devalle: Carlo Bertelli , Paolo Biscottini , Barbara Cinelli , Flavio Fergonzi , Daniela Ferrari , Maria Mimita Lamberti , Sandra Pinto , Giovanni Romano , Dario Trento , Alessandro Taiana . Il gruppo di lavoro è stato sostenuto dal coordinamento prezioso di Maria Teresa e Jolanda Devalle , rispettivamente moglie e figlia dell’artista, che per prime si sono spese per la realizzazione di questo fondamentale progetto espositivo.
F ra i grandi maestri della pittura contemporanea italiana , Beppe Devalle guard ò attentamente alla storia dell’arte, per trovar n e una nuova forza comunicativa. Conoscitore acuto della grammatica del colore e della composizione, ha restitui to il proprio sapere in dipinti dalle dimensioni importanti, costruiti attraverso la più pura tecnica pittorica unita a numerose p ossibilità combinatorie che risultano , a seconda dei diversi periodi, dall’uso d el colore, del collage, della sovrapposizione o d e lle i nquadrature fotografiche, con tagli arditi e distorsioni.
Convinto che l’arte fosse un lavoro, e come tale poteva essere imparato e insegnato, nonostante le numerose partecipazioni internazionali – tra le quali spicc ano tre presenze alla Biennale di Venezia – , le mostre nei musei e nelle gallerie, i diversi premi, Devalle difese il proprio pensiero e il proprio tempo dalle formalità pubbliche. Derivano da questo atteggiamento una forte autonomia stilistica e una dista nza dalle convenzioni di settore, così come dai confronti non indispensabili.

Attraverso i dipinti , i collage , le opere di grande formato , i fotomontaggi , gli ambienti e sopratt utto i ritratti , affascinato dai protagonisti dello spettacolo , della politica, dell’informazione , Devalle osserva le irresistibili e seducenti caratteristiche della società contemporanea.
Profondo conoscitore del linguaggio pubblicitario e delle regol e della comunicazione , si fa interprete dell’attualità , cogliendone le contraddizioni. Ne emergono intensi ritratti psicologici nei quali vive un’analisi tanto pop quando profonda della realtà, composta di palcoscenici e di retroscena.
Nella narrazione si inseriscono spunti personali, aneddoti privati e una tecnica dedotta da lla profonda conoscenza della tradizione pittorica. Quello di Beppe Devalle può essere considerato un ta lento colto, completo, studiato , la cui caratteristica principale è l’ assoluta libertà espressiva.

Al Mart dal 18 ottobre , in un’antologica approfondita, 75 opere raccontano, per la prima volta dopo la recente scomparsa, l’intero percorso creativo dell’artista , compresa la produzione più recente (2008 - 2012) pressoché inedita. L’ultima retrospettiva risale infatti al 2008 e fu organizzata a Mil ano, presso il Museo Diocesano.
Accompagna l’esposizione un esaustivo catalogo scientifico, suddiviso in nove momenti o periodi, tutti rappresentati nelle sale del Mart. Il primo contrassegnato da una ricerca nel postinformale e subito dopo da ascendenze surrealiste, mentori rispettivamente Gorky e Klee , 1961 - 1963. Il secondo contraddistinto dalla scoperta della tecnica del collage e del nuovo linguaggio pop U . S . A . in traduzione formale europea , 1963 - 1966. Il terzo , 1967 - 1969, segnato dalla seduzione delle tre dimensioni e della spazialità in un’accezione diversa dall’ environment americano e dall’“ambiente” italiano. Il quarto, 1970 - 1976: fotomontaggi primo tempo, la subalternità preziosa della fotografia. Il quinto, 1977 - 1983: fotomontaggi secondo tempo, la figura nell’ambiente mondano. Il sesto, 1984 - 1989 , dedicato al tema delle nature morte, allo studio del disegno con matite colorate e pastello. Il settimo, 1990 - 1997 - 2002: i grandi formati e il collage per cronache di violenz a e soggetti familiari. Dal ’97 Devalle soggiorna prevalentemente a New York. L’ottavo periodo, 2002 - 2008, è dedicato a grandi formati, collage e ritratti di forte pregnanza psicologica. Il nono e ultimo periodo, 2009 - 2012: grandi formati, collage e ritrat ti, con una prevalenza dell’uso della fusaggine e del pastello.

Beppe Devalle
(Torino, 8 aprile 1940 – Milano, 4 febbraio 2013)
Nato a Torino nel 1940, si dedica all’arte e in particolare alla pittura fin da giovanissimo. A 21 anni allestisce la sua prima mostra, una doppia personale con Gianluigi Mattia nella quale espone opere di grande formato. Dal 1963 in avanti è un susseguirs i di mostre e premi: dalla Biennale di Tokyo, al Museo di Ixelles a Bruxelles, passando per la partecipazione alla 23.Biennale di Venezia nel Padiglione Italia curato da Nello Ponente. Nel 1972 e nel 1982 espone ancora alla Biennale di Venezia, nello stess o periodo partecipa due volte alla Quadriennale di Roma (1972 e 1986). Dal 1976 è docente all’Accademia di Brera di Milano, nel frattempo l’attività espositiva prosegue in Italia e all’estero per il ventennio successivo. Dal 1997 al 2003 vive a New York. S ono del 2008 e del 2012 le ultime importanti esposizioni a Milano, rispettivamente al Museo Diocesiano, a cura di Paolo Biscottini, e al Museo del ’900, a cura di Flavio Fergonzi. A pochi mesi dalla sua scomparsa, l’Accademia di Belle Arti di Brera ha orga nizzato una giornata di Studi in suo onore dell’artista, dal titolo “L’Arte è violenta come la vita”.