SILVIA AMODIO
HUMAN DOG
Museo d'arte contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3 - Genova
4/12/2015 - 6/1/2016
Il museo di arte contemporanea di Villa Croce di Genova propone per il prossimo dicembre il progetto Human Dog dell’artista Silvia Amodio.
Si tratta di un progetto fotografico itinerante che ha lo scopo di raccontare una relazione antica e profonda, quella che lega il cane all’uomo. Il cane è un membro della famiglia a tutti gli effetti ed è così che si intende rappresentarlo, strizzando l’occhio alla tradizione della fotografia classica e ai ritratti di famiglia.
In questo progetto il lavoro di Amodio è decisamente più vicino all’atteggiamento del ricercatore che non a quello del puro artista visivo, novella artista rinascimentale, in parte artista e in parte scienziata: sempre curiosa.
La complessità del progetto Human Dog si chiarisce nel momento in cui Silvia dichiara che la presenza dei cani non è finalizzata al binomio cane/padrone (e ai relativi stereotipi) ma allude alla possibilità di raccontare, in uno scatto, la complessità di un rapporto che deriva da secoli di relazione.
Un lavoro rigoroso, tecnico, scenografico che mantiene contestualmente tutta l’intensità della ricerca antropologica, in una parola la volontà di cercare la foto "perfetta" che racchiuda in una immagine la semplicità famigliare quanto la complessità sociale.
La mostra avrà per oggetto i 20 scatti che l’artista riserverà negli spazi del museo ai primi 20 proprietari di cani che faranno richiesta.
Lo scatto viene proposto al pubblico ad un costo eccezionale di 50 euro, inclusa la stampa, grazie al contributo organizzativo dell’azienda e la medesima cifra per ciascuna foto verrà devoluta da Schesir a Theodora Onlus, per incrementare il numero di giornate di presenza dei suoi "Dottor Sogni" presso l’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini di Genova.
La fotografia, post-prodotta, stampata su carta fine art, incorniciata e certificata, verrà consegnata a fine mostra.
Il progetto artistico e la collaborazione si inseriscono in unico principio che vede sinergicamente operare l’artista, il pubblico e le aziende sensibili ai temi sociali, trovando un territorio comune e accogliente rappresentato dagli spazi del Museo di Villa Croce.
Silvia Amodio è da sempre interessata oltre che all’uomo e alle sue relazioni con gli animali (da citare la sua tesi sperimentale svolta alle Hawaii sulle competenze linguistiche dei delfini in rapporto con il linguaggio umano): svolge da molti anni indagini sociali attraverso l’arte della fotografia, dalla diffusione dell’Aids alla natura delicata e complessa delle donne e del loro universo. La sua sensibilità unita alla grande competenza tecnica la mettono in evidenza nel mondo della fotografia d’autore.
HUMAN DOG
Museo d'arte contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3 - Genova
4/12/2015 - 6/1/2016
Il museo di arte contemporanea di Villa Croce di Genova propone per il prossimo dicembre il progetto Human Dog dell’artista Silvia Amodio.
Si tratta di un progetto fotografico itinerante che ha lo scopo di raccontare una relazione antica e profonda, quella che lega il cane all’uomo. Il cane è un membro della famiglia a tutti gli effetti ed è così che si intende rappresentarlo, strizzando l’occhio alla tradizione della fotografia classica e ai ritratti di famiglia.
In questo progetto il lavoro di Amodio è decisamente più vicino all’atteggiamento del ricercatore che non a quello del puro artista visivo, novella artista rinascimentale, in parte artista e in parte scienziata: sempre curiosa.
La complessità del progetto Human Dog si chiarisce nel momento in cui Silvia dichiara che la presenza dei cani non è finalizzata al binomio cane/padrone (e ai relativi stereotipi) ma allude alla possibilità di raccontare, in uno scatto, la complessità di un rapporto che deriva da secoli di relazione.
Un lavoro rigoroso, tecnico, scenografico che mantiene contestualmente tutta l’intensità della ricerca antropologica, in una parola la volontà di cercare la foto "perfetta" che racchiuda in una immagine la semplicità famigliare quanto la complessità sociale.
La mostra avrà per oggetto i 20 scatti che l’artista riserverà negli spazi del museo ai primi 20 proprietari di cani che faranno richiesta.
Lo scatto viene proposto al pubblico ad un costo eccezionale di 50 euro, inclusa la stampa, grazie al contributo organizzativo dell’azienda e la medesima cifra per ciascuna foto verrà devoluta da Schesir a Theodora Onlus, per incrementare il numero di giornate di presenza dei suoi "Dottor Sogni" presso l’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini di Genova.
La fotografia, post-prodotta, stampata su carta fine art, incorniciata e certificata, verrà consegnata a fine mostra.
Il progetto artistico e la collaborazione si inseriscono in unico principio che vede sinergicamente operare l’artista, il pubblico e le aziende sensibili ai temi sociali, trovando un territorio comune e accogliente rappresentato dagli spazi del Museo di Villa Croce.
Silvia Amodio è da sempre interessata oltre che all’uomo e alle sue relazioni con gli animali (da citare la sua tesi sperimentale svolta alle Hawaii sulle competenze linguistiche dei delfini in rapporto con il linguaggio umano): svolge da molti anni indagini sociali attraverso l’arte della fotografia, dalla diffusione dell’Aids alla natura delicata e complessa delle donne e del loro universo. La sua sensibilità unita alla grande competenza tecnica la mettono in evidenza nel mondo della fotografia d’autore.